Devo delle scuse a qualcuno. A un'intera categoria, per la verità. È capitato molte volte, anche su questo blog, che facess il raffronto tra il titolo originale di un'opera (in genere un film) e la sua trasposizione italiana, per sottolinare la scriteriatezza della traduzione, che in molti casi sembra più una libera interpretazione da parte di qualcuno che non ha idea di cosa tratti il film e cerca solo assonanze che lo rendano più familiare al pubblico. È vero, spesso mi sono lanciato ad accusare questi fantomatici "titolisti".
Ma stavolta è tutto il contrario. Perché il titolo originale di questo film è semplicemnete Up!, mentre la versione italiana è di svariati ordini di grandezza più eloquente. Quanto ti siedi a guardare un film che si intitola Le deliranti avventure erotiche dell'agente speciale Margò, sai già tutto quello che ti aspetta: delirio, erotismo, avventure, agente, Margò. Non è un titolo, è una sinossi. E contiene pure spoiler, visto che il fatto che la protagonista (ma è davvero la protaognista!?) sia un "agente speciale" si scopre solo alla fine, e dovrebbe essere una sorpresa.
Mi risulta piuttosto difficile parlare in modo organico di questo film, principalmente perché di organico esso stesso ha ben poco. C'è una sorta di storia, che ruota intorno all'omicidio di uno strano personaggio cosplayer di Hitler di cui si dovrebbe scoprire il perpetratore. Ma in realtà pare che a nessuno interessi nulla di questo delitto, tranne alla signorina nuda e saltellante che ogni tanto ricapitola quanto successo finora (niente, di solito) e fa la carrellata dei personaggi elencando i loro possibili moventi per l'assassinio, includendo in questa lista anche personaggi che si sono visti per un'unica scena e poi sono spariti del tutto.
Sulla traballante impalcatura di questa storia, si innesta il vero tema del film: sesso. Tanto, ripetuto, promiscuo, esplicito. Non a livello di pornografia, se per pornografia si intende quando si vede un pene penetrare da qualche parte, ma di peni se ne vedono, solo non nell'atto di penetrazione. Il nudo invece è frequente e abbondante per maschi femmine giovani e vecchi, e indugia spesso su particolari come capezzoli e batuffoli di pelo. Insomma, in questo posto la gente scopa, scopa proprio tanto e con chiunque gli capita sotto, in genere senza porsi problemi di orientamento sessuale. Sono solo due gli episodi di violenza, in apertura e chiusura del film, e finiscono sempre male. Per il resto il sesso è gioioso, colorito, fantasioso, soprattutto quando accompagnato dai commenti della signorina narratrice. Verso la fine si ha un'impennata della tensione e ci sono alcune scene quasi gore, inseguimento, sparatorie e soluzione del mistero. Non che a qualcuno interessasse davvero risolverlo, come si è già detto.
La cosa sorprendente per un film del genere è che si nota comunque un approccio tecnico non scontato, regia solida e fotografia che cerca quantomeno di farsi riconoscere. Infatti scopro che il film è di Russ Meyer, regista di culto che si è dedicato nella sua lunga carriera a fare essenzialmente fin pieni di nudo, sesso e zinne. E alla fine dei conti, a dire la verità, per quanto assurdo e a tratti ripetitivo, il film non annoia e non lascia sensazioni sgradevoli, come avviene spesso per quei film erotomani che sembrano soltanto una scusa per far vedere un culo o un capezzolo.
La cosa sorprendente per un film del genere è che si nota comunque un approccio tecnico non scontato, regia solida e fotografia che cerca quantomeno di farsi riconoscere. Infatti scopro che il film è di Russ Meyer, regista di culto che si è dedicato nella sua lunga carriera a fare essenzialmente fin pieni di nudo, sesso e zinne. E alla fine dei conti, a dire la verità, per quanto assurdo e a tratti ripetitivo, il film non annoia e non lascia sensazioni sgradevoli, come avviene spesso per quei film erotomani che sembrano soltanto una scusa per far vedere un culo o un capezzolo.
Nessun commento:
Posta un commento