Rapporto letture - Luglio 2017

Sarà un rapporto letture breve e con poca narrativa quello del mese scorso, sempre per il fatto che d'estate a differenza del resto dell'umanità leggo meno che negli altri periodi dell'anno. 

Per primo c'è un libro di Chuck Palahniuk, che da tempo non mi capitava di frequentare. Make Something Up è un raccolta di racconti, variegati nel genere e nei temi ma sempre piuttosto riconoscibili per lo stile dissacrante, a volte grottesco, carico di black humor propriamente detto (non quello che viene definito così dai buzzurri dei social). Tra tutti ci sono forse due o tre racconti che spiccano in particolare, alcuni dei più taglienti sono forse quelli in cui i protagonisti sono animali che vivono nel mondo contemporaneo. È presente anche una sorta di prequel di Fight Club, anche se il collegamento effettivo è abbastanza labile. Nel complesso si può parlare di un volume valido ma non memorabile, lontano dai vecci fasti dell'autore di culto. O forse a farlo sembrare più moscio è il fatto che ormai ci siamo abituati a questo tipo di storie e di scrittura, e trovare la stessa cosa non stupisce o segna più di tanto. Voto:7/10


A seguire si passa alla manualistica, dopo anni in cui lo sento nominare ho finalmente recuperato L'arco di trasformazione del personaggio, manuale di scrittura creativa di Dara Marks consigliato da molti professionisti del settore. La Marks scrive diretta agli sceneggiatori, porta infatti come esempi e casi di studio alcuni film, ma buona parte delle sue osservazioni si può agilmente applicare anche alla narrativa scritta. Ho trovato interessante soprattutto la prima parte, in cui parla delle basi e premesse su cui si stabilisce una buona storia di crescita (protagonista, fatal flaw, tema ecc), mentre la seconda parte in cui si divide la storia in tre atti mi è parsa un po' troppo rigida per essere utilizzata sistematicamente alla narrativa, in particolare se si parla di racconti medio-brevi invece che di romanzi. In ogni caso è una lettura sicuramente valida per affinare la propria tecnica e sviluppare un approccio più "scientifico" alla costruzione delle proprie storie. Per quanto il contenuto sia interessante, mi sento di dire però che l'edizione è davvero poco curata: impaginazione, copertina e illustrazioni interne sono davvero confuse (basta vedere lo scontorno fatto con il machete dell'immagine degli ominidi), la fortuna dell'editore è che il libro si vende da sé visto che occupa una nicchia poco frequentata in italia.

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