Stephen Baxter - La serie degli Xeelee

Nei rapporti letture dei mesi scorsi ho parlato più volte di una serie di storie di Stephen Baxter tutte afferenti allo stesso ciclo, quello degli Xeelee. Qualche settimana ho finito di leggere Ring, l'ultimo capitolo della saga, e posso quindi fornire un quadro complessivo di tutto il ciclo, che presenta numerosi punti di interesse.

La serie è composta da quattro romanzi (Raft, Timelike Infinity, Flux, Ring) e una trentina di racconti accorpati e incorniciati nella raccolta Vacuum Diagrams, tutti pubblicati tra il 1991 e il 1997. Nonostante Baxter sia uno degli autori di spicco della nuova fantascienza hard, e di quella new space opera inglese che ha avuto una grande diffusione negli ultimi anni, la serie è pressoché sconosciuta in Italia (per la verità la stessa vasta produzione dell'autore è stata trasposta in minima misura, se si escludono occasionali racconti comparsi in varie raccolte), e solo Infinito e Ring sono usciti nel 1998 in un'edizione della collana Cosmo della Nord. In ogni caso la reperibilità attuale di questi volumi è pressoché nulla, per cui se volete leggerlo dovete adattarvi all'inglese. Segue qualche moderato spoiler, nel senso che riferisco il contesto generale della serie e l'arco narrativo complessivo, ma niente che non trovereste in una quarta di copertina.

Per spiegare di cosa tratta la serie degli Xeelee, sarebbe logico spiegare innanzitutto cosa sono questi Xeelee. "Xeelee" è il nome di una razza aliena, e più precisamente la più antica, sviluppata e potente esistente nell'universo. In realtà nessuno nel corso della serie incontra mai uno Xeelee, e le informazioni su di loro sono per lo più frammentarie e al limite del mitologico, ma gli Xeelee esistono e si muovono da sempre nell'universo perseguendo i loro imponderabili scopi. In possesso di tecnologie che permettono loro di manipolare a piacere energia, materia e spazio-tempo (convertitori di luce in materia, cannoni gravitazionali, motori iperspaziali e così via), gli Xeelee sono talmente superiori e disinteressati a ciò che li circonda che intere guerre possono essere scatenate dalle altre specie intelligenti per entrare in possesso dei loro rifiuti. Questo perché un singolo artefatto dimenticato dagli Xeelee alla deriva in qualche sistema stellare può contenere applicazioni tecnologiche tali da cambiare radicalmente la storia di una civiltà. Di fatto la tecnologia per il volo interestellare si è diffusa proprio in questo modo. Gli Xeelee sono quindi l'eminenza grigia dell'intero universo, ma non sono certo gli unici esseri intelligenti: nel corso della serie infatti, oltre agli umani conosciamo Squeem, Qax, Fantasmi (Ghosts), Spline e decine di altre forme di vita più o meno consapevoli di sé stesse. Anzi, in effetti nell'universo di Baxter la vita è quasi la regola, piuttosto che l'eccezione; per essere ancora più precisi, l'intelligenza (la "mente") si sviluppa ovunque e in qualunque circostanza, e creature capaci di pensare si annidano anche nel nostro stesso Sistema Solare. Molte verranno scoperte solo quando hanno ormai smesso di esistere, e l'universo si rivela essere disseminato dei resti di civiltà estinte.

