Non capita spesso, ma all'ultima Coppi Night a vincere è stato un film recente, moderatamente interessante, e che avevo in effetti intenzione di vedere. Chronicle risale a qualche mese fa, e per riassumere in due frasi la trama, narra la storia di tre ragazzi che acquisiscono il potere della telecinesi, e iniziano a sfruttarlo come gli passa per la testa, naturalmente con conseguenze alla lunga poco felici. Questo è quanto sapevo del film prima di vederlo, che mi portava a reputarlo "moderatamente interessante".
A fine visione, posso dire che Chronicle è tutto sommato un buon film, ma soffre di alcune pecche abbastanza determinanti. Lasciamo stare il titolo (e per una volta non è colpa degli adattatori italiani): chiamare un film "cronaca" è come chiamare un romanzo "storia". Graziearcazzo! Il problema è che la storia (cronaca?), a partire più o meno da metà prende una decisa piega di prevedibilità e inizia a battere strade più che viste e riviste, praticamente in qualsiasi altra opera che comprenda "superpoteri", X-Men prima di tutti, ma anche Heroes e tutti i film Marvel che stanno emergendo negli ultimi anni. È scontato che, quando una persona "comune" ottiene un potere come può essere la telecinesi (che nel film comporta tra le altre la capacità di volare), inizia a montarsi la testa e si colloca su un gradino superiore al resto dell'umanità, tanto da convincersi di poterne decidere vita e morte. Il che è ancora più ovvio se il protagonista è un ragazzino sfigato, con la madre morente e il padre alcolista e manesco, che non ha mai scopato in vita sua, e va in giro con una videocamera sempre accesa per documentare la sua futile vita. Quanto pensate che possa reggere un soggetto del genere prima di decidere di usare i suoi poteri per vendicarsi del mondo? Esatto, giusto fino a 3/4 di film, in tempo per creare il climax finale e l'inevitabile caduta che ristabilisce gli equilibri. Per cui, se nelle fasi iniziali il film era interessante, durante i tentativi dei ragazzi di dominare i loro poteri e i primi scherzi ed esperimenti, quando il protagonista monta lo sguardo da psicodisturbato le cose si ammosciano. Lo scontro finale poi è di una pateticità ai livelli di Glee, con l'amico che per dieci minuti non fa altro che strepitare "Noooooo! Fermoooooo! Non farlooooooo!" mentre il moccioso fa esplodere tutto quello che ha intorno.
Peraltro, comincio anche ad averne abbastanza di questi film realizzati con la camera "in scena" (non so i termini tecnici), alla Blair Witch Project, e Cloverfield, e ESP, e... vabbè, continuate voi. Sì, è vero che in questo caso la tecnica è marginalmente giustificata dal fatto che il protagonista acquisisce il controllo a distanza dell'apparecchio, ma è altrettanto vero che pare piuttosto improbabile che si preoccupi di portarsi al guinzaglio telecinetico la videocamera mentre mette a soqquadro la città.
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