Doctor Who 60 Special 2 - Wild Blue Yonder

Dopo un primo episodio del 3-part-special che serviva soprattutto a riprendere il ritmo e familiarizzare con il ritorno della serie (nel senso, il ritorno della serie come dovrebbe essere), e che aveva per lo più un tono leggero e avventuroso, questo nuovo episodio cambia drasticamente di tono e punta su una storia carica di tensione, mistero e rischio. Se siamo abituati a considerare Dotcor/Donna come la coppia più "frivola" della serie, bisogna ricordare che nelle occasioni in cui c'è stato da mostrare situazioni drammatiche il loro legame si è rivelato ancora più forte (come The Fires of Pompei o Silence in the library), e questo episodio ce lo dimostra di nuovo.

Wild Blue Yonder è una di quelle storie claustrofobiche, con un nemico subdolo e sfuggente, che fa percepire davvero il pericolo in cui può incorrere il Dottore (e relativi companion) nelle sue avventure, soprattutto quando si confronta con avversari di cui non conosce niente. È facile tracciare un parallelismo tra quetso episodio e Midnight, proprio della stagione quattro, in cui il Dottore si trovava confinato in uno spazio ristretto, e subiva l'attacco di una creatura misteriosa capace di imitare gli altri. Stavolta succede qualcosa di simile, anche se più esplicito, ma la variabile in più è la presenza di Donna, che in Midnight se ne stava alla spa.

L'astronave al confine dell'universo è uno scenario già impressionante, e per chiarire da subito la mavità della situazione (wink wink), il Tardis sparisce portandosi via anche il sonic, lasciando così Dottore e Donna a trovare una soluzione senza particolari gadget (anche se poi il Tardis fa comunque la sua parte di deus ex machina). Per cui quando iniziano a mostrarsi i misteri e abbiamo l'apparizione dei due mostri mutaforma, è ancora più importante sforzarsi per trovare una soluzione che proviene solo dalla velocità di ragionamento e reazione... e qui sta il vero twist dell'episodio (forse un po' sottoutilizzato), il fatto che proprio la ricerca della soluzione sia una sconfitta in sé, perché favorisce anche il nemico. Mi sarebbe piaciuto che si facesse un passo in più in questa direzione, e che la battaglia finale fosse una battle of wits a parti invertite (con le copie che ragionavano meglio degli originali, e magari sceglievano autonomamente di annientarsi), piuttosto che concludersi con una corsa e un'esplosione. Comunque vedere i successivi confronti e le classiche situazioni di sospetto in stile La Cosa (o anche Murder on the Planet Express) è stato davvero appagante.

È stato bello vedere i personaggi in crisi, doversela cavare separatamente e puntare tutto sulla loro capascità di conoscersi e riconoscersi. In questo senso mi è sembrato un po' fuori fuoco il fatto che alla fine il Dottore scegliesse la Donna sbagliata (a meno che non mi sia sfuggito che l'abbia fatto apposta), ma presumo che fosse solo per far sembrare imminente la fine di Donna (non ci ha creduto nessuno, sorry). I momenti di cristi di Fourteen si sono rivelati intensi, e in un certo senso hanno mostrato che questo Dottore ha comunque una personalità diversa da Ten, non è soltanto una sua riproposizione ma una versione più matura, un po' come la faccia che porta.

Notevole anche la distruzione dell'universo operata in Flux e i riferimenti velati al Timeless Child (il fatto che il Dottore non sia originario di Gallifrey), a significare che Davies non è intenzionato a retconizzare tutto quanto messo in opera da Chibnall. È una decisione controversa, molti si sarebbero aspettati che tutte le modifiche al canon sarebbero state ignorate, ma così lui ne riconosce l'esistenza, il che potrebbe anche portare a scelte interessanti. Vuoi vedere che alla fine Davies ci risovle anche le porcate delle tre stagioni precedenti con due o tre battute di dialogo buttate lì.

Ora non resta che aspettare il ritorno del Toymaker e l'arrivo del nuovo nuovo Dottore, con tutte le altre eventuali sorprese che forse la BBC è riuscita a non far leaker. Voto: 8/10


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