Rapporto letture - Aprile 2020

Facciamo come se aprile 2020 fosse un mese come gli altri e parliamo dei libri letti come se niente fosse. Come ho già detto nei mesi scorsi, da un po' di tempo sto leggendo manuali vari di cui non parlo qui, ma ciò comporta che il mio tempo per la narrativa è un po' ridotto rispetto al solito.

Il primo testo da citare è Novacene - L'età dell'iperintelligenza, breve saggio di James Lovelock. Lovelock è uno di quei pochi scienziati "eretici" che spuntano due-tre volte per secolo, cioè uno che ha una competenza estrema nel suo campo e dall'alto di questa si permette di proporre idee contrarie al consenso accademico. Per dire, è quello che ha proposto negli anni 70 la Teoria di Gaia, che aveva senso prima che fosse caricata di ideali new age. In questo saggio la sua nuova idea è che il grande contributo dell'umanità alla storia dell'universo sia stato quello di aver inventato l'intelligenza artificiale, e che sarà questa a prendere il sopravvento del pianeta e dovremmo esserne più che contenti. Siamo vicini alle tematiche di Westworld, in un certo senso, ma per approfondimenti mando all'articolo che ho scritto su Stay Nerd.


Dopo questa dose di serietà mi ci voleva qualcosa di più leggero da buttare giù, e così mi sono dato la mio guilty pleasure author Jeff Somers, con la sua serie di Avery Cates. Praticamente un anno fa avevo letto l'ultimo racconto lungo della serie che l'autore sta pubblicando a puntate su amazon, e mi sono accorto che ne erano uscite altre due: The Devil Bargain e The Long Siege. Non c'è molto da raccontare, perché questi libri sono sempre la solita cosa: gente che si ammazza, piani messi in atto che vanno a puttane, e un fuck ogni quattro-cinque parole. Quello che forse importa di più è che Cates sta per lasciare Castelvecchio, la cittadina italiana arroccata su qualche collina in cui si era rifugiato. L'esercito dell'Arcangelo è arrivato ad attaccare la città e a lui non rimane altro che partire per raggiunger Cochtopa, dal quale potrà riavviare il Sistema. Sospendo il voto perché a storia incompleta non ha senso, ma per il gusto e la facilità di lettura la promzione è sempre assicurata.

Infine ho recuperato un libro che avrei dovuto leggere tanto tempo fa, ma poi una cosa e l'altra ed era rimasto lì: Il problema dei tre corpi. Non che mi manchino letture di Liu Cixin, di cui ho letto già svariati racconti, ma questo romanzo tanto chiacchierato ancora non avevo avuto occasione. Se devo dire la verità, Liu Cixin tra gli autori cinesi di fanascienza che stanno conquistando il mondo è quello che mi convince meno, perché ha quell'approccio alla scrittura molto "classico" che rende la sua narrazione a volte un po' rigida, e inoltre mi pare che sia spesso uno di quei positivisti promotori della grandezza del popolo cinese. In questo romanzo da quel punto di vista è molto critico visto che la vicenda parte all'epoca della rivoluzione culturale e ne mostra le assurdità. La trama si sviluppa poi nel presente e si intreccia in una serie di intrighi a livello interplanetario, con un'imminente invasione della Terra come minaccia. Piacevole da leggere, ci dà dentro con il sense of wonder e sfrutta ipotesi scientifiche molto complesse, bonus un paio di plot twist che funzionano, anche se rimane didascalico in alcune parti. Capisco come questo tipo di libro possa aver avuto grande successo presso gli appassionati di fantascienza, personalmente però non è quello che sto cercando in questo momento, per cui non credo che leggerò i seguiti. Voto: 7/10

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