Ok, è andata. La lungamente anticipata uscita di scena di Clara si è compiuta, come sapevamo, in questo episodio. Si sapeva che sarebbe uscita nel corso della stagione, prima del finale, ma ovviamente non si conoscevano le modalità. E così Clara Oswald è diventata la prima companion dell'era moderna di Doctor Who a morire. Abbiamo avuto abbandoni in altri universi, in altri tempi, amnesie totali, ma finora sapevamo che tutte le precedenti companion erano ancora vive, e presumibilmente al sicuro, da qualche parte. Clara invece è morta, e per quanto la sua natura di impossible girl ci avesse già mostrato diverse sue dipartite, in incarnazioni differenti, questa è la fine della sua versione primaria e originale.
Non sono scioccato, devo ammetterlo. In effetti sospettavo che la sua sarebbe stata una fine molto brusca. E nella puntata, appena si parla di sentenze di morte con conto alla rovescia tatuato, si intuisce subito che sarà la sorte che toccherà a lei. Certo rimane sempre la speranza che il Dottore, come al solito, risolva tutto all'ultimo secondo, ma stavolta non è così.
Il Dottore non può salvare Clara perché si è condannata da sola. Il personaggio di Clara è stato abusato nel corso delle tre stagioni in cui è comparso, penalizzato da una sceneggiatura che forse non riusciva a trovarle la giusta collocazione, in particolare al fianco del nuovo Dottore. Questo Dottore, il Dodicesimo, non è un Dottore romantico come i precedenti (dall'Ottavo in poi), è ruvido e spigoloso, e trovargli una companion adatta non è stato facile. Ma nell'ultima stagione in particolare, abbiamo visto Clara sempre più incurante del pericolo, suo e degli altri, sempre più convinta di poter giocare con le stesse regole del Dottore quando lui parte con delle carte notevolmente vantaggiose rispetto a un qualunque umano. La fine di Clara non è epica, non è determinante, in fondo non è nemmeno così drammatica. Clara muore per una leggerezza, perché ha creduto di poter agire come il Dottore e poterla sempre scampare. Di solito funziona, ma non sempre. E basta una sola volta a far chiudere la partita.
Gli ultimi momenti tra il Dottore e Clara sono pacati, senza scenate o proclami strazianti. È il saluto di due persone che si conoscono, che non hanno bisogno di esprimere a parole quello che provano. Quello che emerge di importante, e che probabilmente transiterà nei prossimi episodi, è la raccomandazione (ordine?) di Clara di rimanere il Dottore, e non lasciare che la rabbia lo trasformi di nuovo in un guerriero.
Qualcuno
potrebbe anche malignamente pensare che si sia voluta dare una
conclusione poco onorevole alla storia di Clara per punire Jenna Coleman
di aver cambiato idea sull'abbandonare lo show alla fine della scorsa
stagione. Che Last Christmas fosse
stato pensato come episodio d'addio di Clara è assodato, tanto che è
proprio negli ultimissimi minuti che invece la sua presenza viene
confermata. Quella sarebbe stata sicuramente una fine degna, senza
inutili atti di coraggio ma con la dignità di chi ha imparato qualcosa
dal suo percorso. Ci sono speculazioni sul possibile ritorno di Clara, sull'idea che la sua morte non sia definitiva, ma non credo siano affidabili. È possibile che ricompaia in forma di sogno/visione o venga citata, soprattutto nei prossimi due episodi, ma non credo che vedremo di nuovo Clara accompagnare realmente il Dottore.
Del resto di Face the Raven non c'è molto da dire, la trama infatti non ha molta forza, ed è chiaramente concepita proprio per portare alla sequenza finale. Simpatica la parte iniziale con la ricerca dei luoghi nascosti, e la presenza di una sorta di campo profughi per alieni sotto copertura (concetto comunque ripreso da molti altri film e serie). La presenza del writer di Flatline non aggiunge quasi niente (personaggio di cui ci si era dimenticati senza rimorsi), mentre invece è gradito il ritorno di Ahildr/Me, che di nuovo sembra voler sfidare il Dottore. Le cose però le sfuggon di mano, e le ultime parole rivoltele dal Dottore fanno pensare che si sia trovato un modo ingegnoso per non far più comparire Maisie Williams in Doctor Who, nonostante il suo personaggio dovrebbe mantenere un certo peso.
Il tutto si ricollega direttamente al finale di stagione, con un arco di tre episodi simile a quello visto alla fine della stagione tre. E per la prima volta il Dottore affronta le minacce di un season finale senza un companion, cosa che potrebbe risultare molto interessante, soprattutto se quel Dottore è l'attuale Dodicesimo. Questi elementi lo rendono un buon episodio, che però assume senso solo dopo metà, quindi non troppo solido come storia in sé, al netto dell'importante punto di svolta della serie. Voto 6.5/10
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