Questo post sarà molto più breve del rapporto letture medio, perché è venuto fuori che a febbraio di quest'anno ho letto molto meno del solito. Non me n'ero accorto lipperlì, ma andando a fare la lista dei libri finiti (perché il criterio è sempre quello dei libri finiti nel corso del mese), mi sono reso conto che ce ne era uno solo.
Le cause principali credo che siano lo stravolgimento della routine dovuto alle mie recenti dimissioni e ricerca di una nuova occupazione, e tutte quelle altre menate di cui parlavo nel post precedente. In realtà ci sarebbe anche da dire che ho letto diverse cose per necessità di studio/formazione, di cui chiaramente non mi metto a parlare qui. Sta di fatto che, alla fine dei conti, a febbraio ho finito soltanto:
Fanta-scienza, la raccolta di racconti curata da Marco Passarello che contiene anche la mia storia Nimby. Come sempre quando commento qualcosa a cui ho contribuito cerco di essere il più obiettivo possibile. Il libro è sicuramente interesante nella sua idea di accostare articoli/interviste di ricercatori a storie basate su questi (non è stato il primo, io stesso tempo fa ho parlato di Antropocene di Future Fiction), e il fatto che tutto sia riferito alle ricerche attualmente in corso presso l'Istituto Italiano di Tecnologia rende la cosa ancora più verosimile. Certo in alcuni casi lo spunto di base della ricerca era troppo generico o al contrario troppo specifico, e non era facile riuscire a costruire un racconto efficace. In media però direi che il risultato è soddisfacente, anche perché stili e registri dei vari autori sono molto differenti tra loro, anche se in sottotraccia si intuisce un filo rosso che unisce certe tematiche di fondo, al di là dell'aspetto scientifico, che riguardano soprattutto il modo in cui queste uno sviluppo tecnologico che viaggia ben oltre la nostra comprensione e ci mette di fronte a problemi di difficile risoluzione. Senza dubbio i migliori racconti sono quelli di Alessandro Vietti e Alessandro Forlani, che d'altra parte hanno il pregio non indifferente di avere una loro voce e poetica ben riconoscibile. Nel complesso il volume si merita un voto 7.5/10 e non sarebbe male se tra un paio di anni uscisse qualcosa di simile, una specie di aggiornamento di questo. Ne approfitto anche per ricordare che di questo libro ha parlato con entusiasmo anche Bruce Sterling (sì, quel Bruce Sterling, quanti altri ne conoscete) e che se già vi siete annoiati a leggere potete trovare anche qualche contenuto televisivo a proposito del libro, in cui compaiono anche le facce di alcuni autori e scienziati, se avete quel tipo di feticismo. Io non vi giudico.
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