Riprendo col Coppi Club dopo qualche settimana di assenza, dovuta a impegni vari che non mi hanno permesso di fare la regolare serata pizza + film. Era anche il mio turno di proporre i film, cosa che mi risulta molto più facile da quando (come buona parte del mondo civilizzato) ho l'abbonamento a Netflix. Tra i vari titoli che ho preselezionato ce n'era uno fresco fresco, prodotto dalla stessa Netflix, che pareva abbastanza accattivante a tutti i presenti.
Spectral si presenta come un action movie soldati contro fantasmi. Di solito i fantasmi sono protagonisti effimeri di storie horror a base di jumpscare, raramente vengono affrontati con un'attrezzatura specifica, se si esclude Ghostbusters che però si muove su toni ben diversi (e non vogliamo parlare di Ghostbusters, vero?). Quindi la premessa è in effetti interessante: i cazzuti marine stavolta non devono affrontare soldati avversari (yawn) né dinosauri, né mostri, né alieni, né zombie: si tratta di fantasmi, esseri invisibili e incorporei che possono uccidere con un solo tocco.
Il film ha per protagonista uno scienziato del DARPA che viene inviato in Moldavia dove alcune apparecchiature ottiche da lui progettate stanno dando rilevazioni piuttosto insolite. Sul posto, da tempo sconvolto da una profonda guerra civile, scopre le morti sospette e le immagini registrate prima di esse, che sembrano inquadrare appunto dei fantasmi, forme umanoidi evanescenti invisibil a occhio nudo, che attaccano i soldati. Il fenomeno viene interpretato in vari modi, dalle armi sperimentali agli "spirti di guerra", anime tormentate morte negli scontri che non riescono a trovare pace. Allo scienziato/inventore/ingegnere viene quindi affidato il compito di identificare la minaccia e scoprire come combatterla, anche perché si sta facendo sempre più pericolosa.
C'è da dire che il film è tecnicamente ben realizzato, e pur senza contare su star e interpretazioni di alto livello, riesce a mettere insieme delle ottime sequenze di azione credibili, oltre a creare una buona tensione intorno ai fantasmi che costituiscono al tempo stesso il nemico e il mistero da risolvere. Proprio qui però sta il punto debole del film, perché una volta che il mistero viene svelato (c'è effettivamente una spiegazione "scientifica", che richiede una certa sospensione dell'incredulità e sopportazione di technobabble, ma tutto sommato si può accettare), la storia perde ogni mordente e si avvia velocemente verso la conclusione, senza più curarsi di mantenere il tono e la coerenza con quanto fatto prima. L'esempio primario di questo scivolamento è la sequenza in cui con un rapido montaggio viene mostrato il protagonista macgyverizzato che attrezza un'intera squadra di soldati con armi per combattere i fantasmi, costruendo sofisticate apparecchiature a partire dagli scarti di produzione di un hangar. Anche il finale in cui basta distruggere il nodo principale per fermare tutti i mostri contribuisce alle levate di sopracciglia dell'ultimo atto, ma questo è un problema piuttosto diffuso in tutto il cinema d'azione contemporaneo.
In fin dei conti Spectral è un film godibile, che si basa su una buona idea di fondo ma poi non sa come gestirla una volta resa esplicita. Per certi versi mi ha ricordato una puntata di Doctor Who, nel modo in cui un unico personaggio si rivela risolutivo sotto ogni punto di vista (scopre il mistero, costruisce l'attrezzatura, interviene per fermare lo scontro), e a ben guardare nell'ultima stagione abbiamo avuto proprio un (doppio) episodio in cui comparivano dei "fantasmi" che avevano basi scientifiche più o meno accettabili. Coincidenza?
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