Oltre ai numerosi singoli sketch ispirati o riferiti a film o opere di altro tipo che riempiono ogni puntata, talvolta ci sono episodi che consistono in buona sostanza in parodie di film/opere famosi. È il caso ad esemio di A Flight to Remember (Titanic) e Law and Oracle (Minority Report), ma probabilmente di diversi altri che adesso non riesco a ricollegare. Viva Mars Vegas è, a sua volta, essenzialmente una parodia di Ocean's Eleven: il plot principale, verso metà episodio, si rivela infatti quello di una megarapina multimilionari a un casinò.
In realtà per arrivarci la trama la prende piuttosto alla lontana. All'inizio Amy invita i colleghi a passare il weekend su Marte, nel casinò della sua ultraricca famiglia. Tutti partecipano tranne Zoidberg, a cui lei stessa fa notare di essere troppo povero per poter entrare nel casinò. Il gamberone se ne ha un po' a male, ma poi la fortuna gira a suo favore quando la robomafia nasconde una refurtiva di diversi milioni di dollari proprio nel cassonetto in cui vive lui. A quel punto il dottore raggiunge il casinò e viene trattato con tutti i riguardi, dopodiché perde di nuovo tutto il suo malloppo alla roulette. I problemi iniziano quando la robomafia gli chiede di rendergli i suoi soldi, e a quel punto decide di rifinanziarsi sequestrando l'intero casinò e sbattendo fuori i Wong. Amy, completamente stordita dalla vita "da povera", si trova per la prima volta accomunata con Zoidberg, che conosce molto bene la condizione di emarginato. Insieme studiano quindi un piano che unisce la conoscenza del casinò di Amy con il nuovo "superpotere" acquisito da Zoidberg per trafugare l'incasso dalla robomafia e riappropriarsi dei beni di famiglia. Naturalmente al colpo partecipano tutti i componenti della Planet Express, ma per succedere dovranno superare sia i sospetti degli scagnozzi della mafia, sia le implacabili guardie native marziane.
L'episodio è uno dei più forti, in questa settima stagione, quanto a battute e situazioni divertenti. Già la sigla di apertura è diversa e gustosa: una rappresentazione "live" con modellini e cartoncini della solita animazione! Il tour iniziale del casinò, coi Wong sempre avari e maliziosi, l'arrivo dello Zoidberg milionario che lascia mance pure ai delfini nella vasca, la sua importantissima lezione "easy come, easy go" quando perde tutti i soldi, il rientro del gruppo da Marte con citazioni che ricordano The Hangover (Fry che si ritrova la faccia tatuata!), e poi la messa a punto e l'esecuzione del colpo: tutte queste sequenze sono davvero spassose, e una dopo l'altra danno vita a una puntata "leggera" ma estremamente accattivante. Volendo fare il pelo, ci sono alcuni errori nella continuity che di solito è sempre molto rigorosa in Futurama: intanto, Mars Vegas era stata distrutta all'inizio di Into the Wild Green Yonder, e al suo posto era stata costruiva New Vegas; Marte stesso, in A Farewell to Arms aveva subito un cataclisma ed era diventato una Luna della Terra; e i nativi marziani, presumibilmente, avevano lasciato tutti il pianeta già dai tempi di Where the Buggalo Roam. Quindi in questo caso, o si presume che la storia si svolga in realtà prima di questi eventi, oppure si concede per una volta un reset di questi elementi, al solo fine di poter creare il contesto ideale per lo svolgimento. In effetti pare che alcune scene tagliate dell'episodio spiegassero che sono stati i Wong stessi a riportare il pianeta nella sua orbita, e si può pensare che alcune marziani (in particolare quelli impiegati nel casinò) abbiano deciso di rimanere nelle loro case... ma insomma, son problemi che non saltano all'occhio, durante la visione.
Così, mentre Futurama spesso ha il pregio di riuscire a creare storie tanto "profonde" quanto divertenti, toccando temi complessi come l'evoluzione, la religione, viaggi nel tempo, intelligenza, amore e così via, in questo caso dimostra invece di essere in grado anche di saper offrire una puntata di puro intrattenimento, come non se ne vedeva forse dai tempi di Three Hundred Big Boys. Ottimo risultato quindi, che vale un sostanzioso voto 8.5/10.
L'episodio è uno dei più forti, in questa settima stagione, quanto a battute e situazioni divertenti. Già la sigla di apertura è diversa e gustosa: una rappresentazione "live" con modellini e cartoncini della solita animazione! Il tour iniziale del casinò, coi Wong sempre avari e maliziosi, l'arrivo dello Zoidberg milionario che lascia mance pure ai delfini nella vasca, la sua importantissima lezione "easy come, easy go" quando perde tutti i soldi, il rientro del gruppo da Marte con citazioni che ricordano The Hangover (Fry che si ritrova la faccia tatuata!), e poi la messa a punto e l'esecuzione del colpo: tutte queste sequenze sono davvero spassose, e una dopo l'altra danno vita a una puntata "leggera" ma estremamente accattivante. Volendo fare il pelo, ci sono alcuni errori nella continuity che di solito è sempre molto rigorosa in Futurama: intanto, Mars Vegas era stata distrutta all'inizio di Into the Wild Green Yonder, e al suo posto era stata costruiva New Vegas; Marte stesso, in A Farewell to Arms aveva subito un cataclisma ed era diventato una Luna della Terra; e i nativi marziani, presumibilmente, avevano lasciato tutti il pianeta già dai tempi di Where the Buggalo Roam. Quindi in questo caso, o si presume che la storia si svolga in realtà prima di questi eventi, oppure si concede per una volta un reset di questi elementi, al solo fine di poter creare il contesto ideale per lo svolgimento. In effetti pare che alcune scene tagliate dell'episodio spiegassero che sono stati i Wong stessi a riportare il pianeta nella sua orbita, e si può pensare che alcune marziani (in particolare quelli impiegati nel casinò) abbiano deciso di rimanere nelle loro case... ma insomma, son problemi che non saltano all'occhio, durante la visione.
Così, mentre Futurama spesso ha il pregio di riuscire a creare storie tanto "profonde" quanto divertenti, toccando temi complessi come l'evoluzione, la religione, viaggi nel tempo, intelligenza, amore e così via, in questo caso dimostra invece di essere in grado anche di saper offrire una puntata di puro intrattenimento, come non se ne vedeva forse dai tempi di Three Hundred Big Boys. Ottimo risultato quindi, che vale un sostanzioso voto 8.5/10.
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