In questo ampio contesto, la serie segue principalmente le vicende degli umani. La storia dell'universo è distinta in una sequenza di ere, da quella primordiale in cui è avvenuto il Big Bang fino alla Singolarità finale, e nel mezzo si succedono tutte le fasi dello sviluppo dell'umanità. L'Uomo infatti è una specie tenace, forse per certi versi ingenua ma capace di grandi imprese. Dopo la prima espansione nel Sistema Solare grazie all'invenzione ad opera di Michael Poole (uno dei pochi personaggi ricorrenti) dei motori GUT (Great Unified Theory) e in seguito delle Interfacce wormhole, e dopo aver sopportato due occupazioni (Squeem e Qax) l'umanità ha continuato a estendersi nelle galassie, durante una lunga fase detta Assimilazione in cui ogni altra specie aliena è stata conquistata o distrutta. Infatti, l'Uomo diventa in poco più di centomila anni la più forte razza sub-Xeelee, e da lì il passo è breve a iniziare a combattere anche contro questi imperscrutabili Signori del Creato. Quello che l'umanità non sa è che gli Xeelee a loro volta stanno combattendo una guerra vecchia quanto l'universo stesso. Il vero nemico infatti sono i photino birds, creature composte di materia oscura e pertanto impenetrabili alla normale materia barionica di cui sono composte tutte le altre razze senzienti. I photino birds sono come una peste: "infestano" le stelle alterando le loro reazioni interne in modo da renderle stabili nane brune nel cui blando e freddo pozzo gravitazionale possano adagiarsi (anche il nostro Sole è infestato da diversi miliardi di anni). Gli Xeelee hanno capito molto presto (a poche centinaia di milioni di anni dal Big Bang) che i photino birds erano una minaccia, e hanno iniziato da subito a costruire l'Anello (Ring), una colossale struttura tanto immensa da attirare a sé tutte le altre Galassie (in pratica il Grande Attrattore), che serve come arma finale contro i nemici photinici.

Tutte le storie (racconti o romanzi che siano) che compongono la serie sono autoconclusive, e Baxter stesso afferma che non c'è un ordine preciso per leggerle. Volendo però individuare una sequenza più logica, è sicuramente utile leggere per prima la raccolta Vacuum Diagrams, che fornisce un contesto complessivo della storia, a partire appunto dall'Espansione nel Sistema Solare, passando per le varie invasioni aliene, fino alla guerra con gli Xeelee e il suo inevitabile esito, per concludere con la morte dell'universo. A seguire si possono leggere Timelike Infinity e Ring, le due storie più collegate tra loro, ambientata la prima durante l'occupazione Qax e la seconda qualche millennio dopo (e cinque milioni di anni dopo). Entrambi questi romanzi giocano molto sulla possibilità di viaggiare nel tempo, e anzi viene qui presentato un modo nuovo di renderlo possibile, che sfrutta le differenze nello scorrere del tempo quando ci si avvicina alle velocità relativistiche (ne parlavo recensendo Timelike Infinity). Ring si può di fatto considerare come il libro conclusivo della serie, poiché in questo vengono forniti riferimenti a tutti gli altri romanzi, e si conclude effettivamente con un epilogo che chiude la storia della specie umana.

Raft e Flux sono in realtà delle storie tangenziali a quella principali. Il primo in particolare non ha praticamente nessun legame con il contesto principale, visto che la storia è ambientata in un altro universo, in cui gli uomini sono finiti come effetto collaterale della guerra con gli Xeelee. In Flux invece abbiamo degli "esseri umani" adattati alla vita sulla superficie di una stella, anch'essi inconsapevoli pedine della guerra Uomo-Xeelee. Allo stesso modo, molti dei racconti di Vacuum Diagrams hanno collegamenti solo marginali con la trama principale, al limite che molti di questi sono in pratica soltanto ambientati nello stesso universo narrativo. Lo stesso racconto da cui tutta la serie (e lo stesso nome "Xeelee" ha avuto origine, The Xeelee Flower, narra semplicemente le vicende di un uomo costretto ad andare a caccia su un mondo devastato alla ricerca di rifiuti Xeelee, ma di chi o cosa siano questi non si sa niente. In retrospettiva, questo racconto è inquadrato all'epoca dell'occupazione Squeem, così come molti altri racconti apparentemente svincolati dal resto trovano invece una loro precisa posizione nella timeline della serie (che l'autore si è preoccupato di fornire per aiutare i lettori). Questa indipendenza dei racconti può a prima vista sembrare un difetto, nel senso che fa perdere unità e complessità alla serie, ma proseguendo nella lettura ci si accorge che non è affatto così. Tutt'altro: ogni singola storia, proprio perché slegata dalle altre, assume un valore di per se stessa, e permette di trattare un tema autonomo, con personaggi e storie che si sviluppano solo per il tempo necessario. In tutta la serie i personaggi ricorrenti sono davvero pochi, se si escludono gli Xeelee in quanti "entità": Michael Poole, l'uomo che ha aperto lo spazio all'umanità, Jim Bolder (per la verità più citato che presente), colui che ha scoperto Ring e ha rovesciato gli occupanti Qax, e pochi altri. Per questo tutte le storie risultano estremamente plot-driven, senza però risultare piatte dal punto di vista emotivo per i personaggi presenti (penso ad esempio ai racconti More Than Time or Distance, Vacuum Diagaram, Eve e Lieserl).

