Eccoci alle letture "dell'estate" che come al solito per me non significano letture alternative o maggiori insomma ve l'ho spiegato tante volte. Peraltro questo periodo è stato piuttosto intasato dal lavoro sull'imminente uscita di Missing Words quindi tanto tempo di lettura l'ho dedicato a quello. Stacce.
La prima lettura conclusa in questo periodo è stata
Engaged 1 - Il libro di Renzo, il retelling fantasy dei
Promessi Sposi scritto da
Beppe Roncari. Ora, se mi seguite anche altrove tipo sul canale youtube o sul podcast, sapete che giusto l'anno scorso mi sono riletto questo classicodellaletteraturaitaliana e l'ho apprezzato molto (trovate
un paio di video dedicati sul canale). Per cui quando ho saputo che Roncari stava per pubblicare una rivistazione fantasy di questa storia ero molto incuriosito. Il libro presenta la vicenda di Renzo e Lucia come una manifestazione "mondanda" di macchinazioni ben più elevate, che coinvolgono le forze del bene e del male, una vera e propria partita a scacchi tra angeli e demoni in cui le pedine sono le persone e la posta in gioco il destino dell'umanità. Anche gli stessi personaggi vengono reintepretati in questa chiave, con Renzo che è un ingegnere meccanico, figlio di un seguace di Giordano Bruno, Lucia è una strega che maschera con la pia modestia i suoi poteri, e anche personaggi secondari come padre Cristoforo, il conte Attilio e fra Galdino nascondono qualcosa. La storia la prende molto larga e inizia quando i protagonisti sono dei ragazzini, presentano una sorta di
Young Promessi Sposi in cui Renzo e Lucia bisticciano tra loro e Rodrigo è uno dei loro migliori amici. Inoltre in tutta la vicenda è presente anche la faida familiare tra i Manzoni e gli Arrigoni, che a quanto pare (l'ho scoperto leggendo questo libro) è stato uno degli elementi principali su cui Manzoni ha costruito la storia. Il gioco dell'autore è molto ambizioso, perché mescola tre piani: quello dei fatti storici documentati (alcuni anche antecedenti agli eventi del romanzo, ma collegati in maniera esplicita), quello dell'invenzione romanzesca di Manzoni, e quello del risvolto fantastico. È molto curioso vedere come alcuni episodi che nel libro originale sono presentati in un certo modo (a volte sembra quasi glissati) qui vengono invece mostrati nella prospettiva di forze occulte in azione. Forse ci vuole un po' troppo per arrivare all'inizio della vicenda che aspettiamo (Don Abbondio fermato dai bravi), e in certi casi la scrittura può sembrare un filo didascalica soprattutto nel modo in cui i personaggi riflettono sugli eventi, ma tutto sommato l'equilibrio regge e il risultato è positivo, con un'opera che potrebbe aiutare anche il pubblico più giovane a interessarsi e appassionarsi al classicodelalletteraturaitaliana. Il secondo volume dovrebbe essere molto più intenso e drammatico, vedremo se il tono della narrazione seguirà questa svolta.
Voto: 7.5/10
Balzato di diritto tra le letture migliori di quest'anno,
Lingua nativa è uno di quei libri che mi dico avrei dovuto leggere molto tempo fa. Un perfetto esempio di come usare la speculative fiction per affrontare temi attuali proiettati in un contesto atipico che proprio per questo ci aiuta a focalizzare meglio il problema astratto invece della sua fattispecie contemporanea. Il libro è costruito su due cardini: il potere della lingua e la discriminazione misogina. Ora, ultimamente c'è un'attenzione elevata ai temi del femminismo e della lotta al patriarcato, e in molte opere si ha l'impressione che la questione sia affrontata con l'approccio tokenista, per poter dire che il libro "parla di cose serie". Questo però spesso avviene con una rappresentazione semplificata e manichea della realtà, in cui le donne sono tutte vittime e gli uomin sono tutti stronzi e/o inetti (
cfr: Vox).
Suzette Haden Elgin invece non indulge in queste banalizzazioni, ma presenta un mondo credibile e coerente, in cui il patriarcato è così paradigmizzato nella società che i perosnaggi non si sentono nemmeno cattivi nel tenere le donne come generatrici di figli e chiuderle in un ricovero isolato quando perdono la capacità di riprodursi. Le stesse donne non sono tutte mariegoretti ma hanno scopi e bisogni a volte anche abietti, quindi fondamentalmente
umani. Il tutto in un contesto in cui il potere più grande deriva dalla capacità di parlare con gli alieni, ai quali i neonati di alcune privilegiate famiglie sono indirizzati fin dalla nascita. Una lettura davvero illuminante e sorprendentemente rinfrescante. Peccato che non siano ancora stati pubblicati i seguiti.
Voto: 9/10
Breve interludio con una novella di
Diletta Crudeli pubblicata nella collana Tardigardi di Eris.
Lady Lava è un racconto che si sviluppa su due piani temporali, da una parte un futuro prossimo in cui il sole batte tanto forte che bisogna vivere al riparo di scudi di calore, dall'altra un passato remoto in cui entità semidivine vivono in mezzo agli uomini ma devono imparare a difendersi da loro. Le due narrazioni convergono quando la protagonista inizia a sospettare che dietro alcuni strani omicidi ci sia l'intervento di Lady Lava, una leggenda metropolitana che forse ha radici più profonde. Una storia breve ma ben concepita sull'autodeterminazione, perfetta da leggere con 44° di temperatura e 88% di umidità.
