Dal libro al film: The Prestige

Con questo post inauguro una rubrica di approfondimento che mi prefiggo di ampliare con successivi seppur non frequenti articoli. Mi auguro che il tema possa risultare interessante, visto che rappresenta una sorta di intersezione tra la rubrica letteraria e quella cinematografica. L'intento è abbastanza evidente dal titolo: fornire un confronto tra un libro e un film che da esso è stato tratto.

Premessa. Sono consapevole che libro e film sono prodotti (o opere) differenti, e che un confronto diretto non è possibile. Gli elementi che rendono un libro un buon libro non sono gli stessi che rendono un film un buon film, quindi non è paragonando questi che si può ottenere una valutazione. Ma considerando la diversa natura dei due lavori, si può comunque esaminare in che modo essi sono collegati, e se le due forme della stessa storia sono altrettanto valide. In ogni caso non si tratta di arrivare a dire quale è "meglio", ma sottolineare i punti di forza e debolezza dell'uno e dell'altro.

More about The PrestigePer la prima analisi di trasposizione cinematografica, ho scelto un film di cui penso pochi abbiano letto il libro, o addirittura sappiano che un libro esiste. Questo perché The Prestige, scritto nel 1995 da Christopher Priest, non è mai stato tradotto in italiano. Io ho acquistato l'edizione originale pubblicata da Gollancz, incuriosito dopo aver visto il film e preso nota durante i titoli della dicitura "based on the novel by". Il film invece è sicuramente più noto, girato nel 2006 da Christopher Nolan e interpretato da ottimi attori come Christian Bale, Hugh Jackman, Michael Caine, nonché David Bowie. Cercando di evitare spoiler troppo consistenti (ma presumo che chi legge abbia almeno visto il film), la storia in breve si riassume nel conflitto tra due prestigiatori inglesi Rupert Angier ed Alfred Borden, negli ultimi anni del XIX secolo, una rivalità che porta entrambi a sfidarsi dai rispettivi palchi, con una "corsa agli armamenti" in fatto di nuovi trucchi sempre più serrata. In particolare, è il numero "The Transported Man", in cui il prestigiatore entra in una porta ed esce istantaneamente da un'altra lontana, a costituire il nucleo della rivalità, in quanto entrambi cercheranno di sorpassare l'avversario nella proposizione di questo trucco. Lo scontro non esclude però la vita personale e familiare dei due, e l'ossessione arriverà infine a consumarli entrambi, anche se in modi diversi.

Christopher Nolan è un regista che ama giocare con piani narrativi non lineari (vedi anche Memento e Inception), infatti nel film partiamo vedendo Borden (Bale) condannato all'impiccagione, al quale viene consegnato il diario di Angier (Jackman), dalla cui lettura si sviluppa la linea narrativa; all'interno di questa, lo stesso Angier legge il diario che ha rubato a Borden, e di nuovo si cambia binario, con una storia nella storia nella storia. Questa struttura riprende in parte quella del libro: i diari di Borden e Angier costituiscono infatti le due parti principali della storia, seppur inframezzate da degli interludi di cui parlerò in seguito. Naturalmente ci sono delle differenze nelle vicende a cui si assiste nel libro e nel film, ma la storia rimane sostanzialmente quella che delineavo prima, ovvero la rivalità tra i due che prosegue e alimenta le rispettive carriere. Tuttaiva, ci sono un paio di differenze rilevanti: nel libro, alla base dello scontro non c'è la morte accidentale della compagna di Angier, che spezza la precedente collaborazione e innesca l'odio reciproco. Anche il ruolo di Cutter (Caine) è più marginale rispetto al film. Se quindi sullo schermo il conflitto ha una base principalmente "emotiva", sulla carta essa è più "ideologica": Angier e Borden infatti, pur praticando la stessa arte, sono di estrazione praticamente opposta. Il primo è un nobile più che benestante, e inizia a praticare la magia per puro dileto, mentre il secondo proviene da una famiglia di modesti operai, e si avvicina alla pratica della magia come mezzo per riscattare le sue origini. Questo aspetto nel film è presente, ma passa quasi sottinteso, e si evince principalmente notando i mezzi a disposizione di Angier in contrasto con i quartieri in cui si muove all'inizio Borden.