Baxter si è sempre distinto per la forte componente scientifico/speculativa delle sue storie, e quello che troviamo in questo ciclo non è da meno. Ogni singolo racconto di Vacuum Diagrams infatti procede intorno un'idea forte e precisa, che richiede anche una notevole attenzione da parte del lettore per seguire le speculazioni di carattere matematico, fisico, e anche filosofico. Esempi degli argomenti tirati in ballo sono le Costanti di Planck, il Teorema di Incompletezza di Godel, il Principio di Pauli, l'universo multidimensionale, le stringhe cosmiche, l'entanglement quantistico, la supergravità e così via. È estremamente soddisfacente, per i lettori appassionati di fisica, assorbire queste nozioni e vederle manipolate per creare delle storie coinvolgenti. Da questo punto di vista, la scrittura di Baxter è sicuramente una delle più accurate e valide, degno erede di autori come Arthur Clarke (con il quale infatti ha anche collaborato nella saga Odissea nel Tempo). In definitiva, questa serie rappresenta a mio avviso una delle massime espressioni di cosa la fantascienza più hard è in grado di fornire, sia dal punto di vista delle saghe di ampio respiro cosmico che per l'eccellente sfruttamento delle prospettive scientifico/tecnologiche.




Per completezza, bisogna anche citare la serie Detiny's Children, a sua volta composta di tre romanzi (Coalescent, Exultant, Transcendent) e una raccolta (Resplendent): anch'essi sono ambientati nello stesso universo e presentano dei collegamenti, ma l'autore li ritiene comunque una serie a parte. Prevedo in effetti di passare a suo tempo anche a questi, perché quella degli Xeelee è una serie di cui non si vorrebbe mai smettere di leggere.

7 commenti:

  1. Io avevo letto Ring nei Cosmo Oro!

    Ma quindi, hai finito la serie? Nel tempo in cui tu hai iniziato e concluso, non sono riuscito a leggere Timelike Infinity come mi ero prefisso. Troppe distrazioni, e la scelta di comprare l'omnibus a suo tempo non si è rivelata vincente! Da quello che ho visto hai inquadrato molto bene la sequenza Xeelee. Voglio dire, ogni volta che torno qui mi viene voglia di riprenderla!

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    1. ah sì? ho fatto qualche ricerca ma mi sembrava di non trovarne nessuno tradotto in italiano. forse qualche racconto della raccolta sparso qua e là che è difficile da rintracciare, ma i romanzi non mi risultava. se mi sbaglio, tanto meglio! anche se "Ring" è forse l'unico che ha poco senso pubblicare senza aver almeno pubblicato prima "Timelike Infinity".

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    2. Secondo il Vegetti, Timelike Infinity è uscito per la serie Cosmo argento lo stesso anno, ma ciò non significa che la sua reperibilità sia più che nulla, mentre Ring un paio di volte l'ho visto. In realtà è andata più o meno così: avevo letto un raccontino di Baxter in una delle antologie Solaris e, al salone del libro usato, buttando l'occhio oziosamente in cerca di autori nuovi nelle collane Cosmo, ho trovato proprio questo Ring! Non mi aspettavo neanche che mi piacesse così tanto, dato che il racconto che avevo letto di per sé non era così straordinario, giusto tre paginette sul Big Rip.

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    3. ok allora alla luce di questo errore mio, correggo il post segnalando le vecchie edizioni presenti (ma probabilmente irreperibili).

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  2. Sì, dovrebbero essercene due in italiano, a ogni modo è da sempre che vorrei leggere l'omnibus ma temo ogni volta il mio inglese non sia in grado di reggere l'esperienza...

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    1. senti, se devi partire da capo secondo me merita leggere proprio la raccolta Vacuum Diagrams, ti dà una valida prospettiva di tutto il contesto e conosci tutti i punti chiave della storia (peraltro ci sono anche racconti che possono essere definiti degli "spin-off" dei romanzi, ambientati all'inerno di Raft, Flux e Ring).

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  3. aprile 2020 c'è qualcuno che mi sappia dire come si reperiscono in lingua italiana?

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