Ultima tornata di libri dell'anno, che a conti fatti in termini di lettura è stato abbastanza disastroso dal punto di vista numerico, perché ho letto molto poco (o almeno, di letture che non fossero "per lavoro") ma dal punto di vista della qualità è andata abbastanza bene, perché in media ho letto cose abbastanza buone tra cui qualche perla (come Piranesi e Le città invisibili) di cui ho già parlato. Certo cis ono state anche alcune mezze delusioni, ma in generale mi ritengo soddisfatto.
Iniziamo da Spine, il romanzo vincitore dell'ultimo Premio Urania scritto da Franci Conforti, che abbiamo ospitato in una puntata del podcast insieme a Dario Tonani, come rappresentanti della "fantascienza uranista". La storia è ambientata in un universo narrativo che l'autrice ha già esplorato in altri racconti (come per esempio quello in Distòpia) e vede la protagonista, un'umana "aumentata" abitante in una colonia orbitale, tornare da clandestina sulla Terra per compiere una missione di mediazione tra i nativi terrestri e gli animar (animali intelligenti e parlanti diffusi in tutte le colonie). In questo contesto biopunk si svolge una storia che è sostanzialmente un thriller investigativo, con la protagonista che fa presto squadra con un poliziotto dal passato burrascoso (già presente in altri racconti) e insieme si prefiggono di scoprire ed esporre alcuni progetti occulti di mutlinazionali di bioingegneria. Se da una parte la storia ricca di azione rende la lettura scorrevole e facile, dall'altra l'impressione è che le caratteristiche specifiche di questa ambientazione non siano davvero parte integrante della storia, che invece si svolge appunto come un qualunque thrillerone degli anni 60, solo con il prefisso bio- aggiunto prima di molte altre parole per rendere il contesto futuristico. L'esempio più lampante di questa tendenza è il fatto che la professione dell'eroina (che è una "mediatrice" tra animar e umani, ed è anche un personaggio pubblico famoso per alcune trasmissioni che conduce) non ha nessuna rilevanza particolare negli eventi che si succedono, e anzi tutta la questione dell'incidente da mediare è piuttosto secondaria, e viene presto sostituita dalle magagne del poliziotto, che frequentava brutti giri e agiva sotto copertura in un gruppo terroristico e in passato aveva distrutto un fungo senziente sotterraneo... insomma delle ragioni che hanno spinto la protagonista a rischiare un viaggio clandestino sulla Terra (che personalmente era l'aspetto che mi sembrava più interessante in questa ambientazione con animali senzienti) non rimane molto dopo quaranta pagine e invece ci si trova a seguire il plot di rivincita del poliziotto e a sgominare traffici di androidi. Inoltre una cosa che ho trovato davvero fastidiosa è il fatto che il prologo ci proietta in medias res, con la nostra eroina catturata dal villain che la sta torturando e interrogando (ed è lei quindi a tornare indietro per raccontare tutto quello che l'ha portata fino a quel momento), ma quando poi si arriva alla fine si scopre che quella scena del prologo non era reale ma solo una sua allucinazione indotta da un trattamento che le stanno facendo in ospedale dopo che il villain è già stato sconfitto. L'ho trovato un plot twist al ribasso, uno stratagemma molto cheap per promettermi una situazione di tensione altissima (il cattivo l'ha catturata tutti i suoi alleati sono sconfitti e anche lei sta per essere ammazzata oddio come farà a salvarsi adesso!?!?!?) che però poi non arriva e non è mai esistita: una promessa tradita, quindi. Ci sono anche altre situazioni in cui le decisioni e reazioni dei protagonisti mi sono sembrati poco coerenti ma inserite soltanto per portare avanti il plot, così come altre informazioni tenute nascoste contro la logica solo per inserire un plot twist, per questo in generale questa sensazione di promessa tradita è quella che ho percepito di più a fine lettura. È un peccato perché l'ambientazione mi sembra interessante e c'era potenzialmente il modo di creare una trama interessante che trattasse temi complessi, invece si è scelta la strada dell'avventura più immediata. Non dico che non mi sia piaciuto, perché comunque la lettura è avvincente, ma mi ero aspettato di più dalle premesse poste nelle prime pagine e nel setting. Sicuramente è il tipo di storia apprezzata da una parte del pubblico scifi, ma personalmente non mi ha soddisfatto in pieno. Voto: 6/10
