E così un anno dopo siamo di nuovo qui a parlare di Doctor Who, e per la prima volta dopo molti anni, ne parliamo con un minimo di entusiasmo e speranza. Non sto a fare tutto il riassunto delle puntate precedenti, è sufficiente ricordare che per me la conduzione di Chris Chibnall e le tre-ish stagioni del Tredicesimo Dottore di Jodie Whitaker sono state disastrose. E non devo essere stato l'unico a pensarlo visto che qualcuno ai piani alti ha pensato di fare un bel resettone, rimettendo al comando Russel T Davies e riportando David Tennant e Catherin Tate per riacchiappare i fan persi lungo la strada. E non solo loro, in realtà, perché questa nuova stagione è intesa come un soft reboot della serie, anche grazie al passaggio su Disney+, tanto che stanno proponendo contenuti dedicati a chi non ha mai seguito DW e la numerazione delle stagioni riparte da 1. Non sarà così per me, passati gli special, io continuerò a contare dalla stagione 14.
Questo quello che è successo nell'universo produttivo di DW. Nell'universo narrativo invece, abbiamo Tennant, che non è più Ten-nant ma ora Fourteen-nant, che ricompare a Londra proprio davanti a Donna, che aveva abbandonato quindici anni fa dopo averle cancellato la memoria con la promessa che non l'avrebbe mai più rivista, pena la friggitura del suo cervello umano troppo limitato per contenere il potere di un timelord. Questo dà l'avvio a qualche buona gag nel momento in cui il Dottore vuole starsene lontano da Donna ma è costretto dagli eventi ad avere a che fare con lei.
La trama non è poi così complessa, si tratta di un classico monster of the week che si gioca la carta della cuteness, e in cui anche il "twist" è abbastanza deducibile. Ho avuto piacere però di vedere come quei particolari che normalmente in una storia sono considerati come secondari (il fatto che i colpi delle armi non danneggiassero l'auto) sono diventati invece una parte importante della narrazione, è qualcosa di estremamente rinfrescante dopo anni di pistole di Checov a salve a cui ci aveva abituato Chibnall.
Naturalmente il momento che tutti stavamo aspettando nella puntata era il risveglio di Donna, che sapevamo essere inevitabile, e per quanto la sequenza sia ben gestita, con la coppia Doctor/Donna che spara technobabble a raffica come solo loro due insieme sanno fare, forse proprio questo aspetto è quello più deludente dell'episodio, ovvero la soluzione al problema della prevista friggitura del cervello. Il problema è che da una parte viene offerta una soluzione semplice ma credibile (avendo una figlia, ha trasferito a lei parte della sua natura Timelord, e quindi può sopportare la parte che resta), dall'altro su questa si rilancia dicendo che lei in quanto donna ha il potere di "lasciare andare", e quindi puff!, tutto passato. Che stupido il Dottore, con la sua identità maschile, a non capire.
A parte la non necessità di questa ulteriore spiegazione favolistica, mi è sembrato sminuente nei confronti del Dottore, che fino a poche ore prima era una Donna, e che di certo non ha un'identità di genere incasellata nel binarismo come lo intendiamo noi (e questo è stato suggerito già da tempo nella serie moderna), affermare che lui non possa capire in quanto uomo. Alcuni dei fan più tradizionalisti si sono indignati anche da altre parti dell'episodio, il dialogo sui pronomi, e l'insistenza sul non-binarismo, ma quelli a mio avviso per quanto un filo didascalici sono comunque tematizzati bene nella storia. Questo appunto finale invece l'ho trovato pedante e un po' incoerente rispetto anche al messaggio che si voleva lanciare.
Comunque, si tratta davvero di una pecca di pochi secondi in un episodio che per tutto il tempo funziona. Anche se certamente non è niente di complesso e profondo, The Star Beast ha tutte le caratteristiche tipiche di DW, e riaccende l'amore che si era assopito nelle stagioni precedenti. La chimica tra i due protagonisti è eccezionale (ma Ten/Donna sono sempre stati la migliore coppia), la musica è tornata presente, le gag funzionano (finalmente si torna a sghignazzare in DW!), c'è il giusto livello di grottesco e campiness... insomma, è tutto quello che era mancato questi anni. E potrebbe essere anche quello che può portare altro pubblico a scoprire e innamorarsi della serie. Voto: 7/10
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