Diario dal tempo profondo

E così ci siamo. Il "progetto misterioso" al quale ho accennato in diverse occasioni sia nei post precedenti che sui social è finalmente pronto a essere svelato. Senza mesate intere di hype, ché a noi ci piace parlare delle cose quando sono fatte e pronte. Ecco a voi il Diario dal tempo profondo.

 


 

DIARIO DAL TEMPO PROFONDO - Viaggio illustrato nell'era dei mammiferi preistorici è un libro illustrato pubblicato da Moscabianca Edizioni, con cui era già uscita la mia raccolta Il lettore universale. Le illustrazioni realizzate da Gabriele Operti raffigurano una trentina di specie di mammiferi o protomammiferi o mammaliformi preistorici oggi estinti, in un arco temporale che va dall'attuale era fino al Permiano. La parte narrativa da me scritta racconta del viaggio di un team di scienziati indietro nel tempo, e di come Tabitha Aaronovich, l'autrice delle illustrazioni e del diario stesso, abbia affrontato questa esperienza. È un libro che cerca di dare pari valore alla storia, alle illustrazioni e alla divulgazione, concentrandosi su alcune creature che troppo spesso sono messe in secondo piano rispetto ai più fotogenici dinosauri (e se lo dico, che sapete quanto mi eccito per i dinosauri, ci potete credere). Il libro è scritto "per adulti", ma visto anche l'intento divulgativo è stato pensato anche per un target di ragazzi curiosi di imparare qualcosa sulla storia della vita sul pianeta, un po' come lo ero io all'epoca.

In queste settimane ci saranno annunci e comunicati e live dedicate a presentare il libro, quindi non mi dilungo troppo qui, ma siccome siamo a casa mia faccio qualche divagazione su come ho affrontato questo progetto, che per me è stato uno dei più faticosi portati a termine finora.

La proposta è arrivata direttamente da Moscabianca, che aveva ricevuto da Gabriele Operti le prime tavole raffiguranti gli animali e aveva deciso di mettere insieme un volume che le potesse raccogliere, sulla scorta del Codice delle creature estinte che avevano già pubblicato l'anno scorso (paradossalmente, le vere "creature estinte" sono quelle presenti in questo volume, ma il problema del titolo è una cosa che abbiamo affrontato in un secondo momento). Mi hanno quindi contattato chiedendomi se mi interessava lavorare alla cornice narrativa che avrebbe fatto da collante per le illustrazioni, in modo da ottenere un volume che non sarebbe stato soltanto un album delle figurine ma anche una storia vera e propria.

Chi  mi conosce sa quanto io sia appassionato di paleontologia, quanto adori i libri illustrati, gli atlanti degli animali e la paleoarte. L'occasione di diventare l'autore di un libro illustrato sugli animali preistorici mi è sembrata subito qualcosa di straordinario e irripetibile. Non dico che fosse il mio sogno fin da bambino, perché non avevo mai considerato la concreta possibilità che potesse succedere. Ma una volta ricevuta la proposta, non potevo che accettare, anche perché, a quanto ci risulta, si tratta in effetti del primo libro illustrato italiano su questi animali. I tempi erano abbastanza stretti, perché dovevamo chiudere tutto nel giro di u paio di mesi, in modo da andare in stampa in tempo per le fiere autunnali in cui presentare il libro. Tuttavia, mi sono detto, non sarà così difficile, alla fine devo solo scrivere una cornice alle illustrazioni, un racconto lungo che le connetta tra di loro.

La mia storia però doveva incastrarsi con diversi elementi già prestabiliti: gli animali scelti e le loro collocazioni geografiche e temporali; l'idea di fondo di un viaggio nel tempo che permettesse all'autore (fittizio) delle illustrazioni di vedere di persona le creature e quindi disegnarle "di prima mano", per rendere il tutto più autentico; l'intento divulgativo di fondo e il potenziale target di ragazzi; la necessità di creare una storia che valorizzasse le illustrazioni, piuttosto che lasciarle in secondo piano come complementi alla scrittura. Tutti questi paletti mi imponevano quindi di immaginare una storia con alcuni passaggi forzati intorno ai quali costruire tutto il resto. Non è stato facile.