Ho letto poi il romanzo autopubblicato di due autor* "emergenti", che avevo promesso di leggere perché Jessica Sanguettoli aveva risposto a una mia challenge su tiktok. Novus Ordo, scritto da lei e da Omar Doro, è un thriller storico con elementi soprannaturali ambientato a Torino nel 1899. La storia segue due protagonisti principali: Anita, ragazza di buona famiglia appassionata di occulto, che scopre come tutto il mondo intorno a lei sia intrecciato di complotti di gruppi e forze misteriose; Falco, poliziotto ruvido e testardo cresciuto in orfanotrofio, che persegue ideali di giustizia incompatibili con il sistema su cui si regge la società dell'epoca. I due si troveranno a indagare insieme su una serie di omicidi e sveleranno il potere di due potenti società segrete di ispirazione massonica, che si dividono il controllo della città. Tra le due società è da sempre in corso una guerra, ma con il passaggio del secolo potrebbe arrivare l'occasione per una di queste di sconfiggere per sempre la rivale. Il romanzo riesce a rendere bene l'ambientazione e per la prima parte suscita abbastanza la curiosità, soprattutto perché vogliamo vedere come questa coppia malassortita (tra i quali si avverte subito una certa tensione romantica, ma mai troppo esplicita) porterà avanti le indagini sfidando nemici così potenti. Purtroppo però verso un terzo di romanzo il filo principale di perde, l'indagine viene praticamente abbandonata (anche perché non ci sono più omicidi) e la narrazione si sposta più sugli stessi vertici delle società segrete, di cui vediamo direttamente i piani. Il motivo princpale di interesse quindi viene a mancare, e anche quando torniamo ad Anita/Falco non sembrano così motivati e coinvolti dalle indagini, dato che passano mesi interi senza nessuno sviluppo e tutte le scoperte che fanno gli arrivano da personaggi terzi che gli rivelano le cose. Ci sono anche alcuni problemi strutturali, con diversi capitoli filler che non hanno impatto sulla storia, gestione dei tempi confusa, personaggi con reazioni poco coerenti e dialoghi poco credibili, e narrazione a tratti didascalica. Questi difetti si fanno via via più pesanti, anche perché appunto la curiostià iniziale viene a mancare e quindi proseguendo senza un vero stimolo si fa più caso alle imperfezioni. Il finale è un climax in cui i due protagonisti non sono nemmeno presenti (!!!) e che sfrutta un deus ex machina che "risolve" la situazione resettandola in preparazione del previsto volume 2. Per essere un romanzo di autori praticamente esordienti non è così male, perché là fuori si vedono cose davvero terribili, e questo per lo meno è leggibile. Però a mio avviso rimane un'opera ancora incompleta, che aveva bisogno di una revisione molto più approfondita prima di essere proposta al pubbico. Voto: 5/10
Infine un altro autore italiano, in questo caso pubblicato da Hypnos, che di base si occupa di narrativa weird/horror, ma in questo caso ha proposto qualcosa di inaspettato perché le Cronache della Val Lemuria di Cristiano De Micheli sono un libretto dal tono umoristico, che può essere considerato come una guida turistica a questa ipotetica valle persa tra le colline liguri. Nel libro troviamo alternati dei veri e propri testi da guida o di cronistoria dei paesini della valle, ad alcuni racconti ambientati negli stessi paesini. L'umorismo è quello parodistico e a tratti surreale che si potrebbe definire di stampo inglese, e per questo da una parte non è sicuramente adatto a tutti, dall'altro mi fa paragonare questo libro a una versione nostrana della Guida Galattica di Douglas Adams. A me ha fatto ridere tanto (soprattutto alcune note a fondo pagina, come quella sull'elenco dei volumi di prossima pubblicazione) e quindi è stato un ottimo modo di concludere l'anno. Voto: 7.5/10
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