L'avevo detto, un paio di settimane fa, che mi ero stancato di filmetti dimmerda, in particolare le commediole italiane, e la mia opposizione ha già trovato conferma la settimana scorsa con la proiezione di Looper e se l'è cavata bene anche stavolta, ma c'è anche da considerare che ero io a fare da Anfitrione e tutti i film da me proposti avevano a loro un modo un certo livello di "profondità".
Ora, in effetti, Sucker Punch, di cui avevo sentito parlare ma non avevo ancora visto, può apparentemente sembrare tutt'altro che profondo: nel senso, c'è un gruppo di sgualdrinelle, che di fatto fanno le ballerine/prostitute e una di queste pare sia parecchio dotata nel ballare e si costruisce tutta una serie di fantasie mentali che comprendono missioni alla Wolfenstein vs CoD vs Skyrim. Quindi, a prima vista, è tutto basato proprio sull'aspetto spettacolare delle cose, che siano le ragazze o i nazisti-zombie o le draghesse, e allora c'è ben poco da approfondire.
Tuttavia, credo che, nonostante l'apparenza volutamente kitsch delle ragazze truccate e lustrate, e dei mostri e delle armi che sfoderano nel corso delle loro "missioni", si possa davvero trovare un altro livello di lettura di questa storia. Non sono il tipo che va a cercare per forza i significati nascosti e metaforici, che coglie gli ermetismi e vede in ogni dettaglio un riferimento astruso, ma qui credo che il gioco sia abbastanza chiaro. Quello di Babydoll (e già il nome dovrebbe suggerire qualcosa) è un sogno all'interno di un sogno, ma non nello stesso modo in cui questo avviene in Inception, né come semplice scappatoia per mostrare delle vicende improbabili "perché tanto è un sogno". A ben vedere, le uniche parti "reali" di tutto il film sono l'inizio e la fine, e tuto il resto deriva dall'immaginazione della ragazza, forse un tentativo di fuggire dalla spietata realtà che la attende, ma non si tratta soltanto di fantasie, perché quello che lei "sogna" è in qualche modo una trasposizione alternativa di quello che le sta davvero accadendo intorno. Perciò, la drammaticità della sua condizione viene coperta con una patina sbrilluccicosa e frenetica, con la danza e i combattimenti (che mi hanno ricordato, per la struttura e i toni, quelli di Scott Pilgrim vs The World, che già avevo gradito molto).
E poi, a dirla tutta, non c'è proprio niente di male se, nel frattempo, si vedono robot e orchi, samurai giganti e mecha steampunk, oltre chiaramente a cosce e tette! Quindi il film, contrariamente alle mie stesse apsettative, risulta pienamente promosso, e potrà piacere anche a chi non se la sente di fare tutta questa ulteriore analisi meta-visuale in cui mi sono impegnato io.
L'ho visto con aspettative zero e devo dire che mi è piaciuto, nonostante sia diventato un po' refrattario all'iper-produzione e all'eccesso di effetti (e calo vertiginoso della sostanza) del cinema contemporaneo - questo tipo di cinema. Probabilmente non un capolavoro, ma mi ha lasciato un bel ricordo.
RispondiEliminatuttavia questo film in particolare mi sembra che non faccia della spettacolarizzazione un obiettivo: le sequenze di combattimento sono alla fine dei conti delle fantasie, e per questo hanno ragione di essere frenetiche ed esagerate.
RispondiElimina