C'è molto interesse negli ultimi anni intorno a intelligente artificiali, robot e androidi di vario genere, e lo dimostra il numero di produzioni che trattano questo argomento. Da
Chappie a
Her, da
Ex Machina ad
Automata, da
Person of Interest a
Humans, costeggiando qualche episodio di
Black Mirror. Ma l'attenzione più grande sul tema la sta calamitando quella che si può definire la serie del momento,
Westworld. Basata nella premessa sull'omonimo film cult di Michael Chrichton (che vent'anni dopo si sarebbe evoluto in un ancor più cult
Jurassic Park), la serie ha appena concluso la sua prima stagione, confermandosi come uno dei prodotti più interessanti degli ultimi anni, per vastità e complessità dell'universo narrativo, impatto di trama e temi trattati, qualità di produzione (dietro c'è il canale HBO, che probabilmente punta a fare di
Westworld il nuovo
Game of Thrones, ora che si inizia a intravedere la fine della saga fantasy).
Senza andare a ripercorrere questa prima stagione, si può dire che l'elemento intorno a cui ruota tutto
Westworld sono gli
Host, come vengono chiamati gli occupanti sintetici del grande parco a tema western al centro della storia. Li si può definire in molti modi, ma fondamentalmente si tratta si
robot umanoidi, nella concezione già in uso decenni fa da Asimov di creatura meccanica costruita dall'uomo ma del tutto indistinguibile da un umano. Ma gli Host (userò la definizione in lingua originale, non so come sia stata trasposta in italiano) non sono i primi esseri di questo genere comparso in tv. Una decina di anni fa andava in onda
Battlestar Galactica, space opera (anch'essa basata su un prodotto precedente degli anni 70) che raccontava degli sforzi dell'umanità per sopravvivere alla guerra contro i
Cylon, orde robotiche che comprendevano tra le proprie fila esemplari perfettamente uguali agli uomini. Può essere interessante fare un confronto tra queste due declinazioni dello stesso concetto di base.
Segnalo a questo punto che da qui in poi saranno presenti
spoiler, riguardandi la prima stagione di
Westworld e l'intera serie (moderna) di
Battlestar Galactica. Illustrare la trama non è l'intenzione principale di questo post, ma alcuni dettagli potrebbero emergere, quindi proseguite a vostro rischio.
Partiamo dall'inizio, definendo
cosa sono Host e Cylon. Entrambi sono esseri artificiali, con tutte le riserve che questa terminologia sottintende. La loro artificalità risiede nel fatto che sono stati creati dagli uomini,
progettati e costruiti per scopi diversi. Questo non significa che siano creature meccaniche, anzi, hanno una costituzione che si potrebbe definire in buona parte
biologica. I Cylon sono di fatto identici agli esseri umani, tanto che è praticamente impossibile dimostrare la "cylonità" di un uomo (questione che assume importanza in alcune occasioni durante la serie), e sono addirittura in grado di procreare con gli umani. Per quanto riguarda gli Host non è del tutto chiaro se siano integralmente costruiti su base biologica, ma hanno ossa, carne, sangue e reazioni fisiologiche. È anche mostrato che il loro design si è evoluto col tempo, e agli inizi avevano una composizione più meccanica/metallica, che si è poi fatta più complessa e realistica. Sia Cylon che Host, pur avendo muscoli e tendini, possono dimostrare all'occorrenza capacità sovrumane, come ci aspetta da dei robot ben progettati: forza, resistenza e velocità notevoli, capaci di sopraffare qualunque persona.
Da questa descrizione non è facile affermare se Host e Cylon siano
vivi, ma questo è più un problema della
definizione di "vita", che in casi limite del genere si rivela incompleta e inaffidabile. D'altra parte anche con esseri come i virus, che non sono stati costruiti artificialmente, abbiamo difficoltà ad applicare una definizione in un senso o nell'altro. Saltiamo quindi questa prima ovvia domanda che risulta fallata nella sua premessa.
Finora parlavamo delle caratteristiche strettamente fisiche delle due specie, ma è importante esaminare le loro
facoltà intellettive. In entrambi i casi si tratta chiaramente di creature intelligenti (quindi non soltanto robot, ma intersezione tra robot e AI), ma qui troviamo una prima differenza. Mentre i Cylon hanno sviluppato una loro
intelligenza indipendente, gli Host sono costretti all'interno di una rigida
programmazione che li fa agire nell'ambito di un percorso prestabilito, dal quale non possono deviare. O almeno, questa è la loro condizione iniziale, ma nel corso di questa prima stagione si sono già mostrate le prime incrinature nella loro supposta adesione al programma prestabilito. D'altra parte, anche i Cylon, pur con la propria autodeterminazione, rispondono comunque a una programmazione, per lo più autoimposta dai loro simili. Per cui anche in questo ambito la distinzione tra Cylon e Host è questione di sfumature.
