Un post veloce per un paio di segnalazioni in ambito musicale che riguardano argomenti che sono già stati trattati su questo blog.
Numero 1: avete presente quando elenco i miei ultimi acquisti, e affermo che tutti i cd che acquisisco provengono dal solito posto, Disco Mastelloni? Ecco, siccome il negozio in questione, che frequento da diversi anni, costituisce un pezzo importante della storia della musica elettronica italiana, voglio condividere l'articolo che Jacopo Cosi ha scritto sul sito de L'unità intervistando proprio Roberto, aka Deejay Roby, titolare da decenni del Disco Mastelloni. Questp signor Mastelloni (che poi non si chiama così, ma leggete per scoprire l'origine del nome), contrariamente a come ci si potrebbe immaginare il tipico rivenditore di musica unzunz, non è un ragazzetto con la cresta e i piercing che gli deturpano il viso, ma un "qualunque" ometto 65enne pieno di esperienza e buon umore. Protagonista del panorama dei club toscani (anche prima dell'epoca in cui i club di questa zona erano i più rinomati d'italia), Roby impersona la componente "umana" di questo mestiere. Condivido il pezzo perché leggendo la storia del negozio e di chi ci sta
dietro, si può percepire come anche questo genere musicale, considerato
dai più banale e privo di valore artistico, ha una sua identità e uno
sfondo fatto di passione e impegno. E mi ritrovo perfettamente in parole quali:
Se volete un disco da “suonare” in un club, invece, di quelli tirati solo in 500 copie, senza nemmeno la copertina, dovete andare da Mastelloni come al bar con un amico, e lui vi tirerà fuori dal cassetto dietro la consolle proprio quello che stavate cercando.
È proprio questo lo spirito che muove e, incredibilmente in questo periodo di crisi cosmica, mantiene in vita Disco Mastelloni. Il tributo era quindi doveroso, e vi invito a concedergli qualche minuto di tempo, perché è una storia che, una volta tanto, fa sorridere. Se poi passate da Firenze, fargli una visita è anche meglio.
Numero 2: non so se vi ricordate quando parlavo dell'album Paranoia di Oliver Huntemann, e delle sue performance live con il ReacTable. Huntemann, nel frattempo, è diventato un vero e proprio sponsor dell'oggetto, e si esibisce in interi tour suonando i suoi pezzi al ReacTable. E nelle settimane scorse ha rilasciato una versione interattiva del suo album, che sfrutta proprio il modello strutturale del ReacTable per dare la possibiltà di decostruire e reinterpretare le tracce in modalità live. Non si tratta di un'app, quindi non di un vero e proprio set di pezzi per il proprio ReacTable (anche perché, con quel che costa, avercelo...), ma è comunque un'applicazione interessante, che anticipa un nuovo livello del concetto di remix e performance live. Direi che spiattellare un video può dare un'idea più chiara della cosa:
Concludo ricordando che, qualora vi avanzassero quei 10000 €, lo considero sempre un regalo gradito.
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