È passato un anno dall'ultima volta che abbiamo sentito parlare del Dottore, il che di per sé sembra quasi incredibile. Lo abbiamo lasciato alla sua ultima notte con River Song su Darillium, e lo ritroviamo sulla Terra, a investigare sull'ennessima corporation dagli scopi poco chiari dietro la quale si nasconde un piano di invasione aliena. Tutto come da copione insomma.
A parte i soliti alieni malefici (l'anno scorso avevamo un corpo in cerca di testa, questa volta cervelli in cerca di corpi), questo episodio di Natale (che per la verità di natalizio ha molto poco) si focalizza su un tema che sembra non sia mai passato nella storia di Doctor Who: quello dei supereroi, intesi nel senso più classico e fumettistico del termine, tanto che l'apertura della puntata sembra citare direttamente i cinecomics Marvel, mostrando alcune tavole disegnate dalle quali si arriva poi al film. Naturalmente nell'universo di DW spiegare qualcosa come i superpoteri (volo, superforza, supervelocità, vista a raggi x eccetera) diventa semplicissimo, in questo caso basta avere a disposizione quella che è sostanzialmente una stella cadente che funziona davvero e avvera i desideri di chi la maneggia. Se ad averla è un bambino di otto anni appassionato di fumetti, si fa presto ad avere Ghost, il primo vigilante mascherato di New York. Come ogni supereroe che si rispetti, anche Ghost ha una doppia vita e una giornalista che cerca di scoprire la sua identità, e sarà questo a causargli le maggiori difficoltà nella parte centrale della storia. Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, la puntata non parodizza la moda attuale dei supereroi, il personaggio di Ghost viene trattato con dignità anche se senza troppa serietà (ma quello è il tono generale dell'episodio).
In tutto ciò il Dottore è presente, ma il suo è quasi un ruolo secondario. È vero che è stato lui a rendere Ghost ciò che è, ma il centro dell'episodio è proprio il supereroe con il suo amore inconfessabile e la sua necessità di tenere in equilibrio le due vite. Certo è il Dottore a smascherare i piani del villain di turno, ma alla fine dei conti non è nemmeno lui a risolvere la situazione stavolta. E tutto sommato questo approccio non dispiace di tanto in tanto, visto che nelle ultime stagioni ci siamo abituati a un Dottore che è poco meno di un dio, intorno al quale si muove l'intero universo e che sembra l'unico in grado di gestire qualunque tipo di situazione.
Ancora a corto di companion dopo la morte (?) di Clara, per quest'avventura il Dottore si è portato dietro Nardole, l'irritante assistente di River Song dell'episodio scorso, che a ricordare bene era anche stato decapitato, ma si sa che la morte in DW è un concetto molto flessibile. Nardole fa da spalla comica, anche se personalmente non gradisco molto il personaggio e l'interpretazione, per cui la notizia che sarà presente anche in alcuni episodi della prossima stagione 10 non mi incoraggia. Mi aspettavo una sorta di cameo della nuova companion che è già stata annunciata da alcuni mesi, ma in realtà non si è vista.
Come nota di colore c'è da notare che "Doctor Mysterio" è il titolo con cui è stato adattato il Doctor Who classio in Messico, non senza una massiccia dose di edit tali da rendere lo show praticamente incomprensibile. Il titolo è quindi di una sorta di inside joke, che comunque non incide sullo svolgimento della storia.
The Return of Doctor Mysterio è quindi un episodio leggero e gradevole, dal focus un po' decentrato rispetto alle ultime cose viste, e che pertanto può servire come trampolino per un parziale rinnovo della serie, come ci si aspetta dall'inizio della stagione 10 (l'ultima di Steven Moffat e probabilmente anche di Capaldi). Fortunatamente non dovremo aspettare un altro anno, ma solo qualche mese. Voto: 7/10
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