Coppi Night 02/10/2011 - Scott Pilgrim vs The World

Questa settimana ero io a proporre i film. E pur offrendo una scelta che comprendeva da Kubrick ai Monty Python, da da Jim Carrey a Malcolm McDowell (ben due film interpretati da lui!), non mi è dispiaciuto che vincesse questo film. L'avevo già visto su consiglio di un amico, in lingua originale, e anche se il doppiaggio (come sempre) fa perdere qualcosa alle battute (completamente sprecata quella sulla L word), la carica del film è così esplosiva che si fatica a resistere.

Anch'esso ispirato a una graphic novel come uno degli ultimi film visti in una Coppi Night (in cui, trallaltro, veniva citato proprio in quanto fumetto), il film narra le surreali avventure di Scott Pilgrim, un ventiduenne canadese che si divide tra il basso che suona nella sua banducola e la ricerca di una donna di cui ha disperatamente bisogno. Le cose cambiano quando incontra Ramona, una ragazza americana di cui s'innamora subito... salvo poi scoprire che per stare con lei è costretto ad affrontare e sconfigger ei suoi sette malvagi ex! Da qui la storia si fa via via più assurda, con personaggi grotteschi e situazioni incredibili: scontri a metà tra Tekken e Dragonball, che vanno ben al di là delle leggi fisiche, avversari e alleati di forza (e stupidità) crescente, e tante, tante idiozie accumulate una sull'altra, senza tregua.

La forza di questo film sta soprattutto nell'appropriato utilizzo delle convezioni fumettistiche, dalle onomatopee ai commenti fuori campo, che appaiono impressi sullo schermo, e forniscono una dimensione ulteriore alla storia, come se si stesse giocando a un videogame. E il paragone non è azzardato, perché allo stile dei videogiochi il film attinge copiosamente, già con la logica dei successivi cattivi da sconfiggere prima di arrivare al boss finale, poi con gli effetti sonori e visivi (come le monete che scaturiscono dai nemici abbattuti), e infine con i richiami espliciti alla tradizione videoludica: basta considerare che il nome della band di Piligrim è Sex Bob-Omb. L'umorismo è incalzante, scatenato, continuo, basato tanto su equivoci quanto su nonsense totale, e penso di poter dire che sia il più divertente che mi è capitato di vedere tra quelli degli ultimi anni. Non vorrei esagerare dicendo che sia il più spassoso dal 2000 in poi, ma mi vengono in mente pochi concorrenti.

Se ha una pecca, è che forse il suo target non è generico. Probabilmente si tratta di un film che può essere apprezzato da chi è cresciuto pressappoco intorno agli anni '90, subendo l'influenza di Nintendo e venerando eroi come Yoshimitsu, e si è poi ritrovato semiadulto quando è affermato il mondo geek emerso con internet. Insomma, perfetto per la mia generazione, ma dubito che un pubblico più anziano lo apprezzerebbe allo stesso modo.

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