Primo rapporto letture del nuovo anno! Magari prima di addentrarvi a scoprire cosa sto leggendo nel 2013 potrebbe esservi utile riavere una panoramica di quello che ho letto nel 2012, così vi fate già una prima idea. Ah, inoltre, vista ormai l'integrazione degli e-book nella mia lista di lettura, da quest'anno non specificherò più se si tratta di un libro di carta o elettronico (a meno che non si parli di un e-book liberamente scaricabile che quindi potete ottenere direttamente).
Primo libro completato dell'anno è uno che bramavo da tempo: Leviatahan è il primo volume di una trilogia che Scott Westerfeld ha scritto un paio di anni. Questo autore è conosciuto principalmente per la sua narrativa "young adult" (come lo erano I diari della mezzanotte), e anche in questo caso si può dire che il target princpale è quello. Ma indipendentemente dal fatto che possa essere un libro per adolescenti, non si può rimanere indifferenti di fronte a una storia del genere: Westerfeld ripropone nell'Europa della Grande Guerra un conflitto tra gli schieramenti, che però si distinguono anche per il loro approccio alla tecnologia: Clankers vs Darwinists. I Clanker ("cigolanti" nella versione italiana, corrispondenti a Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano) costruiscono macchine in perfetto stile dieselpunk, con camminatori, zeppelin, landships e così via; i Darwinisti invece (Gran Bretagna, Francia, Russia, Italia), grazie proprio alle scoperte del padre dell'evoluzione, fanno nascere creature geneticamente modificate per soddisfare i loro scopi: dalle meduse-mongolfiere ai cani-fiutatori, dalle lucciole per l'illuminazione ai pipistrelli anti-aerei, e così via. Il Leviathan stesso del titolo è l'immensa bestia volante (una balena modificata che costituisce un intero ecosistema) su cui viaggiano i protagonisti. La storia segue due ragazzini, il Prinipe Aleksander, figlio illegittimo dell'arciduca Franz Ferdinand (quello il cui omicidio in serbia ha scatenato la Prima Guerra Mondiale), in fuga dai nemici che hanno assassinato i suoi genitori, e Deryn Sharp, una ragazza che finge di essere un maschio per poter servire nell'aeronatuica. Il percorso dei due si intreccia, e da quel momento dovranno trovare una via comune per poter raggiungere entrambi i propri obiettivi apparentemente opposti, traendo il meglio dalle rispettive ideologie. Il libro è estremamente affascinante, in particolare proprio per il contesto ucronico steam/diesel/genopunk, e si rimane davvero stupiti dalle fantastiche invenzione dell'autore. La storia certo non è conclusiva, proprio perché si tratta del primo di una serie, ma il giudizio è comunque molto positivo. Voto: 8/10
Per secondo (e terzo) vengono due libri che presi insieme sono a loro volta capitoli di una saga, anche se in questo caso sono la parte conclusiva. Si tratta di L'evoluzione del vuoto, scomposto da Urania in due volumi, ultimo libro della serie del Vuoto di Peter F. Hamilton, che segue Il sogno del vuoto e Il tempo del vuoto. La lunga saga (tre libri da oltre 700 pagine ciascuno) qui finalmente riprende tutte le fila lasciate in giro, intrecciando i nodi della trama che finora erano rimasti disgiunti, e producendo degli efficaci climax per i confronti finali tra i personaggi. Devo ammettere che se nei primi due capitoli della serie ero rimasto un po' scettico, temendo che l'autore non fosse in grado di rimettere insieme la storia nel suo complesso lasciando aperte alcune trame, a lettura ultimata invece sono rimasto pienamente soddisfatto. L'epica space opera su scava universale (anzi, multi-universale) messa insieme da Hamilton ha una coerenza estrema, e mi pare che tutti i particolari siano stati infine svelati. Inoltre, al di là della trama in sé, anche il "messaggio" ultimo veicolato dalla storia che si svolge all'intenro e all'esterno del Vuoto è davvero significativo. Per questo, nonostante la fatica che una lettura così lunga (e prolissa, in effetti, ma non noiosa), alla fine dei conti posso dire che ne vale la pena. Voto: 8/10
Passiamo a un altro autore per cui nutro grande fiducia. Di Daryl Gregory ho letto in effetti solo un paio di racconti, ma mi hanno totalmente colpito. In particolare Seconda persona, tempo presente mi ha sconvolto tanto da metterlo al primo posto nella mia classifica dei migliori racconti sf del XXI secolo. Per questo, bramavo abbastanza di leggere Pandemonium, e non capisco perché non l'avessi già fatto. Il romanzo (il primo di Gregory) è ambientato ai giorni nostri in un mondo in cui, più o meno a partire dagli anni '50, si sono diffuse delle "possessioni" da parte di "demoni", che si manifestano nel corpo delle persone e si comportano secondo i loro principi, per poi abbandonarli. Il fenomeno è accertato e studiato, ma non se ne conoscono le cause. I demoni stessi non hanno una definizione chiara, sembrano per lo più figure archetipiche come l'eroe di guerra, il giustiziere, il monello. Il protagonista è stato posseduto proprio da quest'ultimo quando era bambino, ma in età adulta scopre che il demone sembra essere ancora in lui, e parte così alla ricerca di un esperto di demonologia che possa aiutarlo. La sua ricerca in realtà lo porterà in direzioni del tutto inaspettate, facendogli conoscere personaggi (e demoni) particolari e conducendolo verso clamorose rivelazioni. Il romanzo è avvincente fin dalle prime battute, e riesce a tirare in ballo argomenti estremamente interessanti, in particolare per gli appassionati di fantascienza (per forza, se tra i personaggi ci metti Philip K. Dick posseduto da Valis!!!). La storia nel complesso è validissima, e ha un che di American Gods di Neil Gaiman per la presenza di queste figure "ideali" all'interno dell'ambiente umano, tuttavia manca qualcosa perché si possa considerare perfetta. In realtà non so nemmeno io cosa, ma mi è rimasta la sensazione che ci sarebbe potuto essere qualcosa di più, forse una conclusione più esplosiva di quella che invece sembra non modificare in sostanza la situazione iniziale. Comunque ottimo libro, e consigliato anche a chi non è addentro al genere. Voto: 8/10
Chiude il mese una raccolta di racconti italiana: Urban Gods è il libro tratto dall'omonimo concorso organizzato da Writer's Dream nel corso del 2011 (concorso al quale anch'io avevo partecipato, ma senza essere selezionato per l'antologia), il cui tema è quella delle divinità inserite all'interno di un contesto umano. Ora, ci sono dei racconti di buon livello: Notte d'inferno (il vincitore), L'Apocalisse di Giovanni, Apollo-Dafne-London-Plastic, La scommessa degli immortali... il problema è che sono ampiamente surclassati dalla mediocrità di altri. Il racconto ambientato in giappone ad esempio è una favola senza capo né coda che sembra solo una celebrazione degli stereotipi degli anime, Appuntamento con demone è un twilight con un semidio etrusco al posto di un vampiro (e peraltro piuttoto inconcludente), Questa bellissima creatura deve morire... boh, questo non so cos'è perché è del tutto incomprensibile, tanto per la struttura che per le singole parole usate (roba che nemmeno Ippolito Nievo). Inoltre, sono rimasto deluso dal fatto che quasi tutti i racconti siano dedicati al pantheon giudiaico/cristiano o al più a quello classico/ellenico, sarebbe stato più gustoso avere maggiore varietà. Il voto complessivo quindi è insufficiente, ma per una semplice questione di media, i lavori buoni sono buoni davvero per parte loro. Voto: 4.5/10
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