Mi sono sbagliato. Nel commento a Face the Raven, l'episodio che vede la morte di Clara, ho commesso un errore di valutazione. E non intendo il fatto che Clara sarebbe ritornata nel finale, tecnicamente ancora morta ma più che in salute: questo errore l'hanno fatto tutti, nessuno pensava che sarebbe tornata davvero (anche se erano passate alcune immagini di Clara nel ristorante, ma si pensava più a un rapido cameo). Il mio errore è stato pensare che la morte improvvisa e impietosa di Face the Raven fosse in qualche modo una sorta di punizione in termini dello show nei confronti di Jenna Coleman. No, i piani erano ben altri.
Nel corso della precedente stagione, quando la presenza di Clara si è fatta sempre più centrale e totalizzante, alcuni fan infastiditi hanno iniziato a dire che la serie non era più Doctor Who, ma era diventata Clara Who. Moffat lo sapeva bene, e per questo il season finale è davvero un episodio di Clara Who, e lo stesso titolo della serie viene pronunciato proprio dal Dottore nella sequenza finale.
Ma partiamo dall'inizio. Dopo il tour de force di Heaven Sent, il Dottore è uscito dal confessionale (senza confessarsi) ed è approdato su Gallifrey. È incazzato, parecchio incazzato, e vuole parlare con chi ha causato il suo imprigionamento, la tortura di quattro miliardi e mezzo di anni, e soprattutto la morte di Clara. Abbiamo il tempo di qualche piccola strizzata d'occhio: la capanna nel deserto dove il Dottore si nascondeva da piccolo (visto in Listen) e a cui è ritornato durante la Time War, il tema musicale di The End of Time, e la presenza di Rassilon stesso, il leggendario fondatore della civiltà dei Time Lord, che il Dottore forza all'esilio. Ma tutto questo è solo l'antefatto del vero nucleo narrativo dell'episodio: il salvataggio di Clara. "Estratta" nell'ultimo secondo della sua vita grazie all'Avanzatissima Tecnologia dei Time Lord (leggi: magia), Clara è di nuovo al fianco del Dottore, che si ingegna a trovare il modo di riportarla effettivamente in vita, invece che in uno stato sospeso di animazione tra sistole e diastole, che peraltro non sembra comportare particolari problemi fisiologici.
Segue una fuga nella Matrice di Gallifrey, il supercomputer costituito dalle menti di tutti i Time Lord defunti in maniera definitiva, lo stesso che aveva profetizzato l'avvento dell'ibrido, e il furto di un altro TARDIS (dal design asettico del 1963, che paradossalmente oggi sembra molto moderno, potrebbe essere un TARDIS progettato dalla Apple) per raggiungere la fine dell'universo, là dove il tempo comincia a perdere senso e Clara dovrebbe quindi tornare a vivere normalmente. Ma ad attenderlo alla fine dell'universo c'è invece Ashildr/Me, e i due hanno modo di confrontarsi come vecchi amici/nemici sul senso della fine, il destino di Clara, l'ibrido. La conversazione tra il Dottore e Me è uno dei momenti più intensi dell'episodio, perché i due si trattano da pari e parlano liberamente, anche se non arrivano a nessun accordo.
Si arriva così al finale. Il Dottore riconosce che lui e Clara insieme sono troppo pericolosi. Forse troppo simili per stare insieme, l'influenza di uno sull'altro porta a conseguene terribili. Quel legame va spezzato definitivamente, e l'unico modo è dimenticare. L'intenzione del Dottore sarebbe far dimenticare a Clara tutto quanto (come già aveva fatto con Donna, anche se per ragioni diverse), ma Clara si dimostra un'altra volta troppo doctorish e manomette il dispositivo, così a dimenticare è il Dottore. È così che le scene iniziali e i brevi intermezzi del Dottore nel ristornate acquisicono un senso nuovo: se inizialmente si poteva pensare che il Dottore stesse raccontando a una Clara ignara la loro ultima storia, adesso si scopre che l'ignaro è lui, e che la Clara che gli sta davanti è quella che ricorda, e si vuole assicurare che lui invece abbia dimenticato.
E questa è una cosa eccezionale. Non ho fatto mistero di quanto la presenza di Clara mi risultasse irritante negli ultimi tempi, ma questo modo di invertire la prospettiva e chiudere la sua storia è davvero straordinario, e mi porta quasi a rivalutare tutto il suo arco narrativo (che indubbiamente è stato pasticciato). Con questa conclusione la storia di Clara diventa decisamente la migliore di tutte le companion moderne, e in retrospettiva conferisce maggior senso anche alla impossible girl della settima stagione, che il Dottore incontra innumerevoli volte ma non ricorda mai.
