Rapporto letture - Ottobre 2015

Ottobre è stato un mese impegnativo sotto diversi fronti ma ho anche avuto il tempo di accumulare un buon numero di letture. Una cosa che noto solo a posteriori, stilando questa lista, è che (forse inconsciamente) mi sono trovato a leggere tra settembre e ottobre libri di autori o case editrici che ho avuto modo di incontrare personalmente a Stranimondi e al Lucca Comics. Curioso, ma anche a suo modo confortante, notare come queste piccole realtà riescano a produrre lavori di buon livello, nonostante quello che si dice di solito. Entriamo nello specifico.


Mono No Aware e altre storie è il primo libro di Future Fiction che leggo (anche se ne ho diversi in lista d'attesa). Conosco già Ken Liu per alcuni racconti letti qua e là, e in questa raccolta se ne trova una selezione interessante. Le sue storie sono ambientate in futuri non troppo lontani e affiancano a situazioni di fantascienza hard una componente "umana" molto forte, insistendo su temi come i legami familiari, lo scontro tra tradizione e tecnologia, l'identità personale e dei popoli. Si tratta quindi di racconti carchi di sentimento e trasporto, che invitano a riflettere tanto sul mondo quanto su se stessi. Non è un caso che Ken Liu sia uno degli autori di cui si parla maggiormente negli ultimi anni. Voto: 8/10


Di Samuel Delany ho letto solo due romanzi e ho trovato molto affascinante il suo lavoro sul linguaggio, sia come elemento narrativo che di stile (Babel 17 è sicuramente un romanzo memorabile). Anche La ballata di Beta-2 si basa principalmente su un tema del genere: un giovane ricercatore deve scoprire l'origine di una canzone popolare originaria di una vecchia astronave generazionale disastrata. Visitando di persona l'astronave e incontrando i suoi attuali occupanti (discendenti degenearati di quei primi viaggiatori) scopre in che modo il testo della ballata trova corrispondenza in fatti realmente avvenuti, di cui però è impossibile comprendere il significato nel presente. La storia è interessante, a mio avviso però manca qualcosa, arriva a una conclusione troppo brusca e non sembra davvero chiudersi. Forse avrebbe beneficiato di una cinquantina di pagine in più con un epilogo più esteso. Voto: 6.5/10


La serie di Trainville è un lungo ciclo di romanzi di Alain Voudì, versatile autore italiano che negli ultimi anni ha inanellato una successione di pubblicazioni consistente. Si tratta di un'ucronia simil-steampunk ambientata in un far west in cui è già utilizzata l'energia atomica, che permette un'alimentazione costante ai mezzi su rotaia, cresciuti quindi a dismisura fino a diventare vere e proprie città semventi. In Arrivo a Trainville abbiamo l'inizio della vicenda, che dopo un breve prologo vede la giovane protagonista, priva di qualunque memoria, imbarcarsi sul treno-città. Trattandosi del primo "episodio" della serie si fa appena in tempo a conoscere alcuni personaggi principali e un'infarinatura dell'ambientazione, per cui non è facile valutarlo. La curiosità di proseguire comunque rimane (ma ammetto il mio bias positivo per il western).


Passiamo poi al secondo volume della trilogia arabesca di Jon Courtenay Grimwood pubblicato in Italia da Zona 42. Effendi riprende la storia esattamente da dove finisce Pashazade, raccontando però gli ultimi avventimenti da altre prospettive oltre a quella di Raf. La narrazione qui si fa più ampia, includendo un maggior numero di personaggi e attingendo alla "mitologia" di questa storia alternativa. Se in Pashazade ero rimasto inizialmente disorientato dalla struttura della narrazione, stavolta ero più preparato e sono riuscito a seguire e immergerci meglio tanto nella vicenda che nei protagonisti. Inoltre in Effendi sono più marcati gli elementi di natura fantascientifica (la volpe innanzitutto, ma non solo) che portano a collocare il romanzo in futuro abbastanza vicino, pur su una linea temporale diversa dalla nostra. Per queste ragioni penso di aver apprezzato maggiormente questo libro del precedente, e sono abbastanza impaziente di incontrare di nuovo Raf, la volpe (e in fondo anche Eduardo). Voto: 7.5/10


Ultimo libro letto nel mese è un raccolta di Massimiliano Malerba, autore che si è affermato nell'ambito del Trofeo RiLL e che ha quindi pubblicato una sua raccolta personale. In L'ostinato silenzio delle stelle si trovano storie soprattutto di fantascienza, ma anche fantastiche in senso più generale. Malerba è un autore abilissimo che riesce a creare grandi storie anche in racconti brevi. L'originalità sicuramente non è il valore primario di queste storie, ma non è importante, perché a rendere davvero intensi i racconti sono i personaggi, il lato emotivo e umano delle vicende, che è sempre il focus centrale. Si respira in genere un'atmosfera malinconica, si percepisce la caducità delle cose (materiali e immateriali), e in questo senso ho notato una certa affinità con Ken Liu di cui parlavo sopra. Forse è solo un caso che anche Malerba sia appassionato di cultura orientale... in ogni caso, questa è una delle antologie più profonde che mi sia capitato di leggere negli ultimi tempi, e merita sicuramente un voto 9/10

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