Eh vabbè, ci siamo ricascati. Dopo un paio di settimane dedicate a film leggermente più impegnati, domenica scorsa la commediola italiana ha di nuovo sbancato il Coppi Club. Se non altro, si parla comunque di film della vecchia scuola, con protagonisti gente come Pozzetto, Banfi e Villaggio, e guest Star come Serena Grandi, invece dei minestroni semidrammatici che ci preparano nowadays.
Il film in questione segue la classica formula delle tre storie parallele che si svolgono tra Montecarlo e la Costa Azzurra: Villaggio è un assicuratore che viene invischiato in una truffa, Pozzetto un parroco costretto a corteggiare una principessa, Banfi un ricco industriale che deve affrontare il tradimento della moglie. Senza stare a entrare nei dettagli, che non meritano più di tanto (forse solo la storia del parroco e della principessa ha una punta in più di fantasia), il messaggio generale, come spesso avviene in questi film, è l'inaffidabilità e imprevedibilità della donna: si passa dalle donne-soprammobile (le numerose amanti di Banfi), quelle che sfruttano gli uomini con la loro bellezza (la Grandi che si approfitta di Villaggio), quelle che si lasciano trascinare dai loro sogni (la principessa), quelle che tramano per far pentire i loro mariti (la moglie di Banfi), e così via. In tutti i questi casi, gli uomini, che siano mariti, promessi, amanti o sconosciuti, ne escono perlopiù sconfitti e umiliati. Non sto dicendo che il messaggio sia intenzionale, tuttavia questo tipo di "morale" è comune nei film dell'epoca, forse perché quel gruppetto di sceneggiatori che bene o male si alternava nella scrittura dei film è rimasto particolarmente traumatizzato da qualche storia finita male. Quanto questi film, ai loro tempi molto popolari, abbiano inciso nel formare una generazione di maschi insicuri credo dovrebbe essere materia di indagini sociologiche
L'aspetto comico del film è standard, con una serie di battute azzeccate ma nessuna situazione particolarmente esilarante. Come ho già detto l'unico sforzo di fantasia è nella storyline di Pozzetto, che all'inizio del film risulta sicuramente la più divertente, per il resto il livello di umorismo è sempre quello caratteristico dei vari protagonisti, che a distanza di anni dalla loro età dell'oro fa più sorridere di nostalgia che ridere di gusto.
Nessun commento:
Posta un commento