Nell'ultimo rapporto letture ho parlato di Anathem, il capolavoro di Neal Stephenson che ho letto solo a novembre di quest'anno, con imperdonabile ritardo. Come dico in quel post, il libro è talmente denso di temi, concetti, lezioni, riflessioni, idee, che tattaro tutto quanto vi è contenuto risulta praticamente impossibile, almeno all'interno di uno spazio come questo (ma se volete approfondire, esiste un'apposita wikia). Tuttavia, proprio perché il lungo romanzo è un concentrato di idee, tanto all'interno del contesto narrativo quanto fini a se stesse, mi pare appropriato estrarre un piccolo brano che parla proprio delle idee in quanto tali, e del processo creativo che le origina.
Quella qui riportata è una conversazione tra il protagonista, fra Erasmas, e sua cugina. Non serve che spieghi come si arriva a questo dialogo, è sufficiente sapere che Erasmas è una specie di... ehm, "monaco della scienza", che vive in un "convento" i cui abitanti si dedicano tanto al lavoro manuale quanto allo studio, pratica ormai consolidata da millenni di storia e tradizione. E proprio per questo, c'è bisogno di qualcuno che tenga le fila di questa storia, come viene spiegato.
(Nota: ho letto il libro in ingles, questa è una mia traduzione libera; il termine "Saunt" indica un saggio riconosciuto del passato [una specie di "santo della scienza"])
È una prospettiva interessante, quella suggerita da Erasmas: il fatto che le idee si succedano e si rincorrano, spesso si sovrappongano. Infatti è successo anche a me, di trovare espressa altrove quella che credevo fosse una mia idea esclusiva. Per questo sarebbe davvero utile avere un buon team di Loriti sempre a disposizione, per non incappare in questi equivoci.
Eppure, come viene detto, le idee sono buone, anche se sono vecchie. Non importa se un Lorita verrà a dirvi che la vostra geniale intuizione l'aveva già avuta un tizio morto di gonorrea dall'altra parte del mondo quattromilaseicento anni fa: se la vostra idea è genuina, valida, è comunque buona. Quindi datevi da fare, in culo ai Loriti!
Quella qui riportata è una conversazione tra il protagonista, fra Erasmas, e sua cugina. Non serve che spieghi come si arriva a questo dialogo, è sufficiente sapere che Erasmas è una specie di... ehm, "monaco della scienza", che vive in un "convento" i cui abitanti si dedicano tanto al lavoro manuale quanto allo studio, pratica ormai consolidata da millenni di storia e tradizione. E proprio per questo, c'è bisogno di qualcuno che tenga le fila di questa storia, come viene spiegato.
(Nota: ho letto il libro in ingles, questa è una mia traduzione libera; il termine "Saunt" indica un saggio riconosciuto del passato [una specie di "santo della scienza"])
– È frustrante, parlare con te. Ogni idea che la mia piccola testa riesce a concepire è stata già concepita da qualche Saunt duemila anni fa, e discussa fino alla morte.– Non voglio passare per saccente, ma questa è l'Affermazione di Saunt Lori, e risale al Sedicesimo secolo.– Davvero?– Davvero.– Letteralmente duemila anni fa, un Saunt ha proposto l'idea che...– Che ogni idea che una mente umana può concepire è stata già concepita tempo prima. È un'idea molto in voga...– Aspetta, ma l'idea di Saunt Lora era nuova?– Secondo alcuni paleo-Loriti ortodossi, è stata l'ultima idea nuova.– Allora, devo chiederti...– Cosa abbiamo fatto qui negli ultimi 2100 anni, visto che l'Ultima Idea era già stata concepita?– Gia.– Non tutti sono d'accordo con questa affermazione. Tutti odiano i Loriti. Ma i Loriti sono utili.– In che modo?– Tutte le volte che qualcuno ha un'idea che crede nuova, i Loriti ci si buttano sopra come sciacalli e cercano di dimostrare che in realtà è vecchia di cinquemila anni. E di solito, hanno ragione. È fastidioso e umiliante, ma alla fine previene che le persone perdano tempo su cose vecchie. E i Loriti devono essere studiosi eccellenti per svolgere il loro lavoro.– Quindi tu non sei un Lorita.– No. Se apprezzi l'ironia, può farti piacere sapere che dopo la morte di Lori, un suo allievo scoprì che la sua idea era già stata anticipata da un filosofo quattromila anni prima.– Divertente. Ma questo non dimostra la tesi di Lori? Sto cercando di capire cosa ne ricavate voi.– Le idee sono cose buone, anche se sono vecchie. Per comprendere le più avanzate teorie è richiesta una vita intera di studi. Mantenere il cumulo di idee già esistenti richiede tutto questo.– Quindi siete come dei giardinieri. Accudite dei fiori rari. Questa è una serra. Dovete mantenere la serra e curare i fiori per sempre, altrimenti si estinguono. Ma...– Ma raramente troviamo un fiore nuovo.
È una prospettiva interessante, quella suggerita da Erasmas: il fatto che le idee si succedano e si rincorrano, spesso si sovrappongano. Infatti è successo anche a me, di trovare espressa altrove quella che credevo fosse una mia idea esclusiva. Per questo sarebbe davvero utile avere un buon team di Loriti sempre a disposizione, per non incappare in questi equivoci.
Eppure, come viene detto, le idee sono buone, anche se sono vecchie. Non importa se un Lorita verrà a dirvi che la vostra geniale intuizione l'aveva già avuta un tizio morto di gonorrea dall'altra parte del mondo quattromilaseicento anni fa: se la vostra idea è genuina, valida, è comunque buona. Quindi datevi da fare, in culo ai Loriti!
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