Douglas Adams & John Lloyd - The Meaning of Liff

Immaginate la scena: siete a cena a casa di un amico, che vi ha invitati insieme ad altri per una semplice serata in compagnia. Le regole dell’ospitalità impongono che per lo meno vi mostriate interessati nell’aiutare durante la preparazione della tavola, e mentre qualcuno si occupa di distribuire i bicchieri, voi pensate bene di stappare la bottiglia di vino che sarà consumata durante il pasto. Ma non siete in casa vostra, e non sapete dove si trovi il cavatappi: così, vi aggirate, creando il minimo intralcio possibile, fino a che un amico vi fissa ed esclama: "Ma che fai?" Il suo sguardo è perplesso, ma si scorge un sorrisetto malizioso, e non sta osservando voi, ma le vostre mani. Perché, fino a quel momento, d’istinto, stavate vagando per la cucina con una mano stretta intorno ad un invisbile collo di bottiglia, e l’altra che, posta poco sopra, ruota intorno al polso, imitando appunto il gesto di avvitare il cavatappi. È un momento di imbarazzo, perché, colti in flagrante durante quel gesto, vi rendete conto di quanto appaia ridicolo e inutile. In condizioni normali, non potreste far altro che glissare, abbozzando un "No, cercavo…" Ma se avete letto The Meaning of Liff, potete rispondere orgogliasamente: "Sto schostropando!" ed uscire vittoriosi dall’apparente stallo.
 
Il libriccino di Douglas Adams e John Lloyd pubblicato nel 1983, infatti, si propone questo specifico obiettivo: dare un nome a tutte quelle sensazioni, esperienze, azioni, oggetti, persone e situazioni che non ne hanno. I nomi scelti non sono casuali, ma sono città, o comunque riferimenti geografici, che non hanno alcuno scopo se non quello di segnare un punto su una cartina. E allora, come viene spiegato nell’introduzione, perché non utilizzare queste parole altrimenti prive di significato per contrassegnare qualcosa che tutti conosciamo? Si ottiene così un duplice effetto: da una parte si inventano nuovi concetti (o meglio, si conferisce una definizione precisa a concetti quotidiani che per qualche ragione non ne hanno una), dall'altra si aggiunge valore a parole già esistenti, evitando di intasare ulteriormente i dizionari.
 
Ma il significato profondo di Liff (il libro, non la città omonima) non si ferma qui. Un'altra ragione valida per compiere questa titanica operazione di riassegnamento di significati, consiste nel dare una dimensione umana a questi concetti, rendendoli parte della vita di tutti i giorni. In questo modo, ognuno, sapendo che anche altri hanno sperimentato qualcosa per cui precedentemetne non esisteva un nome, e che credeva quindi essere una sua esperienza personale, incondivisibile, può sentirsi meno stupido e meno solo. Tutti provano piacere nella freschezza dell’altro lato del cuscino, e questa sensazione, da oggi, si chiama "abilene". E allo stesso modo, a chi non capita di ricevere strane occhiate ordinando qualcosa al bar di un cinema da parte di chi ha già preso quello che voleva? Quello sguardo, che finora pensavate di essere gli unici ad aver notato, è un semplice "tabley superior". Questo libro ha quindi anticipato di 30 anni buoni quella tendenza che si sta riscontrando ultimamente su facebook, in cui vengono create pagine dedicate a sensazioni e avvenimenti di difficile descrizione, ma che tutti conoscono. Anzi, alcune di quelle che mi sono capitate sott'occhio erano prese paro-paro da definizioni che avevo già letto su Liff.
 
Tutto l’opuscolo è permeato, come avviene per ogni opera di Adams (vi suona mica familiare? sì, è quello della Guida Galattica!), di un umorismo english della miglior razza, sul modello Monty Python, di cui in effetti Adams è stato un collaboratore, e ai quali concede un omaggio tramite il titolo del libro. [Trivia-time: per chi non avesse mai visto Il senso della vita (non il mio e-book, il film dei Monty Python!), vale la pena di sottolineare come, nei titoli di apertura, il titolo iscritto su tavole di pietra è The Meaning of Liff, che poi viene corretto da un fulmine in The Meaning of Life. Considerando che la prima edizione del libro e l'uscita del film sono contemporanee, è difficile credere che sia una coincidenza.] Quindi, al di là della sua più o meno autentica funzione di corroborativo sociale, The meaning of Liff è soprattutto di un libro divertente, che con sottile umorismo e una buona dose di satira sociale riesce a calcare l'accento su parecchi aspetti assurdi della vita di tutti noi, e a suo modo ne traccia  un possibile signficato, forse indipendentemente dalle intenzioni originarie.

Ad alcuni anni e diverse ristampe di distanza dall’uscita della prima edizione, i due autori hanno ripreso in mano il libro e lo hanno espanso, aggiungendo molte altre definizioni, modificandone un paio (tra cui, ad esempio, lo stesso “Liff” del titolo) e creando così The Deeper Meaning of Liff, arricchito di illustrazioni, cartine geografiche che riportano i toponimi citati, e un'utilissima appendice.
 
C’è un solo problema: non è stato tradotto in italiano. Forse per semplici scelte editoriali, o forse perché la trasposizione dei termini li priva in molti casi di una parte del significato. Infatti, gli accoppiamenti tra nomi e definizioni non sono casuali, ma rispettano quello che è il suono o il senso della parola: le parole che finiscono in –ing, per esempio, sono di solito verbi al participio, così come quelle con suffisso –er si riferiscono ai soggetti che compiono una tale azione. Per cui, se avete intenzione di sapere come si chiama il pezzo di carta incollato sulla cima di un barattolo di marmellata, o la sensazione di aver sbucciato troppe poche patate, siete tenuti ad imparare un po’ di inglese, o comprare insieme al libro un buon dizionario.

Se poi non volete spendere soldi, qui trovate la trascrizione integrale della prima edizione (senza quindi le aggiunte di The Deeper Meaning of Liff) con cui crogiolarvi. E adesso vi lascio alle vostre affcot e pulizia dei tidpit. Non mettetevi a wokare e fare stoke poges sul monitor per farmi continuare, perché, a costo di sembrare clixby, preferisco dedicarmi a questo amersham.

3 commenti:

  1. Mi hai aperto un mondo. Adesso però ci entro e chiudo la porta, se no passano gli spifferi.

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  2. Potrebbe essere questo il link aggiornato? http://www.lib.ru/ADAMS/liff.txt

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