Il mese scorso mi era servito interamente per leggere un unico volume, a maggio invece siamo tornati su una media rispettabile di tre libri.
Il primo è Anniversario fatale, ucronia di Ward Moore sulla guerra civile americana (e per inciso uno degli ultimi Urania Collezione nella mia libreria che mi rimangono ancora da leggere). Come in molte storie alternative, il punto di svolta è un differente esito di una guerra, e in questo caso abbiamo la confederazione sudista che sconfigge gli unioni degli Stati del nord. Il libro è quasi interamente dedicato a raccontare la storia del protagonista, un giovanotto con la passione per la storia, in questa timeline alternativa, che in realtà sarebbe quella primaria della storia. Da questo punto di vista il libro è ben costruito perché mostra il contesto storico differente con estrema naturalezza, senza far pesare troppo la sua "alternatività". Il viaggio nel tempo e l'alterazione degli eventi avviene a poche pagine dalla fine, e non costituisce in effetti il centro della narrazione, che rimane invece il mondo in cui gli Stati Uniti non sono mai stati uniti: si tratta di un mondo più arretrato, quasi fermo alla prima rivoluzione industriale, dove non ci sono state le guerre mondiali a sconvolgere l'assetto degli equilibri internazionali. Interessante quindi dal punto di vita ucronico anche se la storia personale del protagonista in fin dei conti ha poco di memorabile. Voto: 6.5/10
Secondo del mese un titolo di cui si è parlato abbastanza negli ultimi mesi, anche per l'uscita del film prodtto da Netflix: La ragazza che sapeva troppo, titolo sfortunatamente adattato di The Girl with All the Gifts di M.R. Carey. Si tratta di un'ennesima storia di zombie, cosa di cui non si sentirebbe il bisogno, anche se in questo caso l'interpretazione del fenomeno "umani morti che mangiano altri umani" è per lo meno abbastanza originale rispetto al solito. Lo spunto è quello dell'infezione fungina che costringe prende possesso dei centri nervosi delle formiche, solo che stavolta sono gli umani a essere vittime dell'infezione, che in poco tempo porta al crollo della civiltà. La storia inizia dopo l'apocalisse, in un laboratorio dove una nuova stirpe di bambni infetti viene studiata da un team di scienziati. La protagnista Melanie è una di questi, e non conosce altro nella sua vita che il centro e le severe misure di sicurezza a cui è sottoposta dai militari che lo dirigono. Un attacco costringe poi Melanie e pochi altri a fuggire dal centro e cercare rifugio altrove, attraversando le strade deserte e le città intasate di zombie, qui definiti hungrie. La storia è abbastanza interessante anche se in certe parti prevedibile, il suo punto di forza maggiore è sicuramente l'aggiornamento della figura degli zombie, che non sono i soliti mostri apataci e ciondolanti, e sono comunque solo uno stadio intermedio dell'infezione fungina. Gli stessi bambini come Melanie sono in effetti una successiva evoluzione del rapporto uomo-fungo, e se qui ci vedete qualche affinità con il mio Spore non siete i soli (non sto accusando nessuno di plagio, figuriamoci, le idee volano in giro e possono infettare chiunque... come spore). Personalmente ho trovato però la scrittura un po' "immatura", poco capace di seguire la tensione nei momenti più importanti ed evidenziare le differenze tra i personaggi che nei diversi capitoli costituiscono il POV della storia. Potrebbe anche essere un problema di traduzione (come lo è la parola "hungrie": perché non tradurla con un equivalente, come d'altra parte è stato fatto nel film?), ma per quanto la storia mi appassionasse la scrittura non è riuscita a sostenerla adeguatamente. Comunque la lettura merita, e probabilmente a breve parleremo anche del film. Voto: 7/10
L'ultimo libro di maggio è una raccolta di Gord Sellar pubblicata da Future Fiction. L'autore affronta tematiche molto attuali, collegate a molti -ismi di cui si discute con sempre più frequenza: dal longevismo al terrorismo, dal veganismo all'ambientalismo. Il racconto Il paese della giovinezza che dà il titolo alla raccolta è forse il più "ordinario", e per quanto valido e intenso viene surclassato per originalità dagli altri. In particolare Adescare Rasmussen, dove un gruppo di ambientalisti adotta tattiche di PNL da rimorchio per convincere pezzi grossi delle istituzioni sovranazionali ad adottare certe politiche di preservazione. Tutte le storie sono comunque di buon livello e riescono a trattare temi contemporanei con un approccio tagliente, e anche mantenendo un tono leggero riscono a colpire. Voto: 8/10
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