Coppi Night 06/05/12 - Shutter Island

Tralasciamo il fatto che durante le votazioni ero del tutto convinto, fermamente fiducioso, che questo film fosse The Island, quello con Ewan McGregor e non mi ricordo quale valletta ad accompagnarlo, in cui i due scoprono di essere delle banche di organi viventi. Ora, essendo l'idea piuttosto scontata, ed avendo già visto un film sullo stesso argomento, non avevo nessuna intenzione di vedere questo, per cui non l'ho appoggiato. Se non che, appunto, questo era Shutter Island, quindi tutt'altra cosa.

Questa è una di quelle storie in cui il protagonista si ritrova circondato da eventi misteriosi, insolite coincidenze, identità traballanti e indefinibili confini della realtà. Di solito, in film di questo tipo, verso la fine si scopre che il protagonista è morto, o è in procinto di farlo. Qui invece le cose sono diverse, e questo è di per sé un pregio. In realtà, non è che la storia sia così incredibilmente sconvolgente. Passo allo spoiler, quindi non leggete fino a fine paragrafo se non volete. Il fatto è che è fin troppo facile costruire qualunque storia si voglia, se si parte dal presupposto "il protagonista è impazzito e vede quello che vuole". Per dire, se io metto insieme una qualunque boiata composta di eventi improbabili e collegamenti incoerenti, e alla fine la giustifico con "beh, ma tanto lui è pazzo, quindi nella sua testa ha senso", non ho fatto un buon lavoro. Per cui, Shutter Island alla fine dei conti è una storia più "facile" (da costruire, intendo) di quello che può apparire seguendola. È anche vero che il film non si svolge "dentro la testa" del protagonista, e che pur avendo il cervello ingarbugliato quanto accade è reale, ma tutto quanto è un "role play" (termine che non hanno nemmeno tradotto in italiano!) messo su dall'ospedale psichiatrico per sbloccare la sua situazione. Ecco, insomma, per quanto sia ammirabile la dedizione dei medici, mi sembra alquanto improbabile che si organizzino tutti per mettere su questo sceneggiato solo per vedere se un tizio qualsiasi si rende conto di essere impazzito. Ciò non toglie comunque che sia un buon film, ben realizzato e appassionante da seguire. La scena finale inoltre lascia qualche dubbio su quale sia la reale condizioni di Di Caprio dopo il "trattamento".

Una cosa che non mi è piaciuta invece è la colonna sonora. Ok, raramente mi soffermo a parlare della musica che accompagna un film, ma in questo caso mi pare rilevante far notare come l'abbia trovata discordante rispetto al film stesso. Cupa, certo, ma non nel modo giusto, quasi fosse stata aggiunta a posteriori senza aver pensato come potesse accoppiarsi alle immagini. Ma può benissimo darsi che abbia io le orecchie montate storte.

Concludo con qualche parola di solidarietà per Leonardo Di Caprio. Se infati Sean Bean pare che venga messo nei film solo per il gusto di farlo morire, Di Caprio viene scelto per tutti quei personaggi con relazioni estremamente disastrose con mogli/compagne. In Titanic non è finita bene, in Inception è cominciata peggio, Romeo + Juliet è praticamente l'archetipo dell'amore disastroso, e quello che accade in Shutter Island è probabilmente il peggio che possa capitare a qualunque uomo. Ci auguriamo tutti che un giorno Leo possa vivere un rapporto di coppia sereno e privo di decessi indotti o accidentali.

Nessun commento:

Posta un commento