Ora che non può più ricordare, l'ultimo messaggio di Clara diventa Run you clever boy, and be a doctor. Perché adesso lo vediamo, che il Dottore non è stato il Dottore negli ultimi tempi. Tutta questa stagione è stata una sorta di crisi di mezza età, forse dovuta all'epilogo della stagione precedente, quando già il rapporto con Clara si era incrinato, all'incontro con Davros o chissà cos'altro. E a testimoniarlo c'era la perdita di alcuni dei suoi tratti distintivi: gli occhiali al posto del cacciavite, l'abbandono delle regole che lui stesso si imponeva, come in The Girl Who Died, ma anche in quest'ultimo episodio, quando arriva a sparare al generale (pur sapendo di non ucciderlo). Non era il Dottore, non era se stesso fino in fondo, e forse a inquinarlo era proprio la presenza di Clara, da cui doveva liberarsi. Anche il TARDIS se ne accorge, e dopo un tempo indefinito di inattività si riaccende per lui e gli dona il nuovo cacciavite, in una scena che può sembrare solo un epilogo ma è determinante. Il Dottore è di nuovo libero, e può tornare a essere quello che era e avrebbe dovuto essere.
Rimane anche la possibilità che Clara si ripresenti, visto che adesso ha un TARDIS e una sua companion, e quindi la sua metamorfosi in Dottore è compiuta, tanto che anche lei è diretta a Gallifrey facendo il giro largo. Ma dubito che possa davvero accadere, perché l'amnesia del Dottore serve proprio a prevenire che si possano di nuovo incontrare. Forse non è escluso uno spin-off delle avventure di Clara e Ashildr (posto che quest'ultima trovi spazio tra un Game of Thrones e l'altro), ma non credo che rivedremo il Dottore e Clara insieme. Poi ovviamente in Doctor Who niente è irreversibile, e anche le memorie perdute si possono recuperare, ma non penso che succederà, almeno non a questo Dottore.
Ci sono sicuramente alcuni aspetti non del tutto soddisfacenti in questa puntata, che faranno infuriare una parte consistente del pubblico. Il primo e più evidente è che il ritorno a Gallifrey non è stato affatto epico quanto avrebbe dovuto, il confronto coi Time Lord si è risolto in un quarto d'ora di chiacchiere per poi tornare al problema di Clara. Questo finale era stato promosso con toni ben diversi, dato che ritrovare Gallifrey era diventato il principale obiettivo fin da The Day of the Doctor, e qui è stato invece trattato in modo solo marginale. Non è nemmeno chiaro se i Time Lord siano effettivamente riemersi dal loro mini universo e quindi il pianeta sia tornato accessibile (e in tal caso, come mai non si sia di nuovo scatenata la Time War). La seconda faccenda non risolta è quella dell'ibrido: uno dei temi ricorenti della stagione che alla fine non ha raggiunto un vero compimento. Alla fine di Heaven Sent il Dottore diceva "The hybrid is me", frase ambigua che poteva essere interpretata anche come "l'ibrido è Me", ovvero Ashildr. Sembra infati che lui sia convinto di questa teoria, o forse la espone solo per distrarre dalla verità, e cioè che l'ibrido sia lui stesso. Ashildr gli chiede come mai, se è un Time Lord, sia così legato alla Terra (un quesito mai risolto, in effetti), e il Dottore non nega. Ma emerge anche un'altra possibilità, che l'ibrido non sia necessariamente un'entità unica, e che la combinazione del Dottore e di Clara possa esserlo: d'altra parte la loro coppia è stata messa insieme dal Master, il cui piano a lunghissimo termine poteva essere proprio quello di piegare e spingere all'estremo il Dottore, fino a fargli negare la sua natura. Non sappiamo quale sia l'ipotesi corretta, e ho il sospetto che non lo sapremo mai, che nella prossima stagione non verrà più nominato l'ibrido.
È vero, queste risposte non sono state fornite, e avremmo potuto aspettarci di più. Ma è altrettanto vero che non erano l'obiettivo della storia, e che se ci aspettavamo altro... beh, è solo perché hanno voluto (come sempre) farci guardare nella direzione sbagliata. Gallifrey non era il punto di arrivo, ma solo un mezzo per raccontare questa storia, così come la vera identità dell'ibrido non era essenziale, ma la profezia è servita a far capire a entrambi quanto fosse pericoloso il rapporto Dottore/Clara. A guardare indietro, si scopre che in realtà il tema centrale di questo stagione è stato semplicemente la morte, il modo di ingannarla e affrontarla. Da Davros che cerca di rigenerarsi ai fantasmi del Fisher King, da Ashildr resa immortale al corvo, dalle infinite morti del Dottore alla sospensione dell'ultimo istante della vita di Clara. Salvo un paio di eccezioni, ogni puntata ha affrontato questo tema, proponendo situazioni e soluzioni diverse, e preparando per la separazione ultima e definitiva che abbiamo visto adesso.
Ed è stata sicuramente una stagione eccezionale. Se si esclude lo scivolone di Sleep No More, ogni singola storia e l'intero arco narrativo sono stati di livello altissimo. Tutto si è chiuso in modo soddisfacente e siamo pronti a ripartire, a quanto pare con un episodio di natale che sarà più leggero rispetto ai toni cupi delle ultime puntate. Chi l'avrebbe detto che al decimo anno dalla sua ripresa, Doctor Who si sarebbe rivelato ancora così vivo ed efficace? Il mio vito per Hell Bent in realtà è in parte un voto in prospettiva a tutta la stagione, per cui gli assegno un voto 9/10
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