Il viaggio nel tempo è uno dei temi classici della fantascienza, e Futurama non poteva evitare di confrontarvisi, anche se David X. Cohen afferma che nelle intenzioni iniziali degli autori non ci sarebbero stati cronoviaggiatori nella serie, per evitare di dover trattare i paradossi derivanti. Ma in seguito hanno cambiato idea, e incentrati sul viaggio nel tempo ci sono alcuni dei migliori episodi di sempre: il vincitore dell'Emmy Roswell that Ends Well, l'epico The Why of Fry, il primo dei quattro film Bender's Big Score e lo struggente The Late Philip J. Fry in questa stessa stagione.
Alla lista adesso si aggiunge All the Presidents' Heads, in cui i protagonisti scoprono un nuovo modo di viaggiare nel tempo: semplicemente leccando le teste esposte nel Museo delle Teste, grazie alle proprietà di un minerale presente nella soluzione che preserva in vita i reperti, si raggiunge l'epoca di cui è originaria la testa stessa. Così, dopo aver scoperto lo spregevole ruolo nella storia americana di un suo antenato, il professore decide di raggiungere l'epoca della guerra d'indipendenza per ripulire il nome della sua famiglia. Naturalmente le cose andranno male, e dopo aver incontrati alcuni personaggi storici (Franklin, Jefferson & friends) il professore e gli altri si ritrovano nel XXXI secolo, solo per scoprire che la rivoluzione americana non è mai avvenuta, e gli stati uniti sono ancora una colonia inglese.
A parte il simpatico gioco di vedere il mondo futuro trasposto in tema english, che assomiglia un po' allo scambio di sessi in Neutopia, la trama del pasticcio temporale non offre nulla di nuovo, essendo uno dei cliché più scontati del viaggio nel tempo, forse proprio uno di quelli che all'inizio gli autori volevano evitare. Se a questo si somma il fatto che la risoluzione della crisi è improvvisa e di fatto non mostrata, si ottiene un episodio dall'impalcatura un po' debole, purtroppo nemmeno compensata dal livello delle gag. È divertente sentir parlare i personaggi con accento inglese, ma aiuta poco quando non fanno praticamente nulla. Senza contare che il viaggio nel tempo inventato come pretesto per far fallire la rivoluzione è francamente ridicolo. Immagino che per un americano vedere la propria Gloriosa Rivoluzione Dalla Tirannia Europea reinterpretata, con i personaggi dell'epoca riportati in versione cartoon, sia di per sé una ragione sufficiente per giustificare una storia, ma per il pubblico estero che non ha gli stessi sentimenti il tutto appare più fiacco.
C'è un detto che fa: "Qual è la differenza tra un europeo e un americano? Un europeo pensa che cento chilometri siano una lunga distanza, un americano che cento anni siano un lungo tempo." Ecco, credo che questo sia uno dei casi in cui questa differenza si manifesta. Voto: 5/10
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