Voto: 7/10
Ho voluto poi fare un esperimento: siccome all'inizo di quest'anno ho giocato a
Disco Elysium e ne sono rimasto impressionato, ho voluto cercare il romanzo da cui questo universo narrativo ha preso origine:
Sacred and Terrible Air, dell'autore croato
Robert Kurvitz. In realtà questo libro non è mai stato tradotto nemmeno in inglese, e se ne trovano solo due versioni tradotte dai fan del gioco, che ci hanno lavorato sopra e lo hanno messo a disposizione gratuitamente (basta cercare su reddit). Francamente in questo caso non mi sento di aver "piratato" perché si tratta di un prodotto che non era per me disponibile, e che avrei acquistato se fosse stato possibile (il che rende assurdo il fatto che non lo abbiano tradotto, ma credo che ci siano di mezzo problemi di diritti). Comunque, Robert Kurvitz è un folle totale, e questo lo si poteva dedurre da
Disco Elysium ma qui è anche peggio. Per la verità SaTA non c'entra niente con DE a livello di plot, ma il mondo in cui si svolge è lo stesso e molte delle forze in gioco (dalle istituzioni ai fenomeni fisici) sono le stesse. La storia segue principalmente tre amici che si conoscono dai tempi della scuola e si ritrovano vent'anni dopo per continuare le ricerche di tre ex compagne scomparse. Dire però che si tratti di un thriller investigativo è limitante, non perché il genere in sé sia un limite, ma perché la storia non ha davvero interesse a sviluppare l'indagine, quanto a prenderla come pretesto per esplorare il mondo, concedendo tanto spazio anche a personaggi collaterali, come del resto accade anche in
Disco Elysium. Il finale sembra non finire e il percorso compiuto dai protagonisti forse è inutile, ma questa incompatibilità è tematicamente coerente come lo era appunto nel gioco (e lo rilevavo infatti
nel video in cui ne parlavo). La lettura di
Sacred and Terrible Air è spiazzante, straniante a volte sfiacance, ma in qualche modo soddisfacente. Riempie dei vuoti e ne lascia altri, e alla fine non sai se ci hai guadagnato o perso. Era da tempo che non leggevo una cosa che mi ha lasciato così confuso ma così appagato.
Voto: 8/10
E insomma pare che quest'estate tutto andasse bene con le letture ma poi è arrivata
Giulia Silvestri con il suo
Neràdium, che non so bene se vada scritto con l'accento o no perché nel testo appare in un modo, sulla copertina in un altro, sulal prima pagina del libro cambia di nuovo, quindi boh. Dovrei essere molto cauto a parlare di questo libro perché è già stato origine di ampie polemiche e campagne di screditamento altrove, basti sapere che per l'autrice il suo circolino io sono diventato "l'autore famoso [sic] che pubblica per le sue conoscenze" con l'aggiunta di accuse di misoginia bullismo elitarismo (ok questa ci sta ma non è reato) e minacce varie di denunce querele sputtanamenti. All fun and games, ma resta il fatto che
Neradium è l'esempio del più becero selfpublishing fatto senza criterio, con una sotria sconclusionata e derivativa, senza progressione e caratterizzazione, con errori di coerenza e continuity e scritta in modo non solo sciatto ma anche al limite della comprensibilità della lingua. Quindi, io mi meriterò pure tutti gli appellativi che volete, ma resta il fatto inconfutabile che questo libro è una disgrazia per tutti quelli che fanno self e non riconoscerlo e fare capannello intorno all'autrice (come ho visto fare anche d alcuni autori self che conosco e di cui riconosco la capacità e la buona fede) solo perché è self porta soltanto a quel circuito di autoreferenzialità per cui chi pubblica in self finisce di essere letto solo da chi pubblica in self. E io so bene come funzionano queste cose, perché sono cresciuto scrittoriamente nel settore della fantascienza italiana, baby. Ma non dovrei commentare il libro in sé invece dei retroscena? Boh sì, se volete, ma non sarà altrettanto divertente: il concept (che potenzialmente avrebbe anche del valore!) è che esiste questo mondo parallelo al nostro che è in sostanza il mondo della fiabe, dove tutti i personaggi e i regni delle storie che conosciamo esistono davvero, un po' tipo il mondo di Shrek intersecato con Kingdom Hearts. La protagonista dopo che sono scomparsi i suoi genitori viene adottata da uno zio che vive in un castello con altri quattro ragazzi (sus) e ben presto si scopre che loro possono entrare in quest'altro mondo (Neràdium, appunto) e ne sono i custodi (in che senso non è chiaro, perché sembra che non siano bene accetti e non si capisce chi deve proteggere chi da cosa). La narrazione però è un susseguirsi di colazioni e spallucce, addestramenti e bickering con il bad boy stronzetto, ci sono forse giusto tre capitoli in cui succede
qualcosa. La scrittura, come ho detto, è di livello prescolastico ed è impossibile credere che chiunque (dall'autrice a eventuali editor o betalettori) lo abbia riletto e non abbia notato gli errori di sintassi, grammaticali, di ortografia, le locuzioni inesatte, le ripetizioni, il registro incostante, i cliché lessicali. A qualcuno potrà anche piacere leggere di come la tipa si sveglia e mangia le briochine col latte, ma quano leggi proposizioni che non concordano e congiuntivi fuori posto e cacofonie e dialoghi alla Cannarsi, il problema è oggettivo e grave. Attenti a chi eleggete come condottieri delle vostre battaglie.
Voto: 2/10