Doctor Who 12x10 (season finale) - The Timeless Children

È complicato parlare di The Timeless Children, finale di una stagione che vede un netto miglioramento rispetto alla vacuità della precedente, ma che nel suo momento di climax si sgonfia completamente sotto gli stessi problemi già manifestati in precedenza dalla direzione e scrittura di Chris Chibnall. Complicato perché bisogna scindere due aspetti importanti: da una parte il pesanto stravolgimento della mitologia di tutto Doctor Who come l'abbiamo conosciuto finora, che di per sé suscita inevitabilmente delle reazioni; dall'altro lato, bisogna considerare questa storia in sé e come concluione dell'arco narrativo in corso, indipendentemente da quanto cambia di ciò che sappiamo. Confondere le due visioni porterebbe ad analisi fuori fuoco, facilmente riferibili ai gusti personali. Per cui dedicherò questo post solo a commentare la puntata, senza considerare quella cosa lì, e in seguito farò in un altro post un approfondimento sulle novità volute da Chibnall per il Dottore.
 
 
Ci eravamo interrotti in Ascension of the Cybermen con il Dottore di fronte alla visione di Gallifrey, i cybermen di Ashad che hanno preso il controllo della nave e sono in arrivo nei pressi della frontiera che li porterà a raggiungere gli altri umani. Wow, cliffhanger! E nemmeno così malvagio, soprattutto perché a portare avanti la minaccia è Ashad, il Cyberman solitario che da tre puntate sta dando serie difficoltà al Dottore. A lui ora si aggiunge il Master, che sicuramente non seplificherà la situazione, no? E invece...

Il Dottore segue il Master su Gallifrey (o quel che ne resta) e si fa guidare da lui nella Matrice, lo sterminatio archivio che contiene tutti i dati relativi alle vite di ogni Timelord mai vissuto. Qui gli deve mostrare quello che ha scoperto, la scomoda verità che la società dei Timelord nasconde fin dalle sue origini e che nessuno, tantomeno il Dottore, ha mai sospettato. Di questo parleremo più sotto nella Parte 2, basti sapere che il Dottore per tre quarti dell'episodio è congelato in stasi con la mente imprigionata nella Matrice. Nel frattempo il Master invita Ashad e il suo esercito su Gallifrey per proporgli un patto. Da notare che stagione 8, 10 e 12 hanno tutte un finale in cui compaiono sia il Master che i Cybermen.

Il Master si fa rivelare il piano di Ashad e della IA che ospita il suo corpo, che si rivela essere la conversione dei Cybermen in esseri del tutto meccanici. Niente di nuovo, infatti il Master stesso ne resta poco colpito. Apprende anche che la IA abbandonerà il corpo di Ashad solo con la sua morte, e così si affretta a miniaturizzarlo con il suo compressore di tessuti per convincere il Cyberium a entrare in lui. Quindi, niente più Ashad. Il primo villain davvero credibile dalla stagione 11 in poi finisce così e non se ne sa più nulla. Da lì il Master mette in atto il suo vero piano, cioè quello di usare i corpi rigeneranti dei Timelord all'interno delle corazze Cybermen, in modo da avere dei soldati virutalmente immortali. Suona familiare con l'idea di Davros all'inizio della stagione 9? Beh, sì, è la stessa cosa. Great minds think alike, no? Fatto questo, il Master porta via i suoi Cybertimelord (che, bisogna riconoscerlo, hanno un design azzeccatissimo) per iniziare il suo processo di conquista dell'universo. Tipico Master.

Ma nel frattempo anche i nostri eroi (companion + sopravvissuti della cyberwar) sono arrivati su Gallifrey, appena in tempo per soccorrere il Dottore che si è liberato dall Matrice. Il tempo di capire che devono fermare il Master e sono già sull'astronave a piazzare bombe. Non ci viene mostrato in che modo riescano ad evitare i probabili sistemi di sicurezza, e dire che sarebbe stato facile vederli riutilizzare le corazze cyber che avevano già usato per scappare. Ma non c'è bisogno evidentemente, si presentano a volto scoperto e fanno saltare l'astronave prima che possa partire.

A questo punto il Dottore deve confrontarsi con il Master. L'obiettivo è quello di fermare la sua nuova armata, che potrebbe seriamente minacciare tutto l'universo. Fortunatamente Ashad aveva con sé una qualche arma di distruzione di massa valida solo per la vita organica, e basta incollare la sua actionfigure sull'ultima bomba (ad attivazione manuale, guardacaso) per poterla detonare. Il Master sfida il Dottore: se la sente davvero di eliminare ogni traccia di vita da Gallifrey, anche da tutti quei corpi in stasi da qualche parte che lui sta usando per popolare i Cybermen? Se la sente di annientare se stesso e lui in maniera definitiva?

