Coppi Night 11/05/2014 - Amici miei

Questa non è una recensione, perché in realtà non dirò nulla del film che domenica scorsa è stato scelto dal Coppi Club (soprattutto perché si è scoperto che qualcuno al suo interno non l'aveva visto, intollerabile!). Non dirò nulla perché non c'è niente che possa dire per aggiungere spunti utili su questo film che è più di un cult e più di un classico, è un archetipo vero e proprio. Avevo già parlato tempo fa di Amici miei atto III, qui però il discorso è a maggior ragione più radicato, perché questo è il primo della serie.

Quello che mi stupisce è come, a distanza di quarant'anni (!!!) da quando è stato realizzato, e forse di venti da quando l'ho visto per la prima volta, questo film riesca ancora a divertirmi. E non intendo quel divertimento patinato di rivedere qualcosa che in passato ci ha divertito e per cui si sente qualcosa del tipo "Ah, sì, questa era una bella scena" e si sorride al ricordo. Gli sketch e le battute qui presenti funzionano sempre, e in questo sorpassano in qualità la quasi totalità delle commedie italiane seguenti.

Forse poi dalla mia ho il fatto di essere toscano, e di ritrovare nello spirito e nello slang dei personaggi quello che io stesso conosco, e con cui mi trovo a vivere ogni giorno. E non si avverte nessuna differenza per il fatto che la storia sia ambientata negli anni '70, perché davvero io tuttora ribatto "La fava!" per screditare le affermazioni altrui. Viene quasi da chiedersi se espressioni come questa sono entrate nel film perché parte ordinaria della cultura popolare, o se attualmente siano parte della cultura popolare perché presenti nel film. È così che nascono i miti, no?
 
Sarebbe interessante capire se all'esterno dei confini regionali ha avuto la stessa presa, perché credo che questo sia il miglior esempio di "toscanità" portato a schermo. Per dire, magari i film di Totò sono l'equivalente partenopeo di questo, e proprio perché non ne faccio parte sono io a non coglierlo.

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