Mesata di letture altalenanti, questa. Roba interessante e roba che mi ha fatto penare... si capirà presto perché. Sovverto l'ordine delle letture, lasciando per ultimo quello che mi richiederà più tempo e pazienza per poter essere esaminato. Inoltre, prima di questi avrei letto anche un racconto di George R.R. Martin, scaricato gratuitamente tempo fa, di cui però non ricordo il titolo e che comunque ha influio poco sul resto.
Iniziamo quindi da questo 12 Inframondi, che corrisponde alla seconda parte dello Year's Best SF 14 curato da David Hartwell e Kathryn Cramer, che raccoglie i migliori racconti pubblicati nel corso del 2012. In questo volume ci sono diversi lavori interessanti, tra i quali Alistair Reynolds, Ted Kosmatka, Ann Halam e Karl Schroeder/Tobias Buckell. I temi al solito sono variegati e rappresentano in modo efficace la produzione attuale (o da poco trascorsa) del panorama sf internazionale. L'unica pecca è che mi sarei aspettato di meglio dal breve racconto di Daryl Gregory, che finora mi aveva sempre notevolmente colpito. Voto: 8/10
Metto per secondo (anche se l'ho letto per ultimo) un'altra antologia, questa volta si tratta di Le 10 variazioni, un ebook gratuito rilasciato dalla Factory Editoriale I Sognatori (se non sapete di che si tratta, facevo qualche giorno fa un riassunto). La Factory ha chiesto al suo gruppo di autori di scrivere un breve racconto a partire da un incipit determinato. Sono state poi scelte 10 storie, che forniscono un'ampia panoramica di generi, temi e stili. Gli autori presenti sono in parte già stati pubblicati (sia dalla Factory che altrove) sia inediti. Forse non tutti i racconti erano propriamente nelle mie corde, perché si sa che io ho un notevole starting bias, tuttavia la raccolta nel suo complesso è di sicuro interesse. Considerando che si partiva da un pugile orbo e una ragazzina che lo sta cercando, non era facile prendere strade tanto diverse. Dal thriller alla fantascienza, dal grottesco al surreale, tutte le declinazioni hanno un loro valore e si bilanciano bene con le altre. Una buona raccolta che dovrebbe accontentare tutti i tipi di lettore, soprattutto quelli tirchi visto che è gratis... e in ogni caso un ottimo biglietto di presentazione della Factory. Voto: 7/10
E così si arriva alle note dolenti. Il libro che mi ha fatto soffrite tanto il mese scorso è stato Infezione Genomica, Premio Odissea 2010 scritto da Giovanni Burgio. Voglio premettere fin da subito che se mi seguite sapete che non sono uno di quelli che gode a leggere delle schifezze per poi recensirle parlandone male, anzi, la media delle mie valutazioni è sicuramente sopra la sufficienza, raramente grido al capolavoro ma anche i voti negativi sono rari. Però se mi trovo effettivamente a leggere qualcosa di brutto, contro tutte le mie aspettative, non posso nemmeno fare finta di nulla. Ecco, la parola "brutto" credo che si adatti bene al libro in oggetto, perchè al di là della trama e dello svolgimento, è anche la forma, dalla struttura fino al livello ortografico/grammaticale, a essere superficiale e poco (per nulla) curata. L'abbondanza di refusi e sconcertante, ma non ci si limita a questi: ci sono errori impressionanti come "in cinta" e "hai c'entrato il punto", ci sono nomi che cambiano da una frase all'altra, dialoghi che saltano battute, e in generale una sciatteria davvero fastidiosa. Non mi metto a fare esempi citando pagina per pagina, ma mi sono fatto gli angolini, per quando verrà fuori chi dice "eh dai, esageri, non sarà così terribile", ma invece lo è proprio, quindi non mi sfidate. Questo già di per sé rende faticosa la lettura, ma il tutto si somma a una storia che in effetti ha un appeal davvero molto ridotto: c'è un'idea alla base di tutto, abbastanza interessante, peccato che lo sviluppo della trama non serva a esplorare l'idea stessa, che solo nella parte finale, composta da ritagli di giornale e un diario