Non mi sono preso la briga di googlarlo, ma credo che Stephen King abbia un qualche record relativo al numero di opere tradotte in film. È vero che si parte da una produzione già di per sé sostanziosa, ma di questi lavori la porzione che avuto un adattamento a schermo è sicuramente notevole. Non è sempre garantita la corrispondenza qualitativa tra materiale iniziale e adattamento, così racconti o romanzi mediocri hanno avuto film spettacolari e viceversa. Uno dei problemi di base è che la produzione di King si inquadra in un genere che è facile obiettivo di b-movies splatter, e se ne sono visti parecchi negli anni.
L'acchiappasogni è uscito nel 2003, basato sul romanzo che King ha scritto durante la sua convalescenza dopo essere stato investito da un'auto e avere rischiato la vita. Per sua stessa ammissione, non è un gran romanzo. Non l'ho letto quindi non posso valutare il libro, ma se dovessi fornire un giudizio coplessivo sul film che ne è stato tratto, userei la comune formula "poche idee ma confuse". Non ci sono spunti particolarmente innovativi in questa storia: l'invasione aliena, la telepatia, i bambini speciali, il gruppo di amici che si ritova ogni anno, i corpi militari segreti. Ma ok, l'originalità non è un requisito essenziale, ne possiamo benissimo fare a meno se lo svolgimento è coinvolgente. Purtroppo, anche qui si arranca.
La parte più interessante del film è quella iniziale, in cui conosciamo i quattro protagonisti e si intuisce che hanno qualcosa di "speciale" che li unisce, li sentiamo parlare di qualcosa successo anni prima e di un altro personaggio che ha avuto un ruolo fondamentale nella loro storia. Anche i primi indizi anomali formano inizialmente un mistero interessante: gli animali in fuga, le macchie rosse, le prime vittime. Quando però i primi mostri si rivelano crolla tutta l'impalcatura, perché le situazioni perdono tutto il pathos: un uomo seduto sul cesso che non può fare a meno di raccogliere uno stuzzicadenti da terra merita di morire, per capirsi. Allo stesso modo gli alieni dalla forma indefinita che a quanto pare possono leggere la mente e infilrarsi nel corpo di un umano mantenendo però la sua mente attiva e poi uscirne fuori all'improvviso... boh, è tutto molto controintuitivo. Quando poi, oltre metà film, viene introdotto il personaggo di Morgan Freeman (senza spiegare quelle sopracciglia ridicole) e tutta la sottotrama della caccia agli alieni, ormai si sta già andando avanti per inerzia. Il colpo finale è la scoperta che il diabolico piano degli alieni è infestare l'acquedotto di Boston di vermi assassini, azione che a loro giudizio porta alla dominazione del mondo. Senza contare il deus ex machina finale da parte di un personaggio di cui tutto faceva pensare che fosse morto molti anni prima. Vederlo ricomparire da adulto con tutta la naturalezza, quando fino ad allora ne avevano tutti parlato con timore reverenziale, è stata la cosa più straniante di tutte.
A mio avviso il film ha sofferto nel concentrare in due ore una storia mooolto lunga, di quelle storie di Stephen King che si svolgono metà nel passato e metà nel presente, un po' la stessa formula di It. Nel film ci sono un paio di flashback del gruppetto di ragazzini, ma sono pochi e mal distribuiti, e più che aggiungere contesto alla loro storia sembrano un'inutile interruzione del filone principale. Altra cosa sarebbe stato appunto dividere equamente il film tra le due epoche, ma proabilmente non c'era tempo a sufficienza.
Un film a mio avviso mal concepito e mal riuscito, forse una produzione frettolosa per agganciarsi al treno in corsa del "basato sull'ultimo romanzo di Stepehn King". Con mezzi ben inferiori si sono realizzate invasioni aliene ben più credibili e tese, penso ad esempio a Attack the Block ma anche un semplice L'arrivo di Wang. A questo punto non mi resta che sperare che lo stesso trattamento non sia stato riservato a La Torre Nera, perché a quello ci tengo.
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