Come tutti i blogger sanno, o come io ho imparato otto minuti fa, il 13 marzo è la Giornata Nazionale del Post Banale. L'iniziativa nasce per esorcizzare la pesante presunzione di questi blogger che si ritengono i nuovi freethinker del web 2.0, e per ricordare che sono anche loro degli stronzi come tutti gli altri. Personalmente avrei preferito una giornata del post banaNe, perché come ci insegna anche il Dottore, le banane sono buone e bisogna sempre portarne una alle feste:
Tuttavia, per quanto apprezzi la bananità, in questo caso mi adatto e partecipo alla diffusione della banalità, che tutto sommato una volta ogni tanto è rigenerante.
E cosa c'è di più banale del tempo? Quello atmosferico, dico, il meteo. Che seccatura che in italiano la parola "tempo" abbia due significati tanto opposti, mi crea sempre un sacco di problemi a farmi capire. Anyway, non so dalle vostre parti, ma qui è quasi una settimana che piove. Ma piove di continuo, eh. Magari non quella pioggia torrenziale scrosciante che ti schiaccia i capelli, ma continua, par d'essere alla base di una cascata, cazzo. Non che la pioggia mi rechi problemi in sé, anzi, amo l'atmosfera grigia e l'odore di ozono e asfalto bagnato dei temporali, ma ecco, quando piove così è una seccatura perché per andare a lavoro sono costretto a prendere la macchina. Solitamente la mattina zompo sulla bici, pedalo dieci minuti e lo tiro in culo al traffico, ai sensi unici e ai parcheggi, ma quando piove come oggi (o come i giorni scorsi) sono costretto a servirmi del motore a scoppio, e la cosa mi irrita. Già che non sono amabile di mattina, poi mi ritrovo anche con questa seccatura in più per cui divento intrattabile. Peraltro in seguito al bilancio dell'anno scorso sto adottando una disciplina di riduzione dei costi, e la voce di spesa che punto a tagliare drasticamente è proprio quella dell'auto, ché se i tempi che seguono sono come i tempi che corrono (ed è probabile che, se non saranno simili, saranno peggiori) avere le quattro ruote sotto il culo mi sa che si renderà del tutto impossibile. Vorrà dire che, nel caso, mi adattero a fare la spesa a km 0, e per il resto mi faccio scarrozzare se ho bisogno. La rivoluzione potrebbe essere acquistare una bicicletta pieghevole, ho visto che con un 200 euro se ne trovano di valide, il problema è reperire prima quei 200 euro. Quindi, per concludere, come se in questa dozzina di righe avessi davvero portato avanti un'argomentazione che adesso cerco di riassumere, fuori piove, ma dentro non è che splenda il sole (in senso letterale: qualche mese fa avevo infiltrazioni d'acqua nel soffitto...). E lamentarsi della propria miseria, per quanto sia appropriato date le circostanze, è estremamente banale. Ve l'ho raccontato che l'altro giorno un tossico mi ha chiesto dei soldi ma poi capendo che ne avevo bisogno quanto lui mi ha fatto gli auguri per il proseguimento? Ecco, dovrebbe rendere l'idea.
Insomma, buona banalità a tutti. E ricordatevi le banane.
Indicatissimo per l'argomento odierno, cosa c'è di più banale del tempo.
RispondiEliminaO banaNe?
piovessero banane sarebbe tutto un altro discorso...
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