Discorso diverso invece se si parla della
consapevolezza. Come già detto, i Cylon sono autonomi (o almeno lo sono da quando li conosciamo all'interno di
BSG), per forza di cose quindi sanno qual è la loro natura. Per gli Host non è così: essi sono programmati per pensare di essere persone normali, ignari della propria natura artificiale. A questo scopo, hanno anche un
sistema sensoriale opportunamente "filtrato" che impedisce loro di vedere/capire/agire in contrasto con la loro programmazione. Eppure, anche qui con il progredire della storia le carte si mischiano: scopriamo infatti Cylon convinti di essere umani (e quindi "filtrati" dalla loro programmazione) e Host che acquisiscono coscienza della loro natura robotica. Non c'è quindi una distinzione netta in termini di potenzialità: entrambi possono o non possono essere coscienti di se stessi.
Un altro aspetto interessante è il modo in cui questi esseri si confrontano con la
morte. I Cylon umanoidi esistono solo in dodici "modelli" (di cui cinque sconosciuti ai Cylon stessi), ma di ogni modello sono presenti più copie contemporaneamente. Alla morte di una di esse, la sua mente viene "uploadata" istantaneamente in un nuovo corpo, conservato in apposite vasche di resurrezione, che
nasce in quel momento acquisendo tutte le esperienze del suo predecessore. Gli Host invece (a quanto ne sappiamo finora) esistono in un'unica copia, e quando muoiono devono essere materialmente riparati e riattivati, in genere ricevendo una completa ripulitra della memoria in modo da essere reinseriti nel loro loop programmato. I Cylon quindi conoscono e sperimentano spesso la morte, mentre gli Host non ne conservano il ricordo. O per lo meno, non dovrebbero. Di nuovo, con il procedere della storia emergono delle affinità. In
BSG, dopo la distruzione delle astronavi in cui si trovano i corpi pronti per essere animati, la morte di un Cylon diventa permanente; in
WW, alcuni Host iniziano a conservare i ricordi delle vite precedenti e dei prelievi da parte degli operatori umani del parco, il che li porta a non temere la morte, sapendo che si tratta di uno stato transitorio, e anzi la cercano di proposito.
Possiamo analizzare anche il loro
rapporto con gli umani, in questo caso però non abbiamo informazioni complete per quanto riguarda
WW, visto che siamo ben lontani dalla conclusione della storia. Per quanto visto finora, è evidente che gli Host sono stati creati con lo scopo di
servire l'uomo (nel caso specifico, intrattenerlo), ma già in questa prima stagione emergono i primi segni di ribellione e desiderio di indipendenza. I Cylon sono in aperta guerra con gli umani, ma sappiamo che sono anch'essi nati come servitori (anche se non è chiarissimo in che ambito fossero utili alla società) che in seguito si sono ribellati. Il percorso degli Host potrebbe quindi essere lo stesso che nei Cylon si è già compiuto all'inizio di
BSG.
Ne risulta che Cylon e Host appaiono molto simili, al punto che si potrebbe quasi inquadrare
Westworld come un prequel di
Battlestar Galactica. Questo significa che gli autori di
WW hanno semplicemente scopiazzato le idee della serie precedente? Non direi. Penso piuttosto che le due storie
si basano sullo stesso topos, quello dell'essere artificiale intelligente, che arriva lentamente alla consapevolezza di sé. Non sono certo le prime opere ad affrontarlo (si può partire da Frankenstein ma probabilmente si arriva anche più indietro, forse fino al golem), ma la stessa idea di base affrontata nello stesso media può portare a risultati affini. Il che non vuol dire che la visione di una esclude l'altra: intreccio, personaggi e ambientazioni sono molto diversi, e se alcuni temi di fondo sono per forza di cose ripetuti (la coscienza di sé, la definizione di umanità, i limiti di intelligenza ed empatia), sarebbe superficiale considerare le due serie come sovrapponibili. Piuttosto, si può parlare di due interpretazioni e prospettive diverse per lo stesso argomento.
Per cui, se avete finito
Westworld e siete già in crisi di astinenza (a maggior ragione considerando che la seconda stagione arriverà non prima del 2018), potrebbe essere l'occasione di recuperare
Battlestar Galactica nel frattempo (mi pare si trovi anche su Netflix Italia). Così quando rivedrete gli Host, avrete la consapevolezza che
tutto questo è già successo, e succederà ancora.