Da subito ho scelto la forma di diario perché mi consentiva da una parte di rendere l'esperienza "diretta" del viaggiatore/disegnatore (che poi sarebe diventata la protaognista Tabitha Aaronovich), dall'altra di giustificare eventuali omissioni/incompletezze che derivavano dalla scelta degli animali rappresentati, che coprendo un arco temporale di circa duecentocinqanta milioni di anni, restituivano per forza di cose un contesto parziale della storia evolutiva del pianeta. Abbiamo anche deciso di creare una seconda cornice, il classico espediente del "manoscritto ritrovato" per dare più verosimiglianza all'operazione.

Ho completato la prima stesura a fine estate, e da lì siamo passati all'editing affidato a Fabio Hoffmann . Dal suo lavoro sono emerse alcune debolezze, di cui in parte ero già consapevole. L'adattamento ai paletti e la narrazione diaristica mi avevano imposto alcune soluzioni non ottimali nella struttura della storia, ma oltre a questo avevo commesso qualche errore nella delineazione della protagonista. Senza entare nei dettagli (magari farò un video più specifico su Story Doctor), avevo piegato troppo la storia all'idea di un pubblico di ragazzi, e ne era uscito un personaggio scostante e irritante... che era proprio quello che volevo, ma risultando insopportabile non avrebbe coinvolto i lettori. Abbiamo quindi concordato una riprogettazione radicale della protagonita e del suo arco narrativo, centrato sempre sul valore della sua arte ma con un'ottica diversa, più matura. Ho proceduto alla riscrittura pressoché totale del diario, mantenendo i riferimento spaziali/temporali che erano già stati fissati. Nel frattempo alcune illustrazioni sono state rimosse, altre aggiunte, e quindi ho dovuto anche riadattare la storia per escludere o includere questi altri animali.

Parallelamente era necessario anche documentarsi su queste creature, non tanto perché dovessi descriverne nel dettaglio i comportamenti, anche perché non mi sarebbe nemmeno piaicuto creare una storia in cui si forzava un'interpretazione paleobiologica senza prove scientifiche a sostegno di quello che descrivevo. Ma c'era comunque necessità di crare un contesto credibile di come/dove/quando gli animali sarebbero stati incontrati, quindi mi serviva avere una buona dose di informazioni su tutti. Inoltre queste informazioni sarebbero poi confluite anche nelle schede che accompagnano le illustrazioni, che riportano alcune caratteristiche di base per gli animali, la loro storia evolutiva e le condizioni del pianeta nelle varie epoche. E sono parecchie cose da tenere in conto, soprattutto quando il lavoro va completato nel giro di poche settimane. Fortunatamente a me non è toccato l'aspetto di impaginazione di tutto il materiale, ma so che è stato particolarmente impegnativo.

Comunque, con un allungo finale sugli ultimi giorni per arrivare al traguardo dei file definitivi da mandare in stampa, il Diario dal tempo profondo è stato completato e adesso lo trovate sullo shop di Moscabianca, oltre che ovviamente sui vari store.

È stato un lavoro faticoso per tutti, ma alla fine ne sono molto soddisfatto. Ero partito con l'idea di scrivere solo un "riempitivo" tra un disegno e l'altro e forse questa mia impostazione aveva causato i problemi di cui ho parlato, come se non lo sentissi un testo davvero mio ma un'operazione al limite del ghost writing. Cambiando la prospettiva sono riuscito ad appropriarmi di questa storia, viverla davvero e renderla un mezzo per veicolare un messaggio (che non vi starò a raccontare, altrimenti che l'ho scritto a fare?).

E così adesso sono l'autore del primo libro illustrato italiano sui mammiferi preistorici. Scommetto che il piccolo Andrea Viscusi che leggeva e rileggeva i fascicoli sui dinosauri che il babbo gli prendeva in edicola non se lo sarebbe aspettato.


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