I miei limiti li ammetto. Probabilmente la mia formazione è troppo superficiale, o io sono troppo provinciale, per riuscire ad apprezzare il cinema asiatico. Mi è capitato di vedere qualche film coreano o giapponese, e pure qualcosa d'animazione in stile Miyazaki, però, devo ammettere, non è che ne sia mai rimasto tanto impressionato. La mia sensibilità è troppo lontana, presumo, da quella richiesta per apprezzare questo tipo di opere. Il mio giudizio quindi è da prendere con cautela, e probabilmente è sottostimato rispetto a quanto il film meriterebbe davvero.
Certo è che Ichi the Killer non si può prendere completamente sul serio. Cioè, lo so che la società giapponese sguazza in questo genere di eccessi ed esasperazioni, soprattutto a livello visivo, però dai, non riesco a credere che questo film voglia essere drammatico. Ci sono alcune scene forti, ma inserite all'interno di un contesto talmente macchiettistico che è difficile farsi impressionare davvero. Se poi si vuole esaminare anche la storia, ci sono un sacco di cose che stridono, ma non nel senso di errori o plot hole, semplicemente vicende difficili da collocare e interpretare, personaggi che non si riesce a comprendere (e in certi casi nemmeno a riconoscere, discorsi razzisti "sti cinesi son tutti uguali" a parte), sottotrame senza sbocco e così via. Anche qui però so che in buona parte si tratta di un diverso modo di "fare cinema", forse non facile da assimilare per chi è abituato ad altro, quindi alzo le mani.
Certo è che Ichi the Killer non si può prendere completamente sul serio. Cioè, lo so che la società giapponese sguazza in questo genere di eccessi ed esasperazioni, soprattutto a livello visivo, però dai, non riesco a credere che questo film voglia essere drammatico. Ci sono alcune scene forti, ma inserite all'interno di un contesto talmente macchiettistico che è difficile farsi impressionare davvero. Se poi si vuole esaminare anche la storia, ci sono un sacco di cose che stridono, ma non nel senso di errori o plot hole, semplicemente vicende difficili da collocare e interpretare, personaggi che non si riesce a comprendere (e in certi casi nemmeno a riconoscere, discorsi razzisti "sti cinesi son tutti uguali" a parte), sottotrame senza sbocco e così via. Anche qui però so che in buona parte si tratta di un diverso modo di "fare cinema", forse non facile da assimilare per chi è abituato ad altro, quindi alzo le mani.
Premesso tutto ciò, penso che non si possa definire un film noioso, anche se certe parti intermedie forse scorrono troppo lentamente (o meglio ancora, avrebbero potuto essere tolte, ma qui si rientra nel discorso della diversa concezione di cinema ecc ecc...). La dose di violenza estrema, anche abbastanza esplicita, e le fontanelle di sangue riescono a tenere viva l'attenzione, e visto che non la trama in sé non è l'elemento principale sono proprio queste sequenze a costituire la parte più interessante e memorabile. Perché se dovessi fare un riassunto della storia mi troverei in effetti in difficoltà, ma se devo invece riportare la scena in cui lo psicopatico (cioè, uno degli psicopatici) si taglia la lingua la ricordo bene. E non so se questo sia un indizio di qualità o meno, se fosse nelle intenzioni o no. Quindi, ammetto i miei limiti e dico che questo film, se lo volete guardare, boh, fate pure, poi però non mi venite a chiedere niente a me, ok?
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