E il Dottore comprensibilmente esita. Ma a quanto pare non esita perché è una decisione troppo drastica da prendere, come quando ha avuto l'occasione di usare il Momento per mettere fine alla Time War. No, esita perché lei non vuole rimetterci la pelle. Infatti quando arriva uno dei fuggitivi, il vecchio che era rimasto a guardia del passaggio per Gallifrey, è ben contenta di mollare a lui la bomba e scappare per mettersi in salvo. Poco importa che quell'azione annichilerà tutta la vita residua sul pianeta, l'importante è salvarsi le chiappe. Tipico Dottore. Giusto?

Poco prima il Dottore ha anche messo i suoi companion (la sua "fam") su un Tardis che li riporterà sulla Terra, dicendogli che deve affrontaro da sola questa battaglia. Quindi abbiamo il momento di straziante separazione dagli amici che l'hanno accompagnata per tutto questo tempo e che ricoerderemo sempre nei nostri cuo... no, scherzo. Si salutano, lei dice "io me ne vado e voi tornate a casa" e finisce così. Perché di questi tre personaggi non sappiamo niente e non ci importa niente, non sono mai stati sviluppati (o ci hanno provato, ma troppo tardi) e quindi il livello emotivo di questa scena è zero. Ricordate la tragedia della separazione da Rose? Di Donna? L'ultima scena di Amy e Rory? La morte di Clara? La fine di Bill? Ricorderete nello stesso modo uno qualunque di questi tre intercambiabili cartonati? Probabilmente no. A questo punto c'è solo da sperare che sia davvero la loro ultima comparsa e ripartire da capo con qualcuno di nuovo.

Negli episodi precedenti, avevo avuto modo di constatare come il Dottore di Jodie Whittaker avesse finalmente iniziato ad acquisire personalità. Mentre nella stagione 11 era stata soprattutto una spettatrice passiva degli eventi, ora aveva preso in mano la situazione. In diverse occasioni, già da Spyfall ma anche con Tesla e in Praxeus, fino al culmine a Villa Diodati, il Tredicesimo Dottore si comportava davvero come il Dottore. Ma tutto questo progresso è crollato proprio quando ce n'era più bisogno. Perché in The Timeless Children il Dottore torna a essere un personaggio che reagisce agli eventi invece di metterli in moto. Inizia seguendo il Master; si fa condurre dal Master nella Matrice e lì rimane imprigionata ad ascoltare per ore una storia; riesce a uscire dalla Matrice, è vero, ma solo grazie all'aiuto (immaginario?) di Ruth, che sarà pur sempre il Dottore, ma comunque non è il Tredicesimo Dottore con la faccia di Jodie Whittaker; le bombe sull'astronave sono piazzate dagli altri; e alla fine a fare il sacrificio ultimo per salvare la situazione ci pensa un personaggio conosciuto negli ultimi tre minuti della puntata precedente, della cui morte ce ne frega meno che del meteo a Città del Capo, mentre lei sta scappando per non dover subire la pesantezza di quell'azione. Eccolo qui, il Dottore secondo Chris Chibnall: un fantoccio che si fa trasportare da una parte all'altra dell'universo e quando c'è da prendere decisioni serie le lascia agli altri.

Ah, un ultimo appunto. Ricordate il ritirno di Jack Harkness, la prima delle grosse sorprese in Fugitive of the Judoon? Quello che aveva avvertito il Dottore di non dare ascolto al Lone Cyberman, e che nel momento del massimo bisogno sarebbe stato accanto a lei? Bene, perché Chibnall invece se ne è dimenticato, e non lo abbiamo più visto. E così la sua comparsa si configura precisamente per un cameo/fanservice senza ulteriore valore.

Tutto considerato, questo episodio riporta in luce tutti i difetti dell'approssimativa gestionen di Chibnall, fatta di personaggi vuoti, un Dottore passivo e fiumi, affluenti, bacini idrografici, di exposition: gente che non fa altro che raccontare e raccontare e dire le cose che sono successe. Senza che peraltro queste impattano in modo sensibile sulla storia. Ci sono dei bei momenti, e la scena del Dottore nella Matrice che ricorda le sue vite preedenti rimane sicuramente impressa. Ma non basta. Nel complesso, è un finale estremamete deludente di una stagione che prometteva ben altro. Gli assegno un voto 5/10 al netto di tutte le considerazioni sulle modifiche alla lore della serie, di cui parlerò nel prossimo post.

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