E siamo arrivati quindi al season finale di questo soft reboot di Doctor Who. Stagione più corta di tutte le precedenti, che contavano 12 o 13 episodi, ma di minutaggio inferiore, circa un quarto d'ora in meno, quindi alla fine il tempo trascorso guardando questa stagione è abbastanza simile alle altre dieci.
Come sempre nel finale di stagione vengono riannodati i fili sparsi nel corso degli episodi trascorsi, e si arriva così al compimento dell'arco narrativo che... ah, no. In questo caso la volontà di Chibnall di fare una stagione interamente episodica e disgiunta, un "monster of the week" estremo, ci porta a un finale che non ha niente del finale, nel senso che non va a concludere niente di aperto. È vero, l'antagonista principale è uno che abbiamo già visto, ma si trova in una situazione completamente diversa a quella precedente e non c'era comunque nessun indizio a far credere che sarebbe stato l'avversario finale. Insomma è soltanto un recurring villain, non la chiusura di una storyline.
Un altro punto da togliersi subito dalla testa è il titolo: non c'è nessuna "battaglia" in questo episodio. Certo c'è un confronto, uno scontro con un nemico che ha intenzioni malvagie, ma una battaglia è un'altra cosa, richiederebbe la presenza di un qualche tipo di esercito e uno scambio di colpi. Anche a volerla intendere in senso metaforico è un concetto che va mooolto stiracchiato per adattarlo a come si svolgono le cose.
Ma veniamo allora a quello che questa puntata è, piuttosto che quello che non è. Il Dottore e soci rispondono a una richiesta di aiuto e arrivano sul pianeta del titolo, dove trovano i resti di diversi naufragi. Prima di atterrare il Dottore si premura di fornire a tutti degli stabilizzatori neurali, perché il pianeta ha la anomala capacità di influenzare la mente e provocare amnesie e cambi di personalità. Ricordatevelo, perché ci torneremo dopo. Incontrano l'ultimo superstite di una di quelle astronavi precipitate, che non ricorda cosa era venuto a fare, solo che era una missione di salvataggio. Il pianeta è abitato dagli Ux, una razza di alieni (completamente umani, come quasi tutti gli alieni visti in questa stagione) che ha il potere di influenzare la materia con la mente, una specie di Forza (quella di Star Wars) potenziata perché trascende anche i limiti dello spaziotempo. Roba forte. E si scopre che questi alieni sostanzialmente onnipotenti sono stati plagiati da Tzim-Sha, il Predat-ehm, lo Stenza battuto dal Dottore in The Woman Who Fell to Earth. Il cattivo è stato esiliato proprio su quel pianeta, e i due Ux hanno pensato bene che fosse il loro creatore e hanno iniziato a servirlo in tutto e per tutto. Che è come se a Thanos rubassero la carta di credito con una mail di phishing dal finto sito di Poste Italiane.
Ma insomma, batti e ribatti alla fine il Dottore riesce a convincere gli Ux che sono stati dei fessi e far saltare il piano del cattivo, che stava intrappolando uno alla volta interi pianeti. Tutto questo però, per quanto drammatico, non riesce mai a trasmettere quel senso di urgenza e di pericolo che dovrebbe. L'equipaggio dell'astronave imprigionato? Boh, chi li conosce. I pianeti imprigionati? Sì, ok, ma dove li ha presi? È come quando la Morte Nera distrugge Alderan, ci interessa qualcosa solo perché il pianeta della principessa. Ci prova Tzim-Sha a prendere la Terra (a quanto pare aspettava proprio che arrivasse il Dottore per passare a quella), ma ovviamente viene fermato prima. E delle conseguenze del raggio cosmico con cui la Terra viene investita non sappiamo nulla, quindi vabbè, tutto come prima.
L'unico punto della vicenda che riesce a trasmettere un po' di tensione, è la vendetta di Graham. Saputo che sul pianeta è presente l'alieno responsabile della morte di sua moglie, è deciso a rendergli lo stesso servizio. Ne parla con il Dottore, e per la prima sacrosanta volta vediamo uno scontro diretto di opinione tra questo Tredicesimo e i suoi compagni. Graham è assertivo, dice semplicemente "io lo ucciderò"; lei gli risponde che se lo farà non potrà più viaggiare con loro; a Graham sta bene così. Non cede di fronte al dilemma morale del giustiziere che compie un torto pari a quello del criminale. Almeno non all'inizio. Poi sappiamo già come andrà a finire, ma il duello tra lui e Tzim-Sha è l'unico momento davvero intenso della puntata. Certo è che l'alieno deve aver perso un po' la mano di feroce cacciatore, perché si presenta allo scontro senza nessuna arma e per essere fermato basta pestargli il piede, più o meno.
Comunque, il cattivo viene messo in stasi, i pianeti tornano al loro posto, gli Ux decidono di scoprire un po' l'universo perché si rendono conto di quanto idioti sono stati, e il Dottore se ne va coi suoi amici. Fine della puntata e della stagione. Cosa è cambiato rispetto all'inizio di queste dieci puntate? Nulla. Soltanto il rapporto tra Ryan e Graham si è consolidato (anche se non ho capito perché Graham ci tenga tanto che lui lo chiami nonno, voglio dire, non ha sei anni, ne avrà ventidue, è capace di distinguere che lui non è suo nonno e volergli comunque bene), ma era già successo nella puntata precedente. Graham ha affrontato il suo avversario, ma questo desiderio di vendetta si era appena manifestato, quindi non era un tratto distintivo che lo ha caratterizzato finora. Yaz... vabbè, Yaz sta lì e basta, anche stavolta. E il Dottore. Niente, il Dottore continua a fare quello che stava facendo, perché non aveva un obiettivo e non c'era niente da imparare.
Ah, vi ricordate quella caratteristica così peculiare di Ranskoor Av Kolos, che altera le percezioni, i ricordi e gli stati d'animo dei suoi occupanti? No, ecco, nemmeno Chibnall se lo ricordava. Questo punto così fondamentale viene completamente messo da parte. Peggio ancora, il Dottore è davvero costretto a rimuovere il suo stabilizzatore neurale e quello di Yaz, ma la cosa gli procura solo un po' di stordimento, si rimette l'aggeggio e risiamo in pista! Sarebbe stata un'occasione servita tanto bene per un conflitto di qualche tipo (Yaz che dà di matto e si oppone al Dottore? Il Dottore che si dimentica cosa sta facendo?), ma no, niente. Un'altra delle pistole di Chibnall caricate a salve, come ne abbiamo già viste parecchie in precedenza.
Alla fine dei conti, The Battle of Ranskoor Av Kolos non si può nemmeno definire un episodio brutto. Ma non ha nessun guizzo da season finale che sarebbe ragionevole aspettarsi, si presenta come un altra storia indipendente dalle altre che non lascerà traccia appena dopo essere finita. Voto: 6.5/10
Alla fine dei conti, The Battle of Ranskoor Av Kolos non si può nemmeno definire un episodio brutto. Ma non ha nessun guizzo da season finale che sarebbe ragionevole aspettarsi, si presenta come un altra storia indipendente dalle altre che non lascerà traccia appena dopo essere finita. Voto: 6.5/10
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