ritrovato da un personaggio secondario, emerge nel suo potenziale, quando ormai è troppo tardi. Lo svolgimento poi è approssimativo, con personaggi che si alternano ma su piani temporali che non coincidono, i due filoni principali della storia (uno in Italia e uno in Germania) non si collegano mai, e quelli che dovrebbero passare per i cattivi vengono sistemati per una ragione che non c'entra niente con le loro colpe reali. La mia impression è questo libro sia stato scritto e mai riletto, né dall'autore, né dalla giuria che lo ha voluto premiare (!!!), né dall'editor prima che andasse in stampa, perché non è possibile che io a una prima occhiata noto tutte queste cose e nessuno prima di me ne sia stato capace. Anche senza voler discutere i motivi che hanno portato all'assegnazione di uno dei maggiori premi di genere italiani (ho già fatto in passato un'analisi del genere e non mi voglio ripetere sennò sembra che rosico), credo sia oggettivo che questo libro è il prodotto di una pubblicazione frettolosa e poco curata. A mio avviso anche la scrittura non è stata fatta con criterio, perché molte volte sembra che l'autore sia andato avanti aggiungendo paragrafi ed eventi senza una scaletta precisa, seguendo quello che gli veniva in mente al momento. Ci sono un paio di esempi eclatanti, in cui durante un dialogo (buona parte del libro è composta di dialoghi) un personaggio saluta l'altro, poi questo gli dice delle altre cose, poi l'altro saluta di nuovo, questo continua, lui saluta, e così via, per almeno quattro volte. Ma non è solo questo, i problemi sono davvero tanti e purtroppo non c'è un singolo aspetto che possa salvare l'opera nel complesso, tanto meno l'oggetto-libro. Mi limito a questo, anzi, ho già scritto troppo, e come sempre (specialmente in questi ambienti) quando parli male di una cosa ti devi aspettare ritorsioni da ogni direzione, ma come lettore mi sono sentito francamente disprezzato, quindi non potevo scrollare le spalle e buttare giù. Voto: 3/10
Metto per secondo (anche se l'ho letto per ultimo) un'altra antologia, questa volta si tratta di Le 10 variazioni, un ebook gratuito rilasciato dalla Factory Editoriale I Sognatori (se non sapete di che si tratta, facevo qualche giorno fa un riassunto). La Factory ha chiesto al suo gruppo di autori di scrivere un breve racconto a partire da un incipit determinato. Sono state poi scelte 10 storie, che forniscono un'ampia panoramica di generi, temi e stili. Gli autori presenti sono in parte già stati pubblicati (sia dalla Factory che altrove) sia inediti. Forse non tutti i racconti erano propriamente nelle mie corde, perché si sa che io ho un notevole starting bias, tuttavia la raccolta nel suo complesso è di sicuro interesse. Considerando che si partiva da un pugile orbo e una ragazzina che lo sta cercando, non era facile prendere strade tanto diverse. Dal thriller alla fantascienza, dal grottesco al surreale, tutte le declinazioni hanno un loro valore e si bilanciano bene con le altre. Una buona raccolta che dovrebbe accontentare tutti i tipi di lettore, soprattutto quelli tirchi visto che è gratis... e in ogni caso un ottimo biglietto di presentazione della Factory. Voto: 7/10
E così si arriva alle note dolenti. Il libro che mi ha fatto soffrite tanto il mese scorso è stato Infezione Genomica, Premio Odissea 2010 scritto da Giovanni Burgio. Voglio premettere fin da subito che se mi seguite sapete che non sono uno di quelli che gode a leggere delle schifezze per poi recensirle parlandone male, anzi, la media delle mie valutazioni è sicuramente sopra la sufficienza, raramente grido al capolavoro ma anche i voti negativi sono rari. Però se mi trovo effettivamente a leggere qualcosa di brutto, contro tutte le mie aspettative, non posso nemmeno fare finta di nulla. Ecco, la parola "brutto" credo che si adatti bene al libro in oggetto, perchè al di là della trama e dello svolgimento, è anche la forma, dalla struttura fino al livello ortografico/grammaticale, a essere superficiale e poco (per nulla) curata. L'abbondanza di refusi e sconcertante, ma non ci si limita a questi: ci sono errori impressionanti come "in cinta" e "hai c'entrato il punto", ci sono nomi che cambiano da una frase all'altra, dialoghi che saltano battute, e in generale una sciatteria davvero fastidiosa. Non mi metto a fare esempi citando pagina per pagina, ma mi sono fatto gli angolini, per quando verrà fuori chi dice "eh dai, esageri, non sarà così terribile", ma invece lo è proprio, quindi non mi sfidate. Questo già di per sé rende faticosa la lettura, ma il tutto si somma a una storia che in effetti ha un appeal davvero molto ridotto: c'è un'idea alla base di tutto, abbastanza interessante, peccato che lo sviluppo della trama non serva a esplorare l'idea stessa, che solo nella parte finale, composta da ritagli di giornale e un diario ritrovato da un personaggio secondario, emerge nel suo potenziale, quando ormai è troppo tardi. Lo svolgimento poi è approssimativo, con personaggi che si alternano ma su piani temporali che non coincidono, i due filoni principali della storia (uno in Italia e uno in Germania) non si collegano mai, e quelli che dovrebbero passare per i cattivi vengono sistemati per una ragione che non c'entra niente con le loro colpe reali. La mia impression è questo libro sia stato scritto e mai riletto, né dall'autore, né dalla giuria che lo ha voluto premiare (!!!), né dall'editor prima che andasse in stampa, perché non è possibile che io a una prima occhiata noto tutte queste cose e nessuno prima di me ne sia stato capace. Anche senza voler discutere i motivi che hanno portato all'assegnazione di uno dei maggiori premi di genere italiani (ho già fatto in passato un'analisi del genere e non mi voglio ripetere sennò sembra che rosico), credo sia oggettivo che questo libro è il prodotto di una pubblicazione frettolosa e poco curata. A mio avviso anche la scrittura non è stata fatta con criterio, perché molte volte sembra che l'autore sia andato avanti aggiungendo paragrafi ed eventi senza una scaletta precisa, seguendo quello che gli veniva in mente al momento. Ci sono un paio di esempi eclatanti, in cui durante un dialogo (buona parte del libro è composta di dialoghi) un personaggio saluta l'altro, poi questo gli dice delle altre cose, poi l'altro saluta di nuovo, questo continua, lui saluta, e così via, per almeno quattro volte. Ma non è solo questo, i problemi sono davvero tanti e purtroppo non c'è un singolo aspetto che possa salvare l'opera nel complesso, tanto meno l'oggetto-libro. Mi limito a questo, anzi, ho già scritto troppo, e come sempre (specialmente in questi ambienti) quando parli male di una cosa ti devi aspettare ritorsioni da ogni direzione, ma come lettore mi sono sentito francamente disprezzato, quindi non potevo scrollare le spalle e buttare giù. Voto: 3/10
12 Inframondi me lo recupero sicuro.
RispondiEliminaLe 10 variazioni l'ho letto e devo dire che ci sono alti e bassi. Le mie variazioni preferite sono state in ordine di apprezzamento crescente: #7, #8, #2 e #1. Fai i complimenti a Frailis.
L'ultima tua dissertazione sul premio italia mi lascia davvero con l'amaro in bocca. Non leggerò di sicuro il romanzo e sarebbe davvero da capire come comportarsi in casi simili... :(
sì le variazioni sono altalenanti, ma penso sia inevitabile quando si cerca di dare varietà a una serie di racconti basati su un incipit piuttosto specifico come quello che si trova lì. il gradimento di uno o l'altro dipende molto dalle predisposizioni personali, c'è un po' di tutto e non tutti possono piacere.
Eliminasull'infezione... boh, che ti posso dire, anch'io mi trovo abbastanza spiazzato, e non mi capacito di come questo libro possa aver ricevuto tante valutazioni positive. sarò anche tarato male io, per carità, ma che nessuno abbia visto quei disastri non è possibile.