Dopo aver esaminato nella prima parte degli acquisti di dicembre gli album ed EP appena entrati nella mia collezione, passiamo adesso a compilation e singoli.
Cominciamo con un classico stagionale: la Cocoon Compilation, arrivata quest'anno alla lettera N, che come ogni anno raccoglie una dozzina di pezzi appositamente realizzati da nomi affermati ed emergenti della scena techno internazionale. Anche quest'anno sembra che l'attenzione sia più su autori non esattamente al centro della scena. Tra i più rilevanti troviamo Ripperton, Truncate e Aril Brikha. La qualità è sempre elevata, anche se mancano autentici capolavori. Tra i pezzi più efficaci troviamo For Fear Tonight Is All di Alan Fizpatrick e VA2 del già citato Brikha insieme a Vince Watson.
Altra compilation, stavolta mixata, è In the House of Disco, una selezione eseguita da Dimitri From Paris, veterano del panorama house mondiale. Si tratta di una raccolta interessante, perché è a metà tra una retrospettiva e un manifesto programmatico. Per quanto la musica selezionata (due cd suddivisi tra house e disco) possa apparire frivola, in realtà l'idea che sta dietro questo progetto è molto più profonda, e al tempo stesso la storia dei due generi, tra loro interdipendenti fin dalle origini, sembra affermare in modo deciso quanto lo sviluppo di questa musica sia stata l'espressione di un momento storico preciso. L'intento didattico non appesantisce però quella che è sostanzialmente musica da ballare, e per questo si può dire che l'operazione di Dimitri è stata intelligente ed efficace.
Proseguiamo quindi con i dischi singoli. Il primo che ho dovuto acquisire appena visto è stato L'Esperanza (Ame reinterpretation). Il disco contiene questo pezzo e un altro classico di Sven Vath, The Beauty and the Beast, remixato da Tuff City Kids. Certo Sven ha ormai un potere tale da poter far uscire praticamente qualunque starnuto gli venga in mente, in questo caso comunque l'apporto degli Ame (che andrebbe scritto con un'accento circonflesso sulla A) è notevole, d'altra parte i loro remix sono sempre molto interessanti. Forse non un disco che passerà alla storia, ma sicuramente un'operazione malinconia interessante.
Il secondo singolo è una produzione di Sebastian Mullaert (noto per essere una metà di Minilogue) e Patrick Siech. Genome è un pezzo di acid techno forte e incisivo, che ricorda molto certe sonorità di diversi anni fa, a metà tra Plastikman e CJ Bolland. Il lato B del disco contiene un remix dello stesso Mullaert, che insiste ancora di più sulla parte ipnotica della traccia. Il fatto che il disco si intitoli Genome I fa inoltre pensare che a breve potremmo avere una parte II.
Infine ecco il disco che più di tutti mi ha sorpreso e deliziato. Sorpreso perché non conoscevo né l'autore né l'etichetta: Alex Niggemann pubblicato da Watergate, che roba è? Ho però ascoltato il lato A di Sorrow e ne sono rimasto subito incantato. Il pezzo è una tech-house profonda, con lyrics intense che creano un'atmosfera emozionante. Una di quelle tracce "d'apertura" che introduce lentamente una grande energia coinvolgendo fin dalle prime battute. I due remix sull'altro lato (uno di Deetron) sono una valida varazione sul tema che mantiene comunque intatti i temi di fondo.
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