Ma sono io che leggo troppo lento o i mesi che passano troppo in fretta? Mi sembra passato troppo poco dall'ultimo rapporto letture, e già ci risiamo. Novembre è stato proficuo, con sette libri metabolizzati, che andiamo a ripercorrere.
Finito proprio nel giorno di ognissanti, Il circo dei gatti di Vishnu è un romanzo breve di Ian McDonald, uno degli autori di maggior rilevanza della nuova hard-SF. Il libro, pubblicato in Italia dalla Delos, segue in retrospettiva la storia di Vishnu, bambino bio-ingegnerizzato per essere longevo e superintelligente, che si muove insieme ai suoi fratelli altrettanto dotati in un'India del prossimo futuro disassemblata nelle sue regioni. Si assiste a una serie di rivoluzioni e controrivoluzioni sociali, politiche e tecnologiche, che sfociano inevitabilmente in una singolarità e nella conseguente trascendenza di almeno una parte dell'umanità. Tutti temi molto in voga ultimamente, con cui pressoché ogni autore è tenuto a confrontarsi, ma la storia di McDonald pare proprio un compitino svolto senza passione. Ambientare la storia in India non ha un grande effetto, perché in realtà a parte l'onnipresente cricket non si percepisce granché il contesto orientale. Voto: 5/10
Il seguente non è un romanzo, ma una sceneggiatura, o almeno l'adattamento letterario di una sceneggiatura, sfrondato di tutti i riferimenti tecnici della ripresa cinematografica. Il film in questione è Quatermass II del 1957 portato in Italia come I vampiri dello spazio. Essenzialmente si tratta di una storia alla "ultracorpi", con invasori alieni che prendono il controllo degli umani per portare avanti il loro progetto di conquista. L'autore della sceneggiatura è Nigel Kneale, autore oltre a questo Progetto Quatermass anche di altre due storie con protagonista lo stesso dottore del titolo. Non si può certo dire che si tratti di una storia originale, ma più che viziato da cliché questo romanzo ha contribuito a crearli, e si inserisce in fatti nel filone di quella fantascienza-horror anni '50 che ha prodotto tanti classici di entrambi i generi. Personaggi, situazioni e temi sono di certo prevedibili, ma in modo più rassicurante che irritante, e alla fine si ha il piacere di essersi immersi in un'atmosfera ormai superata ma ricca di fascino. Voto: 6.5/10
Toxic@ è il seguito di Infect@, romanzo di Dario Tonani pubblicato qualche anno fa su Urania e che ha avuto un discreto successo. Le storie sono ambientate in una Milano futuristica in cui, a causa della diffusione di una droga allucinogena, la città è invasa da personaggi dei cartoni in carne e ossa (o meglio: in gelatina e china), che si mescolano alla popolazione umana con intenti non sempre simpatici. Qualche mese fa, parlando degli autori italiani di fantascienza da tenere d'occhio, citavo proprio Tonani e le sue opere, e questo romanzo può considerarsi al livello degli altri citati. Un techno-thriller costruito con abilità, costituito da buona azione e efficaci colpi di scena, con la giusta dose di violenza. Alcune parti credo che avrebbero potuto essere sfoltite, e alleggerire di circa un terzo il libro, che racconta ventiquattro ore continue di caccia tra i personaggi, non avrebbe influito negativamente. Alcuni elementi nuovi (come il magma, che mi ha ricordato la melma di Ghostbusters II, il Sole di Bart e le pistole spara-cartoon) arricchiscono la storia, che però in alcuni punti si inceppa leggermente nel tentativo di mostrare gli scenari della Milano del 2030. Un paio di venali errori di continuità (la discromatopsia della cacciatrice sembra che funzioni a fasi alterne!) si riescono a perdonare, così come alcuni dettagli retconizzati rispetto ad Infect@ (in particolare è stato ignorato l'epilogo di quest'ultimo, e la presenza dei cartoon non sembra più allucinaria ma fisica a tutti gli effetti), visto che nel complesso mi è sembrato che questo romanzo sia più completo del precedente. Il che è una consolazione per me che da un po' di tempo sono molto scettico sugli autori italiani che compaiono su Urania. Voto: 7/10
