Dopo un primo episodio sostanzialmente introduttivo che ci mostra dove sono i personaggi e cosa hanno fatto in questo tempo in cui non li avevamo sott'occhio, adesso la trama vola sulle ali delle mosche, seguendo tre storyline principali.
Per primo vediamo William, che sappiamo benissimo essere la versione host creata da Halores alla fine della terza stagione (e che per praticità è stato definito HiB cioè Host in Black, contrapposto al Man in Black che conoscevamo), che si muove per acquisire potere e manipolare i suoi avversari. È interessante vedere come da capitano d'industria qual è conosce bene le persone a cui rivoglersi e come trattarle, e si capisce che il piano a lungo thermine di Halores è quello di infiltrare il sitema politico, perché avrà bisogno di concessioni e connessioni per fare quello che vuole fare. La scena di HiB sul campo da golf è davvero intensa, ricorda alcuni momenti della prima stagione in cui Ford mostrava il suo controllo totale sul parco.
Collegato a questo vediamo anche Halores fare la bulletta con William, quello vero, e quindi ci è stato finamlente rivelato che non è davvero morto alla fine della stagione 3 (ma nessuno ci aveva creduto), e adesso è tenuto in stasi in una capsula che ricorda molto quella della sigla. Halores avvisa William che sta portando avanti il suo piano a lungo termine e poi gli farà vedere i suoi risultati, perché la vittoria è tale solo se c'è un perdente ad assistere. Tuta queta parte della storia ha dei chiari riferimenti a Futureworld, il film sequel di Westworld (il film originale di Michale Cricthon), in cui invece del parco western c'era un parco futuristico, il cuo vero scopo però era quello di replicare i potenti del pianeta e sostituirli con dei robot controllabili a distanza. Pare che il piano si questo, da applicare in parte con la sostituzione vera e propria con gli host (che però non sarebbe una soluzione completa, perché secondo la sua morale Halores vuole che i suoi compagni abbiano una loro vita, piuttosto che impersonare degli umani) e in parte con l'uso delle mosche che, come abbiamo occasione di vedere ancora meglio, infestano e controllano le persone.
Questo ci porta alla seconda storyline, quella di Maeve e Caleb. Dopo uno scontro con gli host sostitutivi di un senatore (in cui vediamo che Maeve non ha più il controllo completo degli altri host, probabilmente perché si erano accorti che era troppo overpowered e hanno dovuto nerfarla), scoprono dell'esistenza delle mosche e gira e rigira finiscono su un treno che li porta in un parco. Ci sono brevi accenni a un'avventura precedente, presumibilmente durante il periodo della loro "guerra" che avrebbe lasciato le tracce di PTSD su Caleb, e che probabilmente esploreremo in qualche puntata successiva. Volano già alcune teorie sul fatto che Caleb sia in effetti morto in quella missione e quello attuale sia una copia, ma non credo che sia davvero questa la direzione, il twist "non è umano è un host" ormai non ha più valore. Piuttosto, è da rilevare questo "ritorno alle origini" con il treno e la fase di preparazione con la hostess (vecchia conoscenza di Maeve), che trasmette subito season one vibes. Una lamentela diffusa rispetto alla stagione 3 era che mancasse il parco, e in questo modo gli autori hanno probabilmente cercato (e ottenuto) di far riassaporare quel tipo di sense of wonder. Si potrebbe discutere sull'opportunità per Maeve/Caleb di seguire le istruzioni dei loro avversari verso quella che pare proprio una trappola, ma in fondo se il loro obiettivo è trovare William e Halores, probabilmente non hanno altre possibilità.
Il nuovo "parco" in cui approdano è una ricostruzione della Chicago degli anni 20, che parallelamente William presenta ai suoi nuovi soci come grand reopening dopo il massacro di Westworld. Non sappiamo ancora bene che cosa sia questo nuovo parco, ma da come lo presenta HiB pare che sia qualcosa di diverso da quello che era Westworld. Su questo si aggancia la mia teoria, che però illustrerò dopo aver parlato di Christina.
Christina, cioè la nuova versione di Dolores che ancora dobbiamo inquadrare, porta avanti sostanzialmente lo stesso plot che già avevamo visto nel primo episodio, con l'aggiunta di qualche elemento in più di paranoia. Soprattutto possiamo vedere che il suo capo la monitora e ha accesso a una scheda su di lei che riporta dati (anche sul suo comportamento e suoi suoi loop) che assomigliano molto a quelli che vedevamo riferiti agli host all'interno del parco. Questo collima con la teoria che Christina viva in una New York "finta" popolata di NPC di cui lei stessa scrive le storie e di cui in realtà fa parte, e che questo "NYWorld" viene visitato da guest esterni (come i tizi che ha incrociato nel primo episodio che dicevano "questo posto è spettacolare"). Questa cosa è già abbastanza chiara, bisogna solo capire in che modalità si stia svolgendo e che ruolo avrà Christina in tutto ciò.
Ma il punto sui cui mi viene da riflettere è che è possibile che stiamo vedendo la storia in due momenti diversi: la Chicago anni 20 presentata da HiB e in cui sono arrivato Maeve e Caleb non è un parco com'era Westworld popolato di host, ma un parco in cui sono gli esseri umani a far parte dei loop, controllati attraverso le mosche. E questo è il primo esperimetno su scala ridotta che Halores sta portando avanti per vedere come funziona il suo controllo sull'umanità nel suo complesso. A distanza di tot anni (una ventina circa, se la ragazza che vediamo nei trailer e che accompagnerà Bernard al suo risveglio fosse davvero la figlia di Caleb), Halores ha esteso le sue operazion e ha reso New York una città-parco con gli umani infiltrati dalle mosche e controllati a distanza dalla musica della torre, che infatti rimane loro invisibile ("what door?") e appare molto simile alla puntina di un vinile.
Quindi anche stavolta la stagione si svolge su due piani temporali successivi, e vedremo gli eventi precdenti di Maeve/Caleb portare a quello che succederà dopo con Christina/Bernard. Non credo che questo mistero che sarà portato fino al finale, se è così la rivelazione arriverà più o meno a metà stagione, perché è un tipo di plot twist già utilizzato e sarebbe sciocco usarlo nello stesso modo. Ma potrebbe trascinare l'azione fino al punto centrale in cui le due storie si ricongiungono e portare quindi a capire cosa è successo e perché.
In ogni caso, per ora questa quarta stagione si sta comportando bene, con il giusto bilanciamento tra nuovi elementi e richiami non troppo nostalgici alle glorie del passato. Nel prossimo episodio finalmente anche Bernard tornerà in gioco, e dovremmo scoprire cosa ha scoperto nel Sublime, e forse anche chi... Ford, sei tu? (Ma anche Akecheta mi basterebbe).