Il già citato libro che è stato letto principalmente durante giugno è una raccolta di
William Tenn in lingua originale.
Immodest Proposals è la parte 1 del suo omnibus, edito da
NESFA Press (presso cui anni fa ho acquistato anche l'essenziale omnibus di Fredric Brown). Tenn non è forse un autore molto conosciuto, in particolare in Italia, eppure il suo contirbuto alla
fantascienza, a partire dalla "età d'oro" fino a metà degli anni 60, è stato notevole, con centinaia di racconti pubblicati. Soprattutto, Tenn era uno scrittore profondamente immerso nell'ambiente fantascientifico, e nelle note che seguono a ogni racconto riferisce numerosi episodi che hanno per protagonisti personaggi come Theodore Sturgeon, Harlan Ellison, Robert Heinlein, John Campbell,
Daniel Keyes e così via. Gli oltre trenta racconti spaziano argomenti vari, dal contatto con alieni al viaggio nel tempo, dall'esplorazione alla guerra, ma l'approccio è sempre originale e sorprendente. Un'attenzione particolare è riservata al conflitto tra i sessi (come il racconto
The Masculinist Revolt), anche quando ne esiste uno solo (
Party of the Two Parts) o sette (
Venus and the Seven Sexes). Ci sono anche altri racconti notevoli, come
Time in Advance, Winthrop Was Stubborn,
Firewater, Lisbon Cubed eccetera. In generale il tono è spesso cinico a volte satirico (
The Liberation of Earth), orientato al grottesco, ma riesce anche a farsi drammatico in alcune occasioni (
Down Among the Dead Men, The Servant Problem). Nel complesso, l'antologia è sicuramente meritevole, perché illustra in modo completo la carriera di un vero professionista, e offre dei lavori ben svolti, con un paio di risultati mediocri ma mediamente di buon livello.
Voto: 8/10
Il volume
Autocrisi pubblicato da Urania Collezione raccoglie il romanzo breve del titolo e alcuni racconti di
Pierfrancesco Prosperi, tutti a tema "automobilistico". Nel primo, dopo essere entrati in contatto con una civiltà aliena, gli umani pensano bene di esportare loro la produzione di autoveicoli, mentre un movimento di resistenza anti-auto si sviluppa e sfrutta gli alieni come alleati per ottenere la vittoria; nei racconti successivi è sempre presente un elemento paradossale che serve a mostrare come l'utilizzo compulsivo dell'automobile sia una perversione della società attuale. Ora, per quanto io mi trovi del tutto d'accordo su questa tesi si Prosperi, sinceramente mi sembra un'idea un po' debole di per sé per trarne tutto questo materiale. Le storie infatti, pur essendo di facile lettura, alla fine dei conti lasciano poco, e il messaggio risulta fin troppo didascalico.
Voto: 6/10
Uhm, qui in verità sto barando. Perché non ho materialmente letto questo
Ieri e domani. Lo avevo scelto dall'armadio (perché buona parte dei libri li tengo nella parte superiore dell'armadio), ma quando sono arrivato ad aprirlo mi sono accorto che avevo già letto i due racconti lunghi di Allen M. Steele che contiene. Si tratta di
La morte di Capitan Futuro e
Dove gli angeli temono di avventurarsi, entrambi vincitori di un Hugo e che infatti avevo già letto nel volume
I Premi Hugo 1995-1998. In ogni caso, dovendo giudicare solo questi due lavori, posso dire che si tratta di buone storie (il primo space opera, il secondo viaggio nel tempo), orientate principalmente all'azione con buoni risultati.
Voto: 7/10
Una favolosa tenebra informe è invece un libro insolito (fin dal titolo, che sorprendentemente è quello originale, citazione di una poesia che non ricordo). D'altra parte
Samuel Delany è a sua volta un autore molto particolare, che purtroppo conosco poco (ho letto solo
Babel 17 e forse un paio di racconti vincitori dell'Hugo). Questo romanzo è ambientato sulla Terra, abitata da una popolazione di "mutanti" che non sono umani per loro stessa ammissione, e che hanno occupato il pianeta dopo che gli umani "se ne sono andati". Vivono in una sorta di organizzazione tribale, e alcuni hanno strani poteri, come il protagonista che è in grado di "assorbire" la musica pensata dalle altre persone. Dopo la morte di una sua amica, Lobey parte alla ricerca del modo per riportarla indietro e forse vendicarsi di chi l'ha uccisa, scoprendo un mondo confuso, in un viaggio che è probabilmente più allegorico che fisico. È difficile descrivere la trama e la scrittura, ma tutto il libro è impregnato di forti suggestioni, e anche se a volte non è ben chiaro cosa l'autore stia raccontando, non si ha mai la sensazione di essere di fronte a qualcosa di improvvisato (in alcune epigrafi inserisce frammenti del suo diario di quando stava scrivendo il libro). Il risultato è effimero, ma a suo modo profondo.