Un'altra differenza piuttosto consistente è che nel libro, la faida Angier/Borden non si limita ai due prestigiatori di fine '800, ma ha proseguito con le rispettive famiglie, fino in pratica ai giorni nostri, in cui l'ultimo discendente dei Borden riceve il diario del suo antenato e viene contattato dalla erede della famiglia Angier. Il Borden attuale non sa niente degli eventi che hanno plasmato il passato della sua famiglia, anche se ne è stato una vittima diretta, e sarà Lady Angier a metterlo al corrente della storia, facendogli leggere il diario del suo antenato. Le parti che si svolgono nel presente costiutuiscono gli interludi tra i due lunghi diari, e fanno da introduzione, intermezzo ed epilogo. L'adattamento cinematografico ha del tutto ignorato questo aspetto, concentrandosi sulle vicende personali dei due prestigiatori, che si concludono con la fine stessa del film.

In effetti, proprio la conclusione della faida è a sua volta differente (e da qui in poi siamo sullo spoiler, quindi evitate il resto del paragrafo se non volete sapere). Nel film, Angier utilizza la macchina di Tesla per ingannare Borden e farlo condannare per il suo presunto omicidio, per poi scoprire in seguito che i Borden sono due gemelli identici; nel libro, non c'è nessuna trappola di questo tipo. Angier subirà un tentativo di sabotaggio da parte del rivale durante l'utilizzo del macchinario, e ne uscirà "cambiato": a questo punto, scoperto che Alfred = Albert + Frederik, tenterà di assassinare il nemico (o almeno uno dei due). Mentre sappiamo che uno dei gemelli Borden è morto, il destino ultimo di Angier non è chiaro, e proprio le ultime righe del libro (quelle ambientate nel presente) sollevano un ultimo dubbio.

Tirando le somme, se si vuole confrontare l'impatto del libro e quello del film, devo ammettere (e questo è uno dei rari casi in cui la penso così) che il secondo è quello più efficace. Con il che (vedi la premessa) non sto dicendo che è "meglio" del libro: piuttosto, il film è più un buon film di quanto il libro sia un buon libro. Il romanzo The Prestige è ben scritto, intrigante, originale; ma il film The Prestige è francamente eccellente, sotto molti aspetti, dalla recitazione ai dialoghi, dalla resa storica alle scenografie. Un aspetto che credo avvantaggi il film in questo senso, è che le performance dei maghi sono di per sé un atto di "spettacolarità", che può essere reso con immagini, luci e suoni meglio di quanto si possa fare con le sole parole. Perciò il film ha un mezzo in più per far sospendere il fiato allo spettatore, con scene come questa (0:57 i brividi sono inevitbabili):



Un altro aspetto che rende il film più coinvolgente del libro, è che quello di cui parlavo in precedenza, ovvero il nucleo emotivo che viene piantato all'inizio della rivalità tra i protagonisti. Il romanzo affronta la faida con più imparzialità, riportando i rispettivi diari, ognuno col suo punto di vista, ed è difficile individuare quale delle due fazioni sia la più virtuosa. Nel film se anche alla fine si può dire che sia Borden a spuntarla, per tutta la durata lo spettatore è indirizzato a tifare per Angier, che appare come la vittima iniziale e successivamente preda di ulteriori tradimenti e perdite.

Per concludere: The Prestige è un buon libro e un ottimo film, e i rispettivi autori hanno saputo trarre il meglio, anche se in modo diverso, dalla stessa storia. Se non siete in grado di recuperare il libro, vi sarà di certo più facile godervi il film, se non l'avete ancora fatto. Watch closely.

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