La lettura di La voce del padrone mi ha lasciato abbattuto. Cioè, per essere precisi, sono rimasto completamente estasiato dal libro, ma affranto perché mi rendo conto che Stanislaw Lem è il narratore che io non sarò mai. La sua capacità di evocare pensieri e sensazioni è tanto raffinata da sembrare innaturale. Da una peraltro banale storia di "messaggio dalle stelle", Lem riesce a tirare fuori un'insieme di riflessioni profonde e affascinanti sulla scienza, la cultura, l'evoluzione, la violenza, la felicità, la morte, la solitudine, e le relazioni tra tutte queste. Il narratore è un matematico coinvolto nel colossale progetto di decifrazione del messaggio ricevuto attraverso i neutrini, e per tutto il libro non fa altro che descrivere le varie operazioni e teorie del vasto comitato di scienziati, politici e militari coinvolti nel "Progetto Voce del Padrone". In questo, con descrizioni incredibilmente realistiche dei personaggi (si fatica a credere che siano inventati), Lem riesce a collocare tutti i punti di cui sopra, e si permette alla fine di non rispondere a una sola di tutte le domande che ha indirettamente posto al lettore. Se non assegno il massimo dei voti a questo libro, è solo perché l'autore non è riuscito a ignorare il paradigma del bipolarismo del mondo, che all'epoca della scrittura era in piena Guerra Fredda, e alcune considerazioni del tipo "noi contro loro" oggi appaiono superate. Voto: 9.5/10
Sta poi a Cory Doctorow, di cui avevo letto qualche racconto qua e là ma non avevo mai provato sulla lunga distanza. Il suo Little Brother, da noi inspiegabilmente riportato col titolo di X, è un romanzo che penso possa essere definito come manifesto della nuova era dell'informazione, dedicato a chi ha imparato a digitare prima di scrivere. Il protagonista è un ragazzino diciassettenne, accusato di aver organizzato coi suoi amici un attentato terroristico al quale è del tutto estraneo. Per questi sospetti lui e i suoi amici vengono detenuti e torturati, per poi essere rilasciati solo sotto stretto controllo. Ma mentre la libertà e la privacy vengono sempre più minacciate dalle intrusioni del nuovo Dipartimento per la Sicurezza, il gruppo di ragazzi è deciso a opporsi a questo sistema oppressivo e distruttivo. Con qualche furbata tecnologica e una buona organizzazione, i protagonisti riescono a intralciare il Dipartimento, ma questo non rende le cose più facili, e il gioco si fa presto troppo pesante. Paragonare Little Brother ad altri romanzi distopici come 1984 (a cui ciharamente il titolo si ispira) o Il mondo nuovo è forse esagerato, ma la carica rivoluzionaria del libro è comunque forte, e i consigli pratici di resistenza al regime sono più che validi. Una lettura appassionante e istruttiva, che dovrebbe stare nella libreria di ogni geek del pianeta. Voto: 8.5/10
Questo mese mi sono fatto un buon campionario di nazionalità, e si aggiunge alla lista pure il Giappone con una raccolta di racconti di Edogawa Ranpo, autore molto famoso in patria e un po' meno all'estero. Questa raccolta di racconti uscita per Urania Collezione col titolo L'inferno degli specchi offre una panoramica dei suoi lavori, che spaziano dall'horror al giallo puro, dal mistery al thriller. Storie di grande atmosfera, che anche se non appaiono troppo originali riescono comunque a catturare con il loro sapore classico, e raggiungono ottimi livelli andando a mostrare i sordidi risvolgi psicologici dei personaggi. Da semplici storie di "delitti perfetti" ad altre che puntano sulle inquietanti deformità (fisiche e mentali) dei protagonisti. Una pubblicazione che con Urania non ha nulla a che fare (probabilmente era stata prevista per la collana parallela Epix, scomparsa prematuramente), ma che può soddisfare i lettori di vedute più ampie. Voto: 7.5/10
Infine mi sono aggiornato su un altro classico della fantascienza che ancora mi mancava, leggendo Il gioco di Ender di Orson Scott Card, pubblicato qualche anno fa dalla Nord nell'ottima collana (anche quella defunta) "Cosmo Biblioteca". In tutti i libri/film di guerra, almeno per quanto mi riguarda, la parte più appassionante è quella dell'addestramento, in cui il protagonista apprende le arti del combattimento dai suoi maestri. Ecco, questo romanzo è in pratica tutto addestramento: Ender, il protagonista, è un bambino progettato per essere un abile guerriero e soprattutto condottiero, e viene in tenera età spedito alla scuola di guerra per essere messo alla prova, tenuto sotto stretta sorveglianza e forte pressione, in modo da spremere da lui il meglio. Le crescenti difficoltà di Ender sublimano nel finale, in cui viene rivelato che il suo non era un semplice addestramento. La storia del ragazzino è coinvolgente, e forse per questo pare che ne stiano facendo un film, mentre i suoi fratelli rimasti sulla Terra seguono un percorso parallelo meno convincente, ma forse necessario per la preparazione dei seguiti che hanno fatto di Ender una vera e propria saga. Questo libro è comunque autoconclusivo, anche se la voglia di sapere cosa ne sarà degli Scorpioni (gli insettoidi nemici dell'umanità) alla fine rimane... voto: 7.5/10
Il seguente non è un romanzo, ma una sceneggiatura, o almeno l'adattamento letterario di una sceneggiatura, sfrondato di tutti i riferimenti tecnici della ripresa cinematografica. Il film in questione è Quatermass II del 1957 portato in Italia come I vampiri dello spazio. Essenzialmente si tratta di una storia alla "ultracorpi", con invasori alieni che prendono il controllo degli umani per portare avanti il loro progetto di conquista. L'autore della sceneggiatura è Nigel Kneale, autore oltre a questo Progetto Quatermass anche di altre due storie con protagonista lo stesso dottore del titolo. Non si può certo dire che si tratti di una storia originale, ma più che viziato da cliché questo romanzo ha contribuito a crearli, e si inserisce in fatti nel filone di quella fantascienza-horror anni '50 che ha prodotto tanti classici di entrambi i generi. Personaggi, situazioni e temi sono di certo prevedibili, ma in modo più rassicurante che irritante, e alla fine si ha il piacere di essersi immersi in un'atmosfera ormai superata ma ricca di fascino. Voto: 6.5/10
Toxic@ è il seguito di Infect@, romanzo di Dario Tonani pubblicato qualche anno fa su Urania e che ha avuto un discreto successo. Le storie sono ambientate in una Milano futuristica in cui, a causa della diffusione di una droga allucinogena, la città è invasa da personaggi dei cartoni in carne e ossa (o meglio: in gelatina e china), che si mescolano alla popolazione umana con intenti non sempre simpatici. Qualche mese fa, parlando degli autori italiani di fantascienza da tenere d'occhio, citavo proprio Tonani e le sue opere, e questo romanzo può considerarsi al livello degli altri citati. Un techno-thriller costruito con abilità, costituito da buona azione e efficaci colpi di scena, con la giusta dose di violenza. Alcune parti credo che avrebbero potuto essere sfoltite, e alleggerire di circa un terzo il libro, che racconta ventiquattro ore continue di caccia tra i personaggi, non avrebbe influito negativamente. Alcuni elementi nuovi (come il magma, che mi ha ricordato la melma di Ghostbusters II, il Sole di Bart e le pistole spara-cartoon) arricchiscono la storia, che però in alcuni punti si inceppa leggermente nel tentativo di mostrare gli scenari della Milano del 2030. Un paio di venali errori di continuità (la discromatopsia della cacciatrice sembra che funzioni a fasi alterne!) si riescono a perdonare, così come alcuni dettagli retconizzati rispetto ad Infect@ (in particolare è stato ignorato l'epilogo di quest'ultimo, e la presenza dei cartoon non sembra più allucinaria ma fisica a tutti gli effetti), visto che nel complesso mi è sembrato che questo romanzo sia più completo del precedente. Il che è una consolazione per me che da un po' di tempo sono molto scettico sugli autori italiani che compaiono su Urania. Voto: 7/10
La lettura di La voce del padrone mi ha lasciato abbattuto. Cioè, per essere precisi, sono rimasto completamente estasiato dal libro, ma affranto perché mi rendo conto che Stanislaw Lem è il narratore che io non sarò mai. La sua capacità di evocare pensieri e sensazioni è tanto raffinata da sembrare innaturale. Da una peraltro banale storia di "messaggio dalle stelle", Lem riesce a tirare fuori un'insieme di riflessioni profonde e affascinanti sulla scienza, la cultura, l'evoluzione, la violenza, la felicità, la morte, la solitudine, e le relazioni tra tutte queste. Il narratore è un matematico coinvolto nel colossale progetto di decifrazione del messaggio ricevuto attraverso i neutrini, e per tutto il libro non fa altro che descrivere le varie operazioni e teorie del vasto comitato di scienziati, politici e militari coinvolti nel "Progetto Voce del Padrone". In questo, con descrizioni incredibilmente realistiche dei personaggi (si fatica a credere che siano inventati), Lem riesce a collocare tutti i punti di cui sopra, e si permette alla fine di non rispondere a una sola di tutte le domande che ha indirettamente posto al lettore. Se non assegno il massimo dei voti a questo libro, è solo perché l'autore non è riuscito a ignorare il paradigma del bipolarismo del mondo, che all'epoca della scrittura era in piena Guerra Fredda, e alcune considerazioni del tipo "noi contro loro" oggi appaiono superate. Voto: 9.5/10
Sta poi a Cory Doctorow, di cui avevo letto qualche racconto qua e là ma non avevo mai provato sulla lunga distanza. Il suo Little Brother, da noi inspiegabilmente riportato col titolo di X, è un romanzo che penso possa essere definito come manifesto della nuova era dell'informazione, dedicato a chi ha imparato a digitare prima di scrivere. Il protagonista è un ragazzino diciassettenne, accusato di aver organizzato coi suoi amici un attentato terroristico al quale è del tutto estraneo. Per questi sospetti lui e i suoi amici vengono detenuti e torturati, per poi essere rilasciati solo sotto stretto controllo. Ma mentre la libertà e la privacy vengono sempre più minacciate dalle intrusioni del nuovo Dipartimento per la Sicurezza, il gruppo di ragazzi è deciso a opporsi a questo sistema oppressivo e distruttivo. Con qualche furbata tecnologica e una buona organizzazione, i protagonisti riescono a intralciare il Dipartimento, ma questo non rende le cose più facili, e il gioco si fa presto troppo pesante. Paragonare Little Brother ad altri romanzi distopici come 1984 (a cui ciharamente il titolo si ispira) o Il mondo nuovo è forse esagerato, ma la carica rivoluzionaria del libro è comunque forte, e i consigli pratici di resistenza al regime sono più che validi. Una lettura appassionante e istruttiva, che dovrebbe stare nella libreria di ogni geek del pianeta. Voto: 8.5/10
Questo mese mi sono fatto un buon campionario di nazionalità, e si aggiunge alla lista pure il Giappone con una raccolta di racconti di Edogawa Ranpo, autore molto famoso in patria e un po' meno all'estero. Questa raccolta di racconti uscita per Urania Collezione col titolo L'inferno degli specchi offre una panoramica dei suoi lavori, che spaziano dall'horror al giallo puro, dal mistery al thriller. Storie di grande atmosfera, che anche se non appaiono troppo originali riescono comunque a catturare con il loro sapore classico, e raggiungono ottimi livelli andando a mostrare i sordidi risvolgi psicologici dei personaggi. Da semplici storie di "delitti perfetti" ad altre che puntano sulle inquietanti deformità (fisiche e mentali) dei protagonisti. Una pubblicazione che con Urania non ha nulla a che fare (probabilmente era stata prevista per la collana parallela Epix, scomparsa prematuramente), ma che può soddisfare i lettori di vedute più ampie. Voto: 7.5/10
Infine mi sono aggiornato su un altro classico della fantascienza che ancora mi mancava, leggendo Il gioco di Ender di Orson Scott Card, pubblicato qualche anno fa dalla Nord nell'ottima collana (anche quella defunta) "Cosmo Biblioteca". In tutti i libri/film di guerra, almeno per quanto mi riguarda, la parte più appassionante è quella dell'addestramento, in cui il protagonista apprende le arti del combattimento dai suoi maestri. Ecco, questo romanzo è in pratica tutto addestramento: Ender, il protagonista, è un bambino progettato per essere un abile guerriero e soprattutto condottiero, e viene in tenera età spedito alla scuola di guerra per essere messo alla prova, tenuto sotto stretta sorveglianza e forte pressione, in modo da spremere da lui il meglio. Le crescenti difficoltà di Ender sublimano nel finale, in cui viene rivelato che il suo non era un semplice addestramento. La storia del ragazzino è coinvolgente, e forse per questo pare che ne stiano facendo un film, mentre i suoi fratelli rimasti sulla Terra seguono un percorso parallelo meno convincente, ma forse necessario per la preparazione dei seguiti che hanno fatto di Ender una vera e propria saga. Questo libro è comunque autoconclusivo, anche se la voglia di sapere cosa ne sarà degli Scorpioni (gli insettoidi nemici dell'umanità) alla fine rimane... voto: 7.5/10
Premessa: sappi che appena vedo nei titoli del tuo blog: "rapporti letture", vengo subito a leggere le tue recensioni.
RispondiEliminaTi confesso che non ho mai letto niente di Lem, e mi vergogno. Perché penso che sia l'autore con cui dovrei avere più confidenza, visto il suo approccio fanta-filosofico che di solito è tipo di cucina che mi appetisce di più.
Rimedierò...
questo è sicuramente un libro d'impatto ma non so se riesci a trovarlo facilmente. "solaris" secondo me è ancora più ponderoso, per quanto profondamente affascinante. prova a cercare alcuni titoli pubblicati dalla marcos y marcos, mi pare che nelle librerie feltrinelli si trovino. per esempio "cyberiade", che è più leggero ma sempre di grande immaginazione.
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