Voto: 8/10
Pur pubblicato su Urania,
Il virus dell'odio (
Hater, in originale, ed è meglio lasciarlo così perché di virus non c'è traccia) è probabilmente un romanzo più vicino all'
horror che alla fantascienza.
David Moody racconta di un'improvvisa esplosione di violenza, prima come fenomeno isolato di pochi individui che improvvisamente attaccanto per uccidere persone a caso, poi via via sempre più diffusa, fino a che la popolazione si trova praticamente divisa in due fazioni. Il tema del "noi contro loro" è fin troppo evidente, anzi sono gli stessi
hater (così vengono definiti coloro che attaccano all'improvviso), che al di là del loro odio sono del tutto razionali, ad affermare di dover uccidere "gli altri" prima di essere uccisi da loro. La storia potrebbe essere coinvolgente, perché si tratta di una sorta di apocalisse zombie con zombie molto più furbi, ma la gestione del romanzo non mi ha convinto: innanzitutto la narrazione in prima persona non sembra la più adatta, inoltre oltre metà del romanzo è spesa a illustrare la vita monotona e frustrante del protagonista/narratore, e nel finale non si ha nessun elemento su come le cose andranno a finire.
Voto: 6.5/10
/Slant è un romanzo degli anni 90 scritto da
Greg Bear, uno degli autori che hanno plasmato il cyberpunk dopo la sua prima esplosione. Anche questo si può collocare nello stesso genere, visto che elementi base della trama sono le IA, le nanotecnologie, il sesso, capitali occulti che manovrano il mondo eccetera. Tutta la storia ruota intorno all'Omphalos (definito anche "slant" per la sua forma piramidale sghemba), un edificio che apparentemente dovrebbe funzionare da tomba per qualche migliaio di ultraricchi ma chi si rivela nascondere ben altro. Diversi personaggi (un mercenario, una star del prono sensoriale, un'agente di polizia, un'IA e il suo programmatore) si ritrovano tutti coinvolti in una spedizione all'interno dell'Omphalos, durante la quale si scoprirà un malefico piano messo in atto da alcuni estremisti per annichilire la popolazione mondiale, da tempo soggiogata a terapie e riscritture psichiche per sopportare l'alienazione della vita moderna. La storia ci mette più di mezzo libro a ingranare, e solo quando si arriva finalmente all'interno dell'Omphalos le cose iniziano a procedere, mentre tutta la parte precedente sembra una luuunga presentaizone dei personaggi con qualche nozione infilata qua e là. Inoltre è insolito che i capitoli abbiano un titolo fino al nono, e dal 10 in poi invece non siao presenti. Insomma, la storia è interessante, ma piuttosto disequilibrata.
Voto: 7/10
Concludiamo con un libro che esula dai generi che pratico di solito:
Bacchiglione Blues di
Matteo Righetto potrebbe definirsi come un "pulp fiction de noantri", anche se la terminologia coatta è fuori luogo perché la storia è ambientata nella bassa padana, tra le piantagioni di barbabietola e soia che costeggiano il corso del fiume Bacchiglione. La storia segue alcuni criminalucci che cercano di sistemare le loro vite misere sequestrando la moglie di un ricco imprenditore (della barbabietola da zucchero, chiaramente), ma che si rivelano non troppo adatti a gestire la situazione. La narrazione segue principalmente il trio di bruti, spostandosi poi sull'imprenditore e sulla squadra da lui assoldata per liberare la moglie. La vicenda naturalmente andrà a finire male per tutti, ma non ci si poteva aspettare di meglio. La storia non è molto originale, ma nemmeno si sforza di esserlo, e non avvertono forzature. Più che la trama in sé, ad essere interessanti sono i personaggi, tutti abbrutiti e volgari, che sembrano rispondere solo ai loro istinti più primordiali (cibo, sesso, violenza). La scrittura non è sempre precisa, soprattutto in alcune occasioni il
pov passa da un personaggio all'altro nel giro di un paragrafo. La lettura è comunque scorrevole (io l'ho tirato giù in poco più di un giorno) e concede qualche sorriso, per cui il giudizio è positivo.
Voto: 7/10