Addio a un marziano

Come in altre rare occasioni, recinto un piccolo spazio all'interno del mio blog per commemorare una grande persona che ci ha lasciati. Questo pomeriggio Ray Bradbury è morto, e non si può rimanere indifferenti.

Con lui perdiamo uno degli ultimi Grandi Maestri dellaa fantscienza. Credo che non ci sia bisogno di dilungarsi a spiegare di chi si tratta. Uno scrittore che è stato per la letteratura mondiale un punto di riferimento fondamentale. Poco importa che il suo campo d'azione fosse principalmente la fantascienza, Bradbury era prima di tutto un grande scrittore, forse anche un poeta. Cronache marziane, Fahrenheit 451, L'uomo illustrato, e decine e decine di altri racconti indimenticabili, che a loro modo hanno ridefinito il genere, dando il via a quella che viene definita a volte "fantascienza umanistica", che si concentra più sull'uomo e le sue emozioni, piuttosto che sulla scienza e le sue implicazioni.

Non esagero dicendo che dopo averlo appreso ho avuto alcuni minuti di autentico sconforto, come se si trattasse di una persona a me vicina. Ma forse, quando qualcuno riesce a toccarci nel profondo, non importa se condividiamo una manciata di geni. Siamo vicini. Perciò il mio non è un commiato istituzionale, ma un saluto fraterno.

Ciao, e grazie di tutto.

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