Con questo post inauguro una rubrica di approfondimento che mi prefiggo di ampliare con successivi seppur non frequenti articoli. Mi auguro che il tema possa risultare interessante, visto che rappresenta una sorta di intersezione tra la rubrica letteraria e quella cinematografica. L'intento è abbastanza evidente dal titolo: fornire un confronto tra un libro e un film che da esso è stato tratto.
Premessa. Sono consapevole che libro e film sono prodotti (o opere) differenti, e che un confronto diretto non è possibile. Gli elementi che rendono un libro un buon libro non sono gli stessi che rendono un film un buon film, quindi non è paragonando questi che si può ottenere una valutazione. Ma considerando la diversa natura dei due lavori, si può comunque esaminare in che modo essi sono collegati, e se le due forme della stessa storia sono altrettanto valide. In ogni caso non si tratta di arrivare a dire quale è "meglio", ma sottolineare i punti di forza e debolezza dell'uno e dell'altro.
Christopher Nolan è un regista che ama giocare con piani narrativi non lineari (vedi anche Memento e Inception), infatti nel film partiamo vedendo Borden (Bale) condannato all'impiccagione, al quale viene consegnato il diario di Angier (Jackman), dalla cui lettura si sviluppa la linea narrativa; all'interno di questa, lo stesso Angier legge il diario che ha rubato a Borden, e di nuovo si cambia binario, con una storia nella storia nella storia. Questa struttura riprende in parte quella del libro: i diari di Borden e Angier costituiscono infatti le due parti principali della storia, seppur inframezzate da degli interludi di cui parlerò in seguito. Naturalmente ci sono delle differenze nelle vicende a cui si assiste nel libro e nel film, ma la storia rimane sostanzialmente quella che delineavo prima, ovvero la rivalità tra i due che prosegue e alimenta le rispettive carriere. Tuttaiva, ci sono un paio di differenze rilevanti: nel libro, alla base dello scontro non c'è la morte accidentale della compagna di Angier, che spezza la precedente collaborazione e innesca l'odio reciproco. Anche il ruolo di Cutter (Caine) è più marginale rispetto al film. Se quindi sullo schermo il conflitto ha una base principalmente "emotiva", sulla carta essa è più "ideologica": Angier e Borden infatti, pur praticando la stessa arte, sono di estrazione praticamente opposta. Il primo è un nobile più che benestante, e inizia a praticare la magia per puro dileto, mentre il secondo proviene da una famiglia di modesti operai, e si avvicina alla pratica della magia come mezzo per riscattare le sue origini. Questo aspetto nel film è presente, ma passa quasi sottinteso, e si evince principalmente notando i mezzi a disposizione di Angier in contrasto con i quartieri in cui si muove all'inizio Borden.
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In effetti, proprio la conclusione della faida è a sua volta differente (e da qui in poi siamo sullo spoiler, quindi evitate il resto del paragrafo se non volete sapere). Nel film, Angier utilizza la macchina di Tesla per ingannare Borden e farlo condannare per il suo presunto omicidio, per poi scoprire in seguito che i Borden sono due gemelli identici; nel libro, non c'è nessuna trappola di questo tipo. Angier subirà un tentativo di sabotaggio da parte del rivale durante l'utilizzo del macchinario, e ne uscirà "cambiato": a questo punto, scoperto che Alfred = Albert + Frederik, tenterà di assassinare il nemico (o almeno uno dei due). Mentre sappiamo che uno dei gemelli Borden è morto, il destino ultimo di Angier non è chiaro, e proprio le ultime righe del libro (quelle ambientate nel presente) sollevano un ultimo dubbio.
Tirando le somme, se si vuole confrontare l'impatto del libro e quello del film, devo ammettere (e questo è uno dei rari casi in cui la penso così) che il secondo è quello più efficace. Con il che (vedi la premessa) non sto dicendo che è "meglio" del libro: piuttosto, il film è più un buon film di quanto il libro sia un buon libro. Il romanzo The Prestige è ben scritto, intrigante, originale; ma il film The Prestige è francamente eccellente, sotto molti aspetti, dalla recitazione ai dialoghi, dalla resa storica alle scenografie. Un aspetto che credo avvantaggi il film in questo senso, è che le performance dei maghi sono di per sé un atto di "spettacolarità", che può essere reso con immagini, luci e suoni meglio di quanto si possa fare con le sole parole. Perciò il film ha un mezzo in più per far sospendere il fiato allo spettatore, con scene come questa (0:57 i brividi sono inevitbabili):
Un altro aspetto che rende il film più coinvolgente del libro, è che quello di cui parlavo in precedenza, ovvero il nucleo emotivo che viene piantato all'inizio della rivalità tra i protagonisti. Il romanzo affronta la faida con più imparzialità, riportando i rispettivi diari, ognuno col suo punto di vista, ed è difficile individuare quale delle due fazioni sia la più virtuosa. Nel film se anche alla fine si può dire che sia Borden a spuntarla, per tutta la durata lo spettatore è indirizzato a tifare per Angier, che appare come la vittima iniziale e successivamente preda di ulteriori tradimenti e perdite.
Per concludere: The Prestige è un buon libro e un ottimo film, e i rispettivi autori hanno saputo trarre il meglio, anche se in modo diverso, dalla stessa storia. Se non siete in grado di recuperare il libro, vi sarà di certo più facile godervi il film, se non l'avete ancora fatto. Watch closely.
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