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Si inizia con
Ring, l'ultimo pezzo che compone la
serie degli Xeelee di cui ho già parlato in modo approfondito in un post precedente. In quest'ultima storia della serie,
Stephen Baxter ci porta a conoscere il destino degli ultimi umani sopravvissuti a bordo di una GUTship, destinata come quella di
Timelike Infinity a portarsi dietro un wormhole che permettesse di viaggiare nel tempo. Ma il Sistema Solare a cui ritornano questi viaggiatori al termine del loro viaggio è disabitato e morente, con un Sole ormai ridotto a nana rossa ad opera dei
photino birds, e con l'umanità ormai scomparsa dopo la lotta con gli Xeelee stessi. All'equipaggio non rimane altro che dirigersi verso Ring, per scoprire lo scopo dell'arma finale progettata dagli Xeelee nella guerra eterna contro i
photino birds. Questo romanzo chiude pressappoco il ciclo narrativo della serie, anche se chiaramente la storia è così ampia che si possono trovare nuove sottotrame in qualunque punto della cronologia. Qui tuttavia veniamo a conoscere proprio la fine degli ultimi umani, e per la prima volta otteniamo una prospettiva chiara e ravvicinata del conflitto universale che si è svolto fin dall'inzio dei tempi tra la materia barionica e quella oscura. Come sempre in tutte le storie della serie, la componente speculativa è forte e intrigante, e qui si basa su particolari teorie cosmogoniche e la natura del Grande Attrattore. Una lettura di hard sf assolutamente coinvolgente.
Voto: 9/10
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Si cambia decisamente tono con questa raccolta di racconti di
Francesco Troccoli. Troccoli è noto ultimamente soprattutto per la serie di
Ferro Sette, composta attualmente da due romanzi e presto di un terzo, ma la sua produzione conta numerosi racconti sparsi su numerose antologie, alcuni dei quali riuniti in questo
Domani forse mai. Avevo già letto diversi dei racconti qui contenuti, come
Strudel alla viennese, Tempus fugit, Il caso estremo Ana Caldera, molti dei quali usciti sui precedenti volumi editi da
RiLL. Dai racconti emerge la vena che più contraddistingue l'autore, fatta di narrazioni morbide e intimiste, in cui nonostante la presenza di elementi straordinari il focus rimane sempre sui personaggi e le loro ricerche personali. Le storie pur mantenendo sempre un certo mistero non sono mai esagerate né eclatanti, ma solide e pacate. Lo stile si adatta perfettamente a questo tono sommesso, risultando in un libro breve ma ben equilibrato.
Voto: 7.5/10
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Recuperato quasi per caso dopo anni che lo cercavo, sono riuscito finalmente a leggere anche uno dei romanzi di
Roger Zelazny che mi incuriosiva maggiormente.
Creature della luce e delle tenebre compone un'ideale trilogia insieme a
Signore della Luce e
Io l'immortale in cui l'autore si dedica a trasporre in forma fantascientifica le mitologie religiose. Se anche l'operazione meglio riuscita è sicuramente quella che troviamo in
Signore della Luce con il pantheon indù, anche questo libro, che si concentra invece sulle divinità egizie, ha sicuramente un suo fascino. Scritto in modo particolare, con una struttura e uno stile che ricorda il poema epico (un paio di capitoli sono effettivamente in versi), nel romanzo si narra la storia che segue dal momento in cui Horus e Anubi si sono spartiti il dominio dei "mondi di mezzo", ovvero tutti i pianeti che stanno stra la Vita e la Morte. I personaggi della storia sono quasi tutti dèi o semidèi, e ognuno ha una sua storia segreta o un obiettivo nascosto che emerge solo in un secondo momento. Lo scontro tra le divinità, anche se oblitera incidentalmente qualche decina di pianeti, non raggiunge mai un climax vero e proprio, e si conclude forse troppo in fretta. Il libro rimane comunque avvincente, soprattutto perché lo stile contribuisce a rendere il tutto molto più "esotico".
Voto: 8/10
Ho trovato poi il tempo anche di leggere
Robot 68, che avevo in casa da diverso tempo. In questo numero forse la parte più interessante sono i venti miniracconti ambientati nell'univero di
Mondo9, mentre per il resto gli altri racconti non mi sono sembrati di livello elevato. Buono
Schiuma rossa, sempre di Tonani, vincitore del Premio Robot 2012, ma per il resto sia gli autori italiani che quelli internazionali non hanno tirato fuori granché (il racconto della LeGuin mi è parso piuttosto insipido, ma ammetto che forse sono io a non recepire al meglio le sue opere, mentre ho trovato
Tontentanz di Altieri estremamente banale: di giochi televisivi estremi ne abbiamo visti fin dai tempi di
Rollerball, e non guadagni punti se li chiami reality show e ci metti un dittatore e un paio di slogan). La parte di saggistica non offre spunti di rilievo, se non qualche aneddoto curioso.
Non mi sono fatto mancare nemmeno la mia dose di selfpublisher, questo mese con
Andrea Santucci, autorucolo che scrive ogni tanto su un
blog che seguo. Un paio di mesi fa se n'è uscito con il racconto
Correre, disponibile su Amazon al prezzo minimo sindacale. Si tratta di una storia
horror/thriller, credo si possa definire così, in cui il giovane protagonista (campione di maratona) dopo un incidente stradale si trova alle prese con un energumeno che ha tutte le intenzioni di ammazzarlo, anche se non è chiaro perché. All'atleta quindi non rimane altro da fare che
correre, appunto, per mettersi in salvo, e la storia procede seguendo il suo tentativo di fuga, intervallato da qualche flashback. Il racconto scorre bene, appassiona, ma forse rimaneva ancora un po' di spazio per dare maggior peso ad alcne situazioni di contorno, come il rapporto con l'ex fidanzata o le reali motivazioni dell'assassino (ammesso che esistnao). In realtà la storia non sembra incompleta, si capisce che l'autore non ha trascurato questi elementi per superficialità, ma qualche cartella di approfondimento in più non avrebbe fatto male.
Voto: 7/10
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Infine concludiamo con un altro ebook italiano, anche se stavolta di un autore "affermato", seppur nel modesto ambito della sf nostrana.
Giovanni De Matteo racconta in
Terminal Shock una storia che parte dal tipico "messaggio alieno" da decifrare, anche se stavolta l'origine della trasmissione è ben identificata in una stazione di fabbricazione extraterrestre presente ai margini del Sistema Solare. Il team inviato per investigare sulla scomparsa della precedente squadra dovrà così cercare di risolvere il mistero di Terminus e magari riportare a casa i sopravvissuti della spedizione precedente, se ce ne sono. La storia è abbastanza interessante nella prima parte, quando appunto si pensa soprattutto a interpretare il messaggio e spiegare la funzione della stazione aliena, ma una volta raggiunta la struttura e iniziata l'esplorazione la narrazione si sposta fin troppo su un versante onirico che annacqua la componente di fantascienza hard che sorreggeva la prima parte. Le abbondanti e pressoché inconcludenti elucubrazioni dei personaggi non aggiungono nulla, e rallentano di parecchio il ritmo di una storia che avrebbe potuto dire molto di più.
Voto: 7/10