Coppi Night 04/10/2015 - Jurassic World

Attenzione: qui stiamo parlando del terzo film con più incassi nella storia del cinema, quindi ci stiamo approcciando a qualcosa che nel bene o nel male ha fatto la storia. Teniamolo presente, tornerà utile a fine post. Se siete affezionati lettori di Unknown to Millions sapete che di questo film ho già parlato, ma in maniera tangente, esaminando più le tematiche e il messaggio di fondo che trasmette (in senso volontario o meno). Non avevo potuto evitare di vederlo, pur sapendo di andare incontro a una visione per lo più intollerabile, perché... vabbè, perché è un film sui dinosauri, o almeno così viene proposto. Quando poi il film è stato proposto all'interno del Coppi Club ho voluto rivederlo per capire se le mie impressioni iniziali potevano essere confermate o mi era sfuggito qualcosa.

Voglio provare a fare una cosa oggettiva: parlerò di JW limitandomi ad affrontarlo come prodotto di intrattenimento, come film da guardare e godersi in quanto storia coi DINOSAURI. Ignoriamo quindi il fatto che nel 2015 si è ignorata completamente l'evidenza scientifica (ancora incerta ai tempi del primo Jurassic Park) secondo cui buona parte dei dinosauri, e sicuramente i teropodi (tutti i bipedi carnivori) erano piumati, e si è proposta invece un'immagine dei dinosauri rettiliana che poteva essere valida ai primi del 900. Anzi, potremmo quasi dire che questo viene giusitificano nel film stesso, quando il dottor Wu (lo stesso del primo film) afferma esplicitamente "Non abbiamo mai voluto ricreare dinosauri veri, ma l'immagine che ci piaceva dei dinosauri". Concediamo quindi che i genetisti della Ingen siano così abili da non aver semplicemente clonato i dinosauri a partire da DNA fossilizzato (bisognerebbe anche capire quale zanzara possa aver punto un mosasauro), ma di averli volutamente modificati per assomigliare all'idea di dinosauro del pubblico. Al netto quindi delle improponibili ricostruzioni degli animali, com'è questo film?

Il responso (non solo mio, ma unanime anche per gli altri partecipanti alla Coppi Night) è: una schifezza. Questo film fatica davvero a catturare l'attenzione e affascinare lo spettatore, è pieno di incongruenze e sottotrame ridicole, e in ultima analisi, è sostanzialmente una noia infinita. Proviamo a fare una lista di quali aspetto non funzionano e lo rendono una storia mal riuscita e superficiale.
  • Ma chi è che crede ancora che mettere due ragazzini nel film come elemento di disturbo e vittime da salvare sia una buona idea? Peraltro due giovanotti di cui non ci interessa nulla, alle prese con un divorzio dei genitori di cui ci frega meno che nulla, e con qualche inquadratura che ci dimostra l'interesse del più grandicello per le ragazze che, santiddio, checcistaffare!? Metto questo punto per primo perché mi sembra davvero uno dei più gravi. Qualcuno sostiene che sia un tentativo di acchiappare meglio il pubblico dei giovani, ma siamo sicuri che ai ragazzi interessi vedere storie con protagonisti ragazzi? Io non ne sono così convinto, o almeno di certo non è questo il modo. La sensazione è che (come in molte altre occasioni), si sia voluto semplicemente creare un richiamo forzato a Jurassic Park, in modo da aumentare l'effetto-nostalgia.
  • Un altro punto notevole per la sua pochezza è che la storia si riduce essenzialmente alla caccia al mostro. Mentre nel primo film (e volendo, anche i successivi JP) c'era un discorso più incentrato sul uomo vs natura, qui non c'è altro: l'Indominus Rex è il cattivo e deve essere ucciso, fatto questo tutto torna a posto. Questo porta a un finale ridicolo degno di Sharknado, con il mostro che nello scontro finale viene ucciso a sorpresa da un deus ex machina sottomarino che non sa di sorpresa ma di parodia. Davvero, ma a chi è venuto in mente? Lo stesso Indominus passa così da avversario letale a macchietta.
  • Sempre parlando del monster of the week, c'è parecchia indeterminatezza su quali siano le sue effettive capacità. Un po' come nei film di (troppi) supereroi (vedi ad esempio Visione e Scarlet Witch in Age of Ultron), l'Indominus è ora mimetico (che poi, gesummio, c'è differenza tra mimetismo e invisibilità, e un cazzo di mostro di sedici metri per quanto bravo non è un insetto stecco, quando si muove farà un minimo di rumore), ora termosensibile, ora abbastanza intelligente da sapersi strappare il localizzatore. Tutte queste capacità emergono a seconda delle necessità del momento e non si ripresentano. Inoltre è caratterizzato in modo troppo cattivo: il fatto che uccida per sport gli altri dinosauri è eccessivo, ci manca solo che stupri gli animali prima di ammazzarli.
  • A proposito di cattivi, anche il ruolo del cattivo umano è poco credibile. Il tizio che pensa di addestrare i velociraptor per impiegarli come truppe d'assalto secondo me ha fatto male i conti. A mio avviso i costi per generare e addestrare un dinosauri sono notevolmente superiori a quelli di qualsiasi marine. E poi, ok, sarà pure un buon predatore, ma non credo che potrà mai imbracciare un fucile, e lanciato su un campo di battaglia cadrebbe di fronte al primo stronzo con un AK-47 in mano. Ma chi potrebbe mai finanziare un progetto del genere? Piuttosto dirottate i fondi sui droni d'assalto, tanto il costo sarà pressappoco lo stesso. Il mio timore è che questo sarà il punto da cui ripartiranno i già annunciati film successivi...
  • Parliamo dei due protagonisti. Devo dire che il personaggio dell'addestratore di raptor non è male, e il suo rapporto con gli animali è forse l'unico spunto che ritengo interessante nell'intero film. Ma quando da addestratore si trasforma in uomo d'azione con lanciamissili in mano perde credibilità. La donna in carriera che vede solo numeri e non capisce il valore della famiglia è troppo stereotipata per suscitare il minimo interessamento. Ma soprattutto il coinvolgimento sentimentale tra i due è talmente forzato, quando nel film stesso non si esprime nessuna chimica, e la scena finale in cui si vedono insieme contro il mondo non è solo melensa, è anche patetica.
  • Gli effetti speciali: possibile che i dinosauri ricostruiti nel 2015 appaiano più finti sullo schermo di quelli del 1993? Pensavo di no, ma mi sono dovuto ricredere.
  • Le incongruenze e i plot device inspiegabili si sprecano. Ne butto una manciata, ma siete invitati ad ampliare la lista a vostro piacimento. Non si può basare per due volte una svolta della trama sul fatto che la ricezione del telefono non permetta la comunicazione tra i personaggi, a maggior ragione considerando che ci si trova in un posto visitato da migliaia di persone ogni giorno e dove si suppone che i servizi siano di alto livello (te lo immagini se a Mirabilandia i telefoni non prendessero che file all'ufficio reclami?); un fiammifero non può accendersi pochi minuti dopo che ti sei lanciato da una cascata, così come non basta cambiare la batteria a una macchina ferma da vent'anni in mezzo alla giungla per farla partire; fare un recinto supersegreto per un nuovo animale supersegreto e superpericoloso con cancelli delle dimensioni dell'animale, invece che a dimensioni d'uomo, è da idioti (e come viene detto l'Indominus è nato e cresciuto lì, quindi non è mai stato fatto "entrare" [e a proposito, quanto ci ha messo quell'animale appena progettato per crescere alle dimensioni adulte, un paio di mesi?]); è impossibile che Jurassic World non abbia misure di sicurezza rigidissime, dopo il disastro di vent'anni prima di Jurassic Park: è già poco credibile che il progetto sia andato avanti e abbiano fatto costruire quel parco, dopo il risalto mediatico che l'incidente avrebbe avuto, ma se pure è stato possibile aprirlo davvero, non esiste che non ci siano procedure strettissime, infallibili e ridondanti per assicurarsi che niente del genere si ripeta mai più.
Credo che possa bastare a dare un'idea di quanto sia incredibile che questo film sia stato mal concepito e peggio diretto. Il fatto che sia il terzo campione di incassi ever non può che ricollegarsi quindi alla formidabile operazione nostalgia messa in moto per creare l'hype su Jurassic World. Se quindi c'è qualcosa da imparare da questo film, è solo una lezione di marketing. Ma per quella non c'è bisogno di vederlo.

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