Ultimo acquisti - Dicembre 2013 (parte 1)

Tre mesi dall'ultimo apporto di nuovi dischi, era l'ora! E non mi sono fatto mancare nulla, infatti ho aggiunto alla mia collezione ben 13 nuovi dischi. Tra questi ce ne sono anche alcuni che cercavo da diversi mesi, e che ho agguantato con discreto entusiasmo. Come al solito non li presenterò tutti insieme, ma divisi in due o tre parti, raggruppandoli per quanto possibile per tipologia. In questa prima parte elenco gli album techno/house/electro.
 

Inizio subito con II, il secondo album dei Moderat. Non era previsto, quando Apparat e i Modeselektor si sono uniti in questo progetto per l'album Moderat, che ci sarebbe stato un seguito, ma all'inizio dell'anno ci hanno pensato, e questo è stato il risultato. L'ho acquisito con un certo ritardo, ma ne è valsa decisamente la pena. Se anche non si può dire che II sia qualcosa di nuovo e sorprendente, per chi conosce lo stile di questi artisti, è comunque impossibile rimanere insensibili ascoltando la loro musica. Il ritmo incalzante, i bassi profondi e le melodie malinconiche accompagnano i testi intensi, e l'insieme risulta allo stesso tempo equilibrato e discordante. È una musica moderna, che in qualche modo riesce a cogliere l'anima dell'epoca contemporanea, come nei pezzi Bad Kingdom, Versions, Last Time. Peraltro, la versione dell'album che ho ottenuto è anche una versione speciale, con case più curato e una bonus track. Questo non incide sicuramente sul giudizio, ma lo dico solo perché il mio spirito di collezionista gode esageratamente per questa cosa!


I Booka Shade sono dei veterani, e il loro album Movements del 2006 ha segnato all'epoca il corso dell'elettronica, grazie a pezzi come In White Rooms, uno dei primi pezzi neotrance di grande impatto. In Eve lo stile del duo viene ancora confermato: si tratta di una techno/electro di ampio respiro, che si presta bene ad un ascolto approfondito ma non sfigura se incluso in un set. Lo stesso album infatti oltre alle dodici tracce include un secondo cd mixato. Da notare anche le collaborazioni, tra cui quella con Fritz Kalkbrenner, e curioso il titolo dell'ultimo pezzo, Jesolo.



Amygdala è stato giudicato uno dei migliori album techno del 2013. E dopo averlo ascoltato devo per forza confermare, anche se da Dj Koze ci si può aspettare un primato del genere, vista la lunga e onorata carriera. Anche lui propone una serie di notevoli collaborazioni, tra i quali figurano Caribou, Apparat, Matthew Dear e Ada. Il suo è uno stile riconoscibile, una techno a tratti leggera ma a volte cupa, che riesce a trascinare durante l'ascolto, un'insieme di sonorità complesse che abbondano di distorsioni e aggiunte impreviste e talvolta bizzarre.





E quando parlo della sua lunga carriera mi riferisco al fatto che il suo album del 2005 Kosi Comes Around sia stato ristampato nel 2013. Mi sono quindi trovato ad avere entrambi i suoi dischi in mano, ed è stata una bella soddisfazione. In questa versione aggiornata si trovano altre due tracce in aggiunta a quelle contenute nell'album originale. Qui parliamo di una techno più dura, che sfocia spesso nella minimal, e concede meno alla melodia. Ciononostante, il tocco eccentrico di Dj Koze è sempre presente, e anche chi lo ascolta per la prima volta ne viene subito catturato.




L'ultimo album di questa tornata è per me una new entry, perché non conoscevo gli Snuff Crew. Il loro album Behind the Masks pubblicato da BPitch Control è una valida raccolta di pezzi che pescano in un vasto campionario di sonorità techno, house, con qualche inserto di hip-hop. Forse non si tratta di musica eccezionalmente impegnativa, ma che nella sua varietà è in grado di soddisfare pressoché ogni ascoltatore.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. anche quella dei Moderat è notevole, peraltro riprende lo stesso stile di quella del primo album. non vorrei confondermi ma credo siano illustrazioni fatte da Siriusmo.

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