Ho avuto molteplici occasioni di esprimere la mia opinione riguardo i film cosiddetti "comici" all'italiana, coi soliti attori che interpretano i soliti personaggi nelle solite storie. Per questo non mi dilungo nel dire quale scarsa considerazione abbia del genere, nonostante, lo ammetto, qualche rara perla si possa scovare. In questo caso, il film vede come protagonista un Pozzetto come reincarnazione di un guerriero saraceno colpito da una maledizione per aver profanato la figlia di una potente megera promessa in sposa a un principe (!!!). C'è quindi un vago "elemento fantastico", che si manifesta poi con i fenomeni paranormali che avvengono all'interno della casa del titolo. La trama si riassume in: Pozzetto vuole trombarsi la fidanzata Gloria Guida, ma perché l'incantesimo si rompa deve aspettare il plenilunio, per cui il fantasma ci si mette di mezzo e gli impedisce in un modo o nell'altro di consumare. Disavventure, equivoci, e gag conseguono a questo.
Ora, per quanto coerenza e solidità non siano requisiti da ricercare in questo tipo di film, devo riconoscere che questo mi è sembrato leggermente sopra la media, forse proprio per la ricerca di una storia più originale. È anche vero che nel panorama degli attorucoli "comici" italiani, Pozzetto è uno di quelli che mi piace di più, soprattutto per come riesce a rendere certe sue battute classiche (come l'incazzatura portata avanti in tono del tutto calmo, con un pacifico discorso che termina in "non mi devi rompere i coglioni"). Al di là di questo, alcune gag più surreali mi hanno strappato qualche risata autentica, che è già un buon risultato. Peccato che negli ultimi venti minuti, quando Pozzetto (cioè, la sua controfigura magra) si trasforma in hulk (e non credo abbiano pagato i diritti alla Marvel) il livello di credibilità precipita, ma fortunatamente si arriva velocemente al lieto fine e non si soffre troppo.
Raccontando questo film in giro, io che non l'avevo mai visto ho appreso che è in qualche modo un "classico", una cosa tipo Fantaghirò che tutti quelli della mia generazione hanno visto e rivisto da piccoli. Sono lieto di aver colmato questa lacuna. Ma ora come ora anche Alessandra Martinez non è che me la riguarderei volentieri.
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