Wooo, una Coppi Night Special! Ma special de che, vi chiederete? Ecco, la specialità sta nel fatto che, se non sbaglio per la prima volta nella storia del Coppi Club, non si è svolto in trasferta! Ovvero, siamo andati al cinema invece di portarci il cinema in casa. Si è trattata di un'eccezione, dovuta principalmente al fatto che i precedenti film della serie erano stati visti in compagnia, e si è deciso di concludere allo stesso modo con questo.
Personalmente non mi piace la trasposizione italiana del titolo, The Hangover ha decisamente più senso, ma ho lasciato questo perché il titolo è diventato iconico e non potevo ignorarlo. Innanzitutto, devo ammettere che i due precedenti capitoli mi sono piaciuti parecchi. Il primo è esplosivo, a suo modo rivoluzionario, e anche intelligente per quanto lo possa essere un film di questo tipo. Il secondo riprende la stessa struttura, ma alza la tensione creando situazioni di serio pericolo per i protagonisti, mescolando toni più cupi al tema comico di fondo, con ottimi risultati. Quindi, galvanizzato dalle esperienze precedenti, sono arrivato al cinema con aspettative piuttosto alte.
E questo terzo hangover da una parte funziona benissimo, dall'altra mi ha lasciato vagamente insoddisfatto. Mi spiego: quelloche manca all'"epico finale della saga" è proprio quanto viene declamato nel titolo: l'hangover, o la notte da leoni se preferite. La nottata di baldorie al cui risveglio i protagonisti non ricordano quanto successo, e sono costretti a ripercorrere tutto quanto accaduto per recuperare qualcuno andato disperso (il futuro sposo nel primo film, il fratello della sposa nel secondo), con l'improvvisa illuminazione finale sullo scomparso e il conseguente lieto fine. Ecco, questo, in Una notte da leoni 3 manca. La storia ruota praticamente intorno a Mr Chow (chiamato in italiano "Ciao", il che dà occasione per una gag che non ho ben chiaro come fosse in lingua originale), e ai suoi affari in sospeso con qualche malavitoso di Las Vegas, che risalgono al primo film. Ma mentre il solito trio si sbatte per rintracciarlo e recuperare da lui qualche milionata di dollari, tra Tijuana e di nuovo a Las Vegas, la storia assume più i toni di un thriller che una commedia, con alcuni momenti decisamente drammatici, e una buona dose di omicidi (!!!). In questo senso, il film diverge parecchio dai precedenti, e ne tradisce sostanzialmente lo spirito. Vale a dire: nonostante il titolo, non fa parte del franchise The Hangover.
Se si ignora questo aspetto, il film è comunque gradevole, certo divertente, anche se non raggiunge le punte di spassosità dei precedenti (e del primo in particolare, dove l'effetto novità era del tutto sorprendente). Per cui, non posso dire che non mi sia piaciuto, anzi. Il problema è che, probabilmente, sarebbe stato più corretto dargli un altro titolo, considerando anche che i riferimenti ai film precedenti sono più citazioni che veri e propri collegamenti, e potevano benissimo essere giustificati in altro modo. E soprattutto, manca lo slideshow durante i titoli di coda, che era stato in assoluto uno dei momenti migliori (e anche più innovativo a livello di struttura della trama) degli altri film. Non manca invece l'inquadratura di un pene umano, che fa sempre ridere.
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