All'inizio di questa settimana parlavo dell'album di Trentemoller recentemente acquisito, cercando di commentarne il valore e il significato. Ecco, ora posso dire che ho sbagliato tutto.
No ok, non voglio essere drammatico. In effetti quanto ho detto vale ancora, ma adesso ho acquisito anche tutta una nuova prospettiva. Questo perché lunedì 24 febbraio (il giorno stesso in cui il post era programmato) ho assistito a un'esibizione live dello stesso Trentemoller, all'Estragon Club di Bologna (che credo fosse un hangar di un aeroporto fino a qualche anno fa). E posso dire che finché non si è ascoltato nella versione live, Lost non si esprime nemmeno a metà del suo potenziale.
Facciamo un passo indietro, perché in realtà quello che sto per scrivere non è tanto una recensione aggiornata del nuovo album, quanto un resoconto dell'esperienza. È stata la prima volta che ho assistito a un'esibizione live di questo tipo, che pur trattandosi di uno spettacolo di musica elettronica non può certo definirsi dj set e nemmeno live set, ma è un vero e proprio concerto. Questo perché Trentemoller nel live si esibisce con tutta la sua band: batterista, chitarristi, cantanti, fonico (non sono riuscito a ritrovare i nomi di tutti, ma credo che tra loro ci siano Marie Fisker e Mikael Simpson). La cosa conferma in parte quanto affermavo di Lost, ovvero che è un album che vira ancor più dei precedenti (Into the Great Wide Yonder e The Last Resort) sul lato indie/pop, ma c'è anche da considerare che i pezzi eseguiti non sono tutti tratti dall'ultimo disco, ma anche dai precedenti, e che oltre ai nuovi Still On Fire (pezzo di apertura), Candy Tongue, Trails sono stati eseguiti anche classici come Moan, Miss You, Take Me Into Your Skin, Silver Surfer Ghost Rider Go!.
Dopo l'apertura con un live set (stavolta sì) di T.O.M. and His Computer, che ha avuto evocate l'appropriata atmosfera (ascoltate il suo pezzo Cello Bender), le luci si sono spente e sono saliti sul palco Trentemoller e i suoi. Poche parole, qualche gesto di ringraziamento e incoraggiamento al pubblico, e la musica parte subito. Ed è qualcosa di davvero incredibile, vedere sul palco (e lo vedevo bene, perché ero davvero in prima fila, a un braccio e mezzo di distanza dalla batteria) reinterpretate una versione inedita, vivida, e forse per certi aspetti anche improvvista, pezzi che si è abituati a sentire all'interno di un dj set. Il panorama della musica elettronica è piuttosto vasto, e ci sono decine di artisti borderline che è difficile inquadrare all'interno di generi specifici, ma tra tutti Trentemoller appartiene forse al gruppo dei più eclettici e innovativi. I suoi pezzi techno/electro eseguiti sul palco assumono un significato nuovo, e grazie alla preziosa collaborazione di cantanti, musicisti, scenografie (e pubblico!) lo spettacolo risulta qualcosa di unico ed intenso.
Da questo consegue la solita triste constatazione come nel nostro paese artisti di questo livello siano per lo più ignorati, relegati al ruolo marginale di musicisti di nicchia e di poco valore, quando non si può non riconoscere la grandezza di un'esibizione che mischia così sapientemente strumenti, generi e temi. Il tour europeo di Trentemoller contava solo due date italiane, e anzi è quasi una fortuna che sia passato anche di qui. Non sto a snocciolare qui il solito pistolotto su quanto siamo provinciali e retrogradi, non tanto perché questa è la "musica del futuro" (la musica è astorica), quanto perché, salvo l'universale principio de gustibus, è ottuso limitare la propria fruizione di sonorità a quello che viene comunemente proposto per radio. Non porto avanti la predica perché so che non saranno certo le mie parole a convincere chi non la pensa come me, ma ci tengo a ribadire che, qualora qualcuno fosse interessato, sono disposto a parlarne.
Ma se come si dice un'immagine vale più di mille parole, allora forse un video vale più di un milione, e allora invece di ragionare vi faccio vedere di cosa stiamo parlando (e considerate che questa era proprio la mia prospettiva, credo che il tizio che ha ripreso fosse proprio dietro a me). Metto il video di Miss You/Take Me Into Your Skin, ma tra gli upload si possono trovare quasi tutti i pezzi, quindi scorreteli tutti. E se al prossimo tour volete essere della partita, fatemi sapere.
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