Continuo a notare con piacere che la stagione attuale di Doctor Who continua a citare esplicitamente Futurama. Infatti dopo Nibbler/Mordicchio comparso in The Tsuranga Conundrum ora è il turno dell'Ipnorospo, protagonista assoluto della puntata odierna. Ma andiamo con ordine.
C'è anche un'altra cosa che accomuna questo episodio con Tsuranga: l'inadeguatezza del titolo. Come infatti non c'era nessun "conundrum" in quella storia, stavolta non c'è niente che "ti porta via", e soprattutto non c'è una ragione per cui quella frase debba essere detta nel momento in cui viene detta dalla persona da cui viene detta. Però bisogna ammettere che è un titolo molto a effetto, quindi passiamoci sopra.
It Takes You Away in realtà ha una serie di meriti abbastanza solidi, in particolare paragonato alla media di questa stagione. Riesce a bilanciare in modo efficace atmosfera e tensione, conflitto e risoluzione, e butta in faccia allo spettatore concetti fantascientifici di notevole portata, che per menti meno avvezze al genere potrebbero provocare un MIND = BLOWN.
La storia inizia come un monster movie scandinavo di quelli con i mostri della foresta, e mi ha ricordato in questa parte The Ritual visto poco tempo fa. Salvo che poi di mostri non ce ne sono davvero, e invece di doversi nascondere da qualcosa che li vuole prendere (e forsare "portare via", ma non si capisce perché debbano pensarlo), Doctor e compagni passano attraverso lo specchio in senso letterale e si trovano in un universo alternativo molto molto simile al nostro, a parte il fatto che i morti sono ancora vivi.
È questa la parte più interessante della storia e arriva forse troppo tardi nel corso della puntata, dopo che si è sprecato fin troppo temo in quella dimensione di mezzo con cannibali e falene che alla fine dei conti non serve a niente nell'economia della vicenda. Invece, da quell'altra parte, accadono un paio di cose interessanti. È l'universo stesso a riportare in vita le persone amate e perdute, e lo fa sia con il padre della ragazzina che con Graham. Rivediamo così Grace, la nonna di Ryan e moglie di Graham morta durante la prima avventura del nuovo Dottore. Ed è una Grace convinta di essere se stessa, che sa di essere morta ma ciò nondimeno è sicura di chi è e dei suoi sentimenti verso il marito. Ecco quindi che quando il Dottore porta all'attenzione il fatto che proprio quell'amore per qualcuno che è scomparso è una trappola che l'universo stesso sta tendendo a tutti loro, la vicenda si fa abbastanza straziante. Sia il giovane padre che Graham devono trovare la forza di abbandonare di nuovo ciò che hanno già perso una volta, pur sapendo che lì dove si trovano potrebbero vivere per sempre insieme e felici. Non è una scelta che augurerei a nessuno di dover compiere.
Poi abbiamo anche un momento, il primo di tutta questa stagione (e siamo alla penultima puntata) in cui il Dottore assume il suo ruolo. E così una volta comprese le vere intenzioni dell'universo-trappola, si offre in sacrificio: prendi me, perché io sono quello che vuoi davvero, sono io che posso darti tutto quello che hai sempre cercato, non questi miseri piccoli uomini mortali. È un discorso che riecheggia un po' quello dell'Unidcesimo in The Rings of Akhaten nella stagione sette, ma è piuttosto efficace.
E quindi arriviamo alla scena con l'Ipnorospo. Cioè, l'universo. Che si manifesta nella forma di una rana di gomma e parla al Dottore con movimenti da muppet. I due chiacchierano in confidenza, come due amici che si ritrovano dopo tanti anni, e avrei potuto seguire per un'altra mezz'ora questa scena, che invece è colpevolmente breve. È assurda, è spiazzante, è lisergica, è buffa. È perfettamente ciò per cui esiste Doctor Who, diamine.
Tra i companion, Graham è quello certamente più toccato dalla vicenda. Ma anche Ryan ha una parte importante, perché si trova a gestire una ragazzina abbandonata dal padre, e viste le sue esperienze personali non fatica a credere che lui sia semplicemente scappato lasciandola sola. I suoi sforzi per contenerla sono quindi anche la battaglia per fare pace con se stesso e quella persona che non c'è più, stavolta per sua scelta. Era naturale quindi che alla fine dell'episodio si arrivasse anche a quel momento di accettazione per il nonno acquisito, e per quanto fosse prevedibile che sarebbe successo, è stato comunque soddisfacente.
Dall'altra parte Yaz continua invece a essere la borsa dentro cui il Dottore riversa il suo infodump, e anche stavolta lo fa in modo piuttosto grossolano, partendo da "mia nonna mi raccontava una storia" e guarda caso quella storia così particolare su un universo cosciente che è stato isolato dal resto della creazione perché altrimenti non avrebbe potuto mantenersi stabile e quindi da allora ha sempre cercato il modo di tornare in contatto con l'universo di cui faceva parte, è proprio quella la cosa che sta accadendo oggi! Ma certo, in universo infinito in un tempo infinito le possibilità sono infinte e pertanto anche queste coincidenze improponibili dalla prospettiva di una semplice vita umana si verificano.
A parte qualche scena un po' sbrigativa e qualche minuto in eccesso di filler, It Takes You Away è quella che mi è sembrata finora la puntata migliore in assoluto di questa stagione. Immaginativa fino ai limiti della decenza, con una forte componente emotiva, e un delizioso tocco di wtfamiwatching che è uno dei più deliziosi ingredienti di questa serie. È anche l'unica di tutte le puntate viste finora che potrei aver voglia di riguardare, se non altro per l'ipnorospo. Voto